LA GUERRA DI PUTIN[1]
Di Gilad Atzmon, 13 marzo 2022
Putin non è un generale. È un leader moderno, un esperto capo di spie e stratega che capisce che la guerra è una continuazione della politica con altri mezzi (Clausewitz). Di conseguenza, se vogliamo comprendere le motivazioni di Putin dovremmo astenerci dal cercare di valutare la campagna militare della Russia in termini di “stretti obbiettivi militari”. Dovremmo invece guardare alla campagna militare come ad uno strumento politico che è volto a mobilitare un cambiamento geopolitico globale e regionale di dimensioni gigantesche.
È chiaro che l’esercito di Putin sta facendo del suo meglio per evitare vittime civili. Usa tattiche di assedio che sono l’opposto della barbara dottrina americana dello “Shock and Awe”. Inoltre, l’esercito russo lavora duro per non smantellare l’esercito ucraino. Al contrario esso accerchia le città e sta tagliando fuori l’esercito ucraino nell’Est e nel Sud del paese. L’esercito russo ha smantellato la capacità dell’Ucraina di riorganizzarsi, e ancor più quella di contrattaccare. Gli analisti militari occidentali sono d’accordo che la prova chiara della crescente impotenza dell’esercito ucraino è che l’esercito ucraino non è riuscito a danneggiare seriamente il convoglio russo lungo 60 chilometri nel suo tragitto verso Kiev nonostante il fatto che il convoglio è rimasto fermo per più di 10 giorni. Nelle ultime 24 ore, la Russia ha fatto chiaramente capire all’Occidente che ogni fornitura militare occidentale all’Ucraina sarà trattata come un legittimo obbiettivo militare. In altre parole, la forza ucraina di elite nell’Est è ora una forza militare defunta; non può difendere le città, può condurre attacchi di guerriglia contro la logistica militare russa allungata ma non può riorganizzarsi in una forza di combattimento in modo tale da alterare il campo di battaglia.
L’esercito di Putin, come gli esperti militari concordano, è dotato di una massiccia potenza di fuoco. Non è un segreto che l’artiglieria della Russia è una forza mortifera e non ce n’è un’altra che la possa eguagliare in nessuna parte del mondo. La conseguenza logica di tutto ciò è chiara. L’Unione Sovietica non si era mai fidata della qualità e della lealtà della sua fanteria. Mentre faceva affidamento sull’impatto della massa dei soldati, sul loro numero, inventò anche i mezzi, la tecnologia, le tattiche e la dottrina per vincere le battaglie da lontano prima che le masse entrassero in gioco. Fu l’artiglieria sovietica che mise fuori combattimento l’esercito del Terzo Reich. Similmente, distruggere le città nemiche è qualcosa per cui l’Unione Sovietica e la Russia moderna sono famose. La Russia è dotata di questo potere, ma si è astenuta, finora, dall’utilizzare questa capacità in Ucraina. La Russia ha dispiegato questo potenziale, piuttosto che utilizzarlo. Secondo gli analisti militari, la Russia non ha nemmeno iniziato a utilizzare la sua superiore potenza aerea in altro modo che quello di assicurare la sua totale superiorità aerea sull’Ucraina.
La tattica dell’esercito russo è stata quella di fare pressione sui sobborghi delle città, dimostrando la forza militare russa, e quindi di aprire corridoi per i convogli umanitari. E questo è il trucco. La Russia sta creando un diluvio di rifugiati verso l’occidente. A causa del divieto del governo ucraino imposto agli uomini dai 18 ai 60 anni di lasciare il paese, stiamo parlando di donne e bambini. Finora vi sono circa 2.5 milioni di rifugiati ucraini ma questo numero potrebbe aumentare in modo drammatico. E sorge la domanda: la Germania sarà felice di accettare un altro milione di rifugiati che non sono una forza lavoro? E che dire della Francia e della Gran Bretagna, degli Stati Uniti, del Canada, di tutti quei paesi che hanno spinto Zelensky e l’Ucraina in una guerra ma che sono stati lesti ad abbandonare il popolo ucraino al suo destino?
Presto o tardi, ritiene Putin, l’Europa accetterà il suo intero elenco di richieste e abolirà l’elenco delle sanzioni, e potrebbe persino risarcirlo per le sue perdite sulle vendite del petrolio: tutto, nel disperato tentativo di fermare lo tsunami dei rifugiati ucraini. Quando le armi si raffredderanno, molti ucraini potrebbero realmente preferire di rimanere in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e in Polonia. Questo condurrà, almeno nella mente di Putin, ad uno spostamento demografico nella bilancia etnica in favore dei gruppi etnici russi in Ucraina. Nel contesto di un tale spostamento, Putin potrà dominare la situazione nel suo stato confinante mediante mezzi politici e persino democratici.
Il piano di Putin non è nuovo. Ha avuto già successo in Siria.
Quando l’Occidente si è reso conto che la Siria stava per trasferirsi in Europa, ha permesso velocemente a Putin di vincere la battaglia per Assad a scapito dell’egemonia dell’America in Medio Oriente. Putin ora impiega fondamentalmente la stessa tattica. Può essere crudele o persino barbaro ma non è né stupido né irrazionale.
La domanda principale è com’è possibile che le nostre elite occidentali politiche e mediatiche ignorino le mosse di Putin e della Russia? Come è possibile che nessun analista militare occidentale possa collegare i puntini e vedere attraverso la nebbia di questa guerra orrenda? La ragione è ovvia: nessuna persona di talento vede una potenziale carriera nell’esercito o nei servizi pubblici oggigiorno. Le persone di talento preferiscono il mondo delle imprese: le banche, l’alta tecnologia, i giganti dei dati e dei media. Il risultato è che i generali e gli esperti di intelligence occidentali non sono molto dotati. La situazione della nostra classe politica occidentale è anche più deprimente. Non solo i nostri politici sono quelli che non erano dotati abbastanza per prendere la strada aziendale, essi sono anche supremamente immorali. Stanno lì per attuare i piani più sinistri dei loro padroni globalisti e fanno tutto a nostre spese.
Ho pochi dubbi che una politica esperta come Angela Merkel non avrebbe lasciato che la situazione dell’Ucraina si aggravasse fino al punto di diventare un disastro globale. Ella, come Putin, ha ricevuto una formazione adeguata al proprio lavoro, e capisce la profonda distinzione tra strategia e tattica. Ella, come Putin, è stata addestrata a pensare cinque passi avanti. Per quanto io possa dire, non c’è nessuno in Occidente che capisce Putin, che può leggere nella sua mente. Al contrario costoro attribuiscono al leader russo caratteristiche psicotiche nel disperato tentativo di nascondere la profondità della situazione tragica e senza speranza che l’Occidente ha inflitto a sé stesso e in particolare sull’Ucraina.
Nel frattempo Putin sta prendendo le misure più spettacolari per proteggere la sua vita e il suo regime. Noi in Occidente lo troviamo “spassoso”, ma Putin sa molto bene che il solo modo in cui l’Occidente può fare i conti con la sua incapacità è di eliminare lui e il suo regime in un modo o nell’altro.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://gilad.online/writings/2022/3/13/putins-war
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