Voglio dare ai lettori del mio blog una notizia: alcuni giorni fa (il 29 ottobre scorso, per la precisione) il famoso revisionista tedesco Germar Rudolf ha compiuto 60 anni. A me, non sembra quasi vero: mi ero infatti abituato a considerare Germar come un giovane (e brillante) studioso, da quando avevo avuto notizia della sua esistenza quasi 30 anni fa. Era stato Carlo Mattogno a portare a conoscenza del pubblico italiano, menzionandolo in un suo libro – “Olocausto: dilettanti allo sbaraglio”, del 1996 – l’esistenza del Rapporto Rudolf sulla presenza di cianuri nelle “camere a gas” di Auschwitz. Poi, era la primavera del 2000, quando mio padre mi regalò il mio primo computer, cominciai a leggere su internet i penetranti commenti di Rudolf sul processo Irving-Lipstadt, che era allora in corso a Londra. Seguii poi le disavventure giudiziarie di Germar (i lettori interessati possono leggerle qui) e appresi con dolore della sua deportazione dagli Stati Uniti – dove si era stabilito in cerca di una nuova vita – nella sua nativa (e ingrata) Germania, nel 2005. È bene ricordare a questo punto, che la successiva condanna a 44 mesi di carcere da scontarsi sul suolo tedesco venne inflitta al dr. Rudolf esclusivamente per la sua attività di studioso e di editore revisionista: per aver scritto e pubblicato libri e riviste. La sua colpa quindi consisteva solo in un reato di opinione, un reato che i magistrati tedeschi addossarono odiosamente ad un onesto e pacifico cittadino.
Dopo essere uscito di prigione, Rudolf è riuscito a tornare negli Stati Uniti nell’estate del 2011. Lì, ha ripreso a scrivere e a pubblicare, come prima e più di prima: un’attività che dura fortunatamente tuttora. Ma esaminiamo più da vicino questa attività, che è davvero cospicua, per qualità e quantità. I libri pubblicati a tutt’oggi da Rudolf sono più di 100:
https://armreg.co.uk/product-category/books/
I libri riguardanti esclusivamente l’Olocausto (nella collana degli Holocaust Handbooks) assommano finora a 58:
https://armreg.co.uk/product-category/books/holocaust/holocaust-handbooks/
Poi, ci sono i volumi della collana “Inconvenient History”, per un totale (finora) di quindici volumi:
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Poi, c’è la imponente Holocaust Encyclopedia (scritta prevalentemente dallo stesso Rudolf):
https://armreg.co.uk/product/holocaust-encyclopedia/
Poi, ci sono i libri sui processi subiti dal revisionista canadese Ernst Zundel:
https://armreg.co.uk/product/the-ultimate-holocaust-on-trial-bundle/
Poi, ci sono i libri di argomento ebraico di Thomas Dalton:
https://armreg.co.uk/product-category/books/judaica/
Insomma, non credo di essere molto lontano dal vero se dico che i libri finora pubblicati da Rudolf in questi anni (comprese le edizioni in lingua tedesca e spagnola) assommano a più di 130: in pratica, da quanto è tornato negli Stati Uniti, Rudolf ha pubblicato circa un libro al mese!!!
Non è finita: molti di questi libri hanno avuto più di una edizione e ad ogni edizione sono stati rivisti e aggiornati.
Germar Rudolf ha quindi messo in pratica quanto aveva detto ai magistrati che lo hanno perseguito (ma sarebbe meglio dire perseguitato): “Di fronte ad un sistema giudiziario ingiusto e persecutore la resistenza è obbligatoria”.
Rudolf ha risposto ai suoi persecutori nel migliore dei modi: con una valanga di libri. Per questo gli auguriamo di cuore una lunga vita. Cento di questi giorni, dr. Rudolf!
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