Vincenzo Vinciguerra: I “nazisti” del Mossad

I “NAZISTI” DEL MOSSAD

Di Vincenzo Vinciguerra

L’estrema destra italiana, la stessa che si è sempre presentata come erede dei combattenti della Repubblica sociale italiana, è stata sempre in ottimi rapporti con l’ebraismo nazionale ed internazionale sia pure, per anni, in forma riservata e discreta.

Sono gli uomini dei Far (Fasci di azione rivoluzionaria) diretti da Pino Romualdi a fornire ai terroristi ebrei operanti in Italia l’esplosivo utilizzato per l’attentato all’ambasciata britannica di Roma del 31 ottobre 1946. Risalgono al 1954 i contatti con il partito di Menachem Begin in Israele che proseguono nel tempo avendo come protagonisti Giano Accame e Mario Tedeschi, mentre il Movimento sociale italiano non perde occasione per schierarsi a fianco di Israele nelle guerre contro gli arabi.

Il mondo cosiddetto “neofascista” italiano, fin dall’immediato dopoguerra, si è collocato a fianco del mondo ebraico prendendo radicalmente le distanze dal fascismo senza che gli avversari politici ne abbiano preso atto proseguendo nella loro propaganda contro il “neofascismo”.

I rapporti fra l’estrema destra e il mondo ebraico non si sono limitati al campo politico e mediatico ma si sono spinti ad una collaborazione con i servizi segreti israeliani.

A distinguersi nei rapporti con il Mossad sono gli uomini di Ordine nuovo, gli stessi che da Pino Rauti in giù la stampa presentava come “nazisti”, rientrati nel Movimento sociale italiano nel mese di novembre del 1969.

La prova inconfutabile della collaborazione fra gli ex aderenti a Ordine nuovo, ormai di nuovo missini, la rinveniamo nel bellissimo libro di Stefania Limiti, “L’estate del golpe”, edito da Chiarelettere, Milano, 2023.

La storica, Stefania Limiti, ricostruisce per la prima volta in modo pressoché completo la vicenda dell’attentato a Mariano Rumor del 17 maggio 1973, a Milano, e la figura di Gianfranco Bertoli che ne fu l’autore materiale spacciandosi per “anarchico”.

Stefania Limiti scopre che Gianfranco Bertoli, già confidente del Sid con il criptonimo “Negro”, parte dall’Italia verso Israele con un passaporto falso intestato a Massimo Magri la cui fotocopia il confidente della divisione Affari riservati del ministero degli Interni, Enrico Rovelli, criptonimo “Anna Bolena”, aveva consegnato al commissario Luigi Calabresi dell’ufficio politico della Questura di Milano.

Scrive Stefania Limiti che Gianfranco Bertoli con quel passaporto, grossolanamente falsificato, va e viene da Israele più di una volta senza alcun problema perché nessuna segnalazione è stata mai trasmessa alla polizia di frontiera sulla falsità del documento.

La responsabilità dell’omessa dichiarazione non ricade, ovviamente, sul solo commissario Calabresi ma sui dirigenti dei vari organismi che ben conoscevano Bertoli e la falsità del suo passaporto: ufficio politico della Questura di Milano, divisione Affari riservati, Sid.

Ne era a conoscenza anche il Mossad israeliano il cui intervento permise a Gianfranco Bertoli di soggiornare e di andare e venire, indisturbato, da Israele, con la complicità dello Shin Bet, il servizio di controspionaggio.

In questo coacervo di servizi segreti italiani e israeliani è inserito Ordine nuovo, diretto da Pino Rauti anche dopo il rientro nel Movimento sociale italiano.

Non è possibile sapere chi ha scelto Gianfranco Bertoli per uccidere Mariano Rumor, non certo Carlo Maria Maggi, che di Ordine nuovo era ispettore triveneto, subalterno di Pino Rauti e di Paolo Signorelli, ma è agli ordinovisti veneti che è affidato il compito di organizzare l’attentato al politico democristiano.

Non è possibile accertare oggi chi ha deciso l’omicidio di Rumor già nell’estate del 1971, perché Carlo Maria Maggi è quello che agisce sul campo come esecutore di ordini, non certo come capo.

Fatto sta che per attentare alla vita di Mariano Rumor fanno rientrare in Italia Gianfranco Bertoli da Israele. Lui torna con il suo passaporto falso, facendo prima tappa a Marsiglia, poi arriva a Milano e dinanzi alla Questura lancia una bomba a mano ananas che uccide quattro persone ma non Mariano Rumor.

Non è solo, Gianfranco Bertoli, qualcuno lo attende per portarlo via ma non fa in tempo a fuggire e viene arrestato.

L’operazione appare chiaramente organizzata da qualche servizio segreto con la complicità di altri organismi di sicurezza italiani ed israeliani, e Ordine nuovo è una struttura spionistica ed operativa dei servizi di sicurezza.

Non si potrà mai giungere ad una verità totale anche per la incredibile sentenza assolutoria emessa dalla Corte di assise di appello di Milano, che l’ha negata ma non ha potuto cancellarla.

Ora, il libro di Stefania Limiti consente di comprendere, come mai era stato possibile prima, la realtà di una strage che si conferma più che mai come “strage di Stato”, con la complicità di quei servizi segreti israeliani che con i “nazisti” di Ordine nuovo e i “neofascisti” del Movimento sociale italiano e di altri gruppi hanno sempre avuto un rapporto sul quale è giunto il momento di indagare.

Se la verità sulla guerra civile italiana riposa negli archivi di Roma, Bruxelles e Washington, è doveroso andare a cercarla anche in quelli di Gerusalemme.

 

Opera, 7 giugno 2023

3 Comments
    • VINCENZO RUFFINO
    • 6 Agosto 2023

    HO PUBBLICATO SU AMZON UN LIBRO CHE POTREBBE INTERTESSARE SIA AD ANDREA CHE A VINCENZO.HO UN MOTIVO BEN PRECISO X AVERLO FATTO E NON E’ A SCOPO DI LUCRO.NE POTREMO RIPARLARE.GRAZIE X IL LAVORO CHE SVOLGETE!

    Rispondi
    • Franco Mazzini
    • 29 Novembre 2024

    grazie dell’ottimo pezzo. una richiesta ; vorreste indirizzarmi alle ipotesi (non pretendo prove, mi bastano indizi) relative alla strage alla stazione di Bologna 2-08-80 e del possibile coinvolgimento del Mossad, a cui è sensato credere dato almeno il movente?grazie

    Rispondi

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