IL DIVORZIO ISRAELE-RUSSIA
Di Maître, 17 aprile 2022
In questi ultimi tempi, i segni di un divorzio Israele/Russia si moltiplicano, il che dà l’impressione della fine di un’epoca.
Dopo aver accusato la Russia di crimine di guerra a Bucha e votato a favore dell’espulsione della Russia dal Consiglio dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e questo, sullo sfondo dei massacri in Palestina, a Quds, Jenin e a Gaza, i dirigenti sionisti si sono spinti ancora più lontano prevedendo una “lunga durata” dell’operazione militare della Russia in Ucraina. Ciò significa che i sionisti, con i quali i russi si sono a lungo accordati per gestire i 2 milioni di coloni di origine russa, sono implicati nei combattimenti a Kharkov, Mariupol, e altrove e stanno facendo di tutto per sconfiggere la Russia.
L’ambasciatore d’Israele in carica a Washington, Michael Herzog, ha dichiarato di non ritenere che vi sia una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina nel futuro prossimo. Egli ha aggiunto che Israele ha adottato una “posizione molto chiara” contro l’operazione russa in Ucraina: “Malgrado i nostri sforzi diplomatici, non vedo alcuna soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina nel futuro prossimo”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Noi abbiamo sopravvalutato le performance dell’esercito russo. La sua performance non è molto impressionante. Sono sempre una superpotenza, ma questi avvenimenti sono suscettibili di indebolire la dissuasione della Russia”.
Finito dunque il tempo delle false apparenze, Israele è chiaramente impegnato sui fronti finanziari e militari affinché Zelensky, eretto presidente dal 2014 dalla lobby israeliana, vinca la sua scommessa e sconfigga la Russia. Questo giovedì, un episodio rivelatore di questa crescente tensione si è concretizzato con l’attacco a colpi di missili antinave a Odessa, porto popolato da “sionisti ucraini” vicini a Israele, contro la nave russa Moscova, che ha finito per affondare venerdì mattina.
Il giornale israeliano Yediot Aharonot ha rivelato che una unità di formazione segreta, composta da ex ufficiali delle unità speciali dell’esercito israeliano tra cui Sayeret Matkal, è stata impiegata in Ucraina per fornire addestramento militare ai miliziani ucraini. Notiamo che è questa stessa unità che uccide i palestinesi nelle strade di Jenin, Quds, e a Gaza. L’ambasciatore dell’Ucraina nella Palestina occupata, Yevgen Korniychuk, ha recentemente dichiarato che un certo numero di effettivi israeliani si sono recati in Ucraina per combattere contro la Russia.
Interrogato sulla partecipazione dei coloni israelo-ucraini alla guerra contro la Russia, l’ambasciatore dell’Ucraina a Tel Aviv ha risposto: “Chiunque abbia un passaporto ucraino e vuole fare la guerra, la potrà fare”. Egli ha egualmente fatto riferimento a un certo numero di residenti dei territori occupati che hanno passaporti ucraini che volevano combattere a fianco dell’esercito ucraino. “Noi non conosciamo il numero dei soldati israeliani che sono andati a combattere a fianco dell’esercito ucraino”, ha dichiarato Yevgen Korniychuk.
La Russia vuole ingoiare tali rospi a tempo indeterminato?
Ovviamente la risposta sarebbe no. Per la prima volta da quando Israele si è stabilito in Medio Oriente, la Russia ha condannato l’occupazione sionista dei territori occupati della Palestina. Molto sensibile agli eventi attualmente in corso ad Al Aqsa, la Russia ne ha chiesto la fine denunciando con forza l’occupazione israeliana.
La Russia ha criticato Israele per aver violato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza perseguendo l’occupazione dei territori palestinesi. L’incursione brutale di un gruppo di militari israeliani nella moschea di Al-Aqsa, dove i fedeli palestinesi praticavano i rituali del mese di Ramadan, ha dato luogo a intensi scontri che hanno fatto diversi feriti e hanno fatto reagire il ministero russo degli Affari Esteri.
“Israele continua a ignorare numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dell’Assemblea generale, continuando l’occupazione illegale di terre appartenenti ai palestinesi”, ha affermato il ministero degli Esteri russo in un comunicato.
Ma questa critica dell’occupazione israeliana resterà isolata o sarà il preludio ad un sostegno più aperto alla Palestina? La questione resta aperta nella misura in cui non si può escludere un’escalation balistica tra Israele e Gaza. Nel maggio 2021 il Kornet russo di Gaza fece fallire i primi tentativi di un’incursione dell’esercito sionista a Gaza, che perse tre dei suoi blindati nel giro di tre giorni. Dopo i carri armati russi distrutti da Spike israeliani sul fronte ucraino la tensione è grande. E se oltre il Golan, dove la Russia dà segno di volersi alleare con la Resistenza contro Israele, Mosca pensasse anche di sostenere Jenin, la Cisgiordania e Gaza contro l’occupazione sionista?
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