BOCAGE INFO
TRIBUNA COLLETTIVA SU “LE MONDE” DEL 7 MARZO 2022 PER ESCLUDERE RIVAROL DALLA VENDITA NELLE EDICOLE FIRMATA DA KLARSFELD E DA UNA TRENTINA DI PERSONALITÀ
INIZIO
“IL NOSTRO PAESE ACCORDA DELLE FACILITAZIONI A ‘RIVAROL’, IL SETTIMANALE PIÙ RAZZISTA, ANTISEMITA E NEGAZIONISTA CHE CI SIA”.
Nonostante che il giornale sia stato oggetto di condanne per istigazione all’odio nei confronti degli ebrei, esso continua ad approfittare di aiuti pubblici indiretti, denunciano, in una tribuna su “Le Monde”, una trentina di storici e di personalità, tra i quali Beate e Serge Klarsfeld.
In occasione dei 75 anni della scoperta del campo di Auschwitz-Birkenau, il 27 gennaio 2020, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha rivolto questa bella domanda ai sopravvissuti: “Come parlare dopo di voi?”, poi ha assicurato: “Noi perseguiteremo l’antisemitismo, il razzismo sotto tutte le sue forme, l’odio che si fa notare alla luce del sole, come quelli che si nascondono nell’ombra e nell’anonimato delle reti internet…Non cedere…È la promessa della Repubblica francese. È il nostro giuramento davanti alla storia”.
E in effetti, se compete agli storici raccogliere le sfide della scrittura della verità storica e della trasmissione del sapere, è responsabilità dello Stato dettare le regole del diritto che garantiscono la sicurezza, la pace e la concordia.
Così, la dichiarazione di Emmanuel Macron, il suo impegno a intensificare la lotta contro il razzismo, l’antisemitismo e il negazionismo, non può che essere accolta con favore. Eppure, mentre la Francia si trova per sei mesi alla presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, avendo per conseguenza lo sguardo dell’Europa puntato sulla Francia, il nostro paese continua in modo incomprensibile ad accordare un finanziamento pubblico indiretto al settimanale più razzista, più antisemita e più negazionista che ci sia: Rivarol.
Escluso dall’istruzione nazionale
Creato nel 1951 da René Malliavin, “Rivarol” si colloca in una corrente “nazional-cattolica” che cerca sia di riabilitare il regime di Vichy che di banalizzare i crimini del Terzo Reich, o di esprimere una certa nostalgia per l’Algeria francese. Veicolando delle idee razziste e antisemite, il settimanale promuove molto presto il negazionismo.
Il giornale e il suo direttore dopo il 2010, Fabrice (detto Jérôme) Bourbon, un insegnante escluso dall’insegnamento, già nel Front National, registrano una ventina di condanne per contestazione di crimini contro l’umanità e di crimini di guerra, istigazione all’odio nei confronti degli ebrei e istigazione all’odio razziale.
Ora, malgrado queste condanne, Rivarol è distribuito dalle Messageries lyonnaises de presse (MLP), e beneficia dunque di un’ampia distribuzione sul nostro territorio: nelle edicole, nei Relais H, nei Carrefour, nei Monoprix, così come sugli scaffali destinati alla “stampa” di certi supermercati, allorquando la distribuzione della stampa impressa in Francia è regolata dalla legge del 29 luglio 1881 sulla libertà di stampa, che include il suo articolo 24 bis contro il negazionismo. Condannato a più riprese per questo motivo, Rivarol dovrebbe essere escluso dal catalogo delle MLP.
A dispetto di queste decisioni giudiziarie, Rivarol ha visto anche la sua adesione rinnovata nel 2018 dalla Commissione paritaria delle pubblicazioni e delle agenzie di stampa (CPPAP).
La CPPAP è “un ente composto paritariamente da rappresentanti dell’amministrazione dello Stato e da professionisti della stampa” che dispone di un potere reale. I dossier di richiesta di iscrizione che essa esamina sono sottoposti ai voti dei suoi ventidue membri tra i quali diversi rappresentanti dei ministeri.
La signora Roselyne Bachelot e la signora Laurence Franceschini avrebbero dovuto chiedere la riunione straordinaria della CPPAP per mettere a verbale l’esclusione di Rivarol. Quando un numero di immatricolazione viene acquisito, questo dà diritto ai vantaggi del regime economico della stampa: l’IVA all’aliquota ridotta del 2,1% (invece del 20%), tariffe postali agevolate e accesso agli aiuti per la stampa.
Rivarol, che beneficia di una immatricolazione alla CPPAP da diversi anni, approfitta delle facilitazioni assimilabili a degli aiuti pubblici indiretti stimati, dallo stesso Bourbon, all’equivalente di 100,000 euro all’anno. Se la CPPAP ha accordato queste facilitazioni a Rivarol, è perché tale giornale pretende di appartenere alla categoria delle “pubblicazioni di informazione politica e generale” (IPG), che “copre in linea di principio tutto il campo dell’attualità”, poiché queste informazioni tendono a chiarire il giudizio dei cittadini. Ora Rivarol non ha mai soddisfatto tali esigenze!
La carta della CPPAP, che precisa che “le pubblicazioni negazioniste, istiganti all’odio razziale, alla xenofobia” non possono essere accettate, contiene fortunatamente l’obbligo di rifiutare o di ritirare il proprio consenso in caso di non rispetto dei criteri regolamentari.
Questa propaganda infanga il lavoro degli storici
Il 16 novembre 2021, all’Assemblea nazionale, il deputato del partito LRM Jean-Louis Touraine ha presentato alla signora Roselyne Bachelot, ministro della cultura, una domanda scritta, che menziona le sue incomprensioni degli aiuti concessi a “Rivarol”, e che sottolinea i criteri dei rifiuti previsti nel regolamento della CPPAP.
Ora, a tutt’oggi, nessuna risposta è stata data dalla ministra al deputato e “Rivarol” continua a beneficiare degli aiuti alla stampa.
Conformemente al regolamento della CPPAP, la signora Roselyne Bachelot e la signora Laurence Franceschini, presidente della CPPAP, avrebbero dovuto chiedere la riunione straordinaria dei membri della detta Commissione per mettere a verbale l’esclusione di “Rivarol”, come fu il caso nel 2015 per “Valeurs actuelles”, condannato per razzismo anti-rom.
In una democrazia come la Francia, dove l’antisemitismo e il negazionismo sono riconosciuti come reati, non è ammissibile che questa propaganda intralci la missione dello Stato e sporchi il lavoro degli storici. Negando i fatti storici, “Rivarol” spiana la strada ai genocidari, insulta i sopravvissuti, le famiglie delle vittime e la loro memoria. Il lavoro educativo che spetta allo Stato e agli storici non può permettere che “Rivarol” diffonda i suoi appelli all’odio. È ormai ora che il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, onori la sua parola. Esortiamo dunque la CPPAP a prendersi le sue responsabilità riesaminando quanto prima il certificato di IPG e l’immatricolazione di “Rivarol”.
Primi firmatari
Stéphanie Share, historienne, spécialiste du négationnisme, chercheuse associée à The Institute for the Study of Global Antisemitism & Policy (ISGAP), New York, Etats-Unis ; Xavier Truti, chargé de projet d’éducation ; Rudy Reichstadt, directeur de Conspiracy Watch ; Emmanuel Debono, historien, rédacteur en chef du DDV.
Firmatari
Cécile Alduy, professeure, université Stanford ; Guillaume Ancel, ancien officier supérieur et écrivain ; Rachel et Daniel Barnon, dirigeants de Sleeping Giants France ; Annette Becker, professeure des universités émérite ; Timothée Brunet-Lefèvre, doctorant à l’EHESS ; Jean-François Cahay, ingénieur et militant antinégationniste ; Delphine Cerisuelo, enseignante, chercheuse en histoire contemporaine à l’EHESS ; Johann Chapoutot, professeur d’histoire contemporaine à Sorbonne Université ; Raphaël Doridant, enseignant, rédacteur à Billets d’Afrique et membre de Survie ; Jean-François Dupaquier, journaliste, écrivain et expert auprès du Mécanisme du TPIR ; Cécile Gonçalves, politiste, historienne et chargée de cours à l’université Lumière-Lyon 2 ; François Graner, physicien, directeur de recherche au CNRS, auteur et membre de Survie ; François Heilbronn, professeur associé à Sciences Po ; Valérie Igounet, historienne spécialiste du négationnisme et directrice adjointe de Conspiracy Watch ; Gilles Karmasyn, directeur de PHDN ; Beate et Serge Klarsfeld, présidents de l’association Fils et filles des déportés juifs de France (FFDJF) ; Audrey Kichelewski, maîtresse de conférences en histoire contemporaine, université de Strasbourg, et codirectrice de la Revue d’histoire de la Shoah ; Samuel Kuhn, enseignant, historien ; Marie-Anne Matard-Bonucci, historienne, université Paris 8 ; Tristan Mendès France, responsable de l’initiative Stop Hate Money ; Guillaume Origoni, journaliste indépendant ; Nicolas Patin, maître de conférences en histoire contemporaine, université Bordeaux-Montaigne ; François Robinet, historien, université Paris-Saclay/UVSQ ; Iannis Roder, enseignant, historien et directeur de l’observatoire de l’éducation de la Fondation Jean Jaurès ; Frédéric Sallée, enseignant et historien ; Dominique Sopo, président de SOS Racisme ; Ilana Soskin, avocate à la cour ; Mario Stasi, président de la Licra.
Commento di Andrea Carancini
In una repubblica corrotta come quella francese, le condanne inflitte a Rivarol e al suo direttore Jérôme Bourbon sono altrettante medaglie al valore. Lunga vita a questo glorioso settimanale, sul quale negli anni ’60 Paul Rassinier scrisse degli articoli memorabili!
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