Conflitto Russia-Ucraina: quella profetica intervista di Sergey Glazyev del 2014

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Sergey Glazyev, già consigliere politico del Presidente Putin, analizza nel 2014 il contesto che è sfociato oggi in un conflitto preparato da lunga data. L’intervista di Glazyev nella sua integralità si può vedere cliccando sul seguente link:

https://vineyardsaker.blogspot.com/2014/08/interview-with-sergei-glaziev-must-see.html

L’intervista è sottotitolata. Si può scegliere la propria lingua preferita cliccando sull’icona delle impostazioni.

NOTA BENE: l’unica parte dell’intervista che non mi trova d’accordo è quella in cui Glazyev parla di Babi Yar e di Katyn nei termini tipici della propaganda bellica sovietica risalente alla seconda guerra mondiale. A questo proposito va osservato che, dopo la guerra, Gorbaciov ammise che il crimine di guerra di Katyn era colpa dei sovietici e non dei tedeschi. Per il resto, l’intervista mi sembra di notevole interesse e pertanto ne propongo a seguire la trascrizione in italiano. Buona lettura!

“Il mondo oggi vive una serie di crisi cicliche che si sovrappongono. La più seria è la crisi tecnologica che si combina con dei cambiamenti nell’ambito dello sviluppo economico. Ci troviamo in un periodo in cui l’economia cambia di struttura. La struttura economica che ha prodotto la crescita economica di questi ultimi 30 anni si è esaurita. Dobbiamo passare ad un nuovo sistema tecnologico. Questo tipo di transizione purtroppo si è sempre realizzata mediante la guerra. Questo è stato il caso degli anni ’30 in cui la Grande Depressione ha provocato una corsa agli armamenti e ha condotto alla seconda guerra mondiale. Questo è stato il caso durante la Guerra Fredda dove la corsa agli armamenti spaziali ha generato le tecnologie d’informazione e di comunicazione complesse che fungono da base alla struttura dell’economia mondiale da 30 anni.

“Oggi siamo di fronte ad una crisi analoga. Il mondo evolve verso un nuovo sistema tecnologico. Il nuovo sistema è di natura umanitaria e potrà forse evitare la guerra perché i principali fattori di crescita in questo ambito sono le tecnologie umanitarie. Esse includono la salute e le industrie farmaceutiche basate sulle biotecnologie. Esse includono anche le tecnologie della comunicazione basate sulle nanotecnologie che oggi hanno fatto dei progressi spettacolari. Ed esse includono le tecnologie cognitive che modificano la quantità delle conoscenze accessibili.

“Se, come il Presidente Putin ha costantemente suggerito, mettiamo all’opera un programma di sviluppo reciproco, una zona di sviluppo generale con un regime commerciale preferenziale da Lisbona a Vladivostok, se ci intendiamo con Bruxelles per creare uno spazio economico comune, uno spazio comune di sviluppo, noi potremmo sviluppare un numero sufficiente di progetti futuri, dalla salute alla difesa spaziale, che permetterebbero di realizzare il nostro potenziale scientifico e tecnico e di generare una domanda costante dello Stato che stimolerebbe il nuovo sistema tecnologico.

“Ma gli americani fanno come d’abitudine. Per mantenere la loro egemonia sul pianeta, essi provocano un’altra guerra in Europa. Una guerra in Europa è sempre buona per gli americani. Essi hanno persino definito come guerra buona la seconda guerra mondiale che ha fatto 50 milioni di morti in Europa e in Russia. È stata buona per gli americani, perché li ha fatti diventare i padroni del mondo.

“Anche la Guerra Fredda, che si è conclusa con il crollo dell’Unione Sovietica, è stata buona per loro.

“Oggi, gli Stati Uniti vogliono di nuovo mantenere la loro egemonia a spese dell’Europa.

“Il loro dominio è minacciato dalla crescita rapida della Cina. Il mondo di oggi comincia un nuovo ciclo, questa volta politico. Questo ciclo dura dei secoli e si combina con dei cambiamenti nelle istituzioni mondiali della regolazione economica. Stiamo per passare dal ciclo americano della accumulazione capitalista ad un ciclo asiatico. È una nuova sfida all’egemonia americana.

“Per sventare la minaccia che fa correre alla loro egemonia l’ascesa della Cina e di altri paesi asiatici, gli americani provocano una guerra in Europa. Vogliono indebolire l’Europa, distruggere la Russia e sottomettere tutto il continente eurasiatico.

“Per riassumere, invece della zona di sviluppo da Lisbona a Vladivostok che offre il Presidente Putin, gli Stati Uniti vogliono scatenare una guerra caotica in tutta l’Europa, deprezzare il capitale europeo, cancellare tutti i debiti che stanno schiacciando gli Stati Uniti, cancellare i loro debiti nei confronti della Russia e dell’Europa, sottomettere il loro spazio economico e prendere il controllo delle risorse del gigantesco territorio eurasiatico.

“Ritengono che non vi sono altri mezzi per mantenere la loro egemonia mondiale e soppiantare la Cina.

“Purtroppo per loro, questa strategia politica ha un secolo di ritardo. Essa risale all’epoca dell’Impero Britannico, quando la geopolitica si riassumeva nella strategia del “dividere per regnare”: e cioè mettere i paesi gli uni contro gli altri, generare dei conflitti e provocare una guerra mondiale. Gli americani, purtroppo, credono che questi vecchi metodi risolveranno i loro problemi.

“La Russia è l’ultima vittima di questa politica e l’arma scelta contro di essa è l’Ucraina, il cui popolo serve come carne da cannone in questa nuova guerra. A dire il vero, gli americani non hanno mai smesso di cercare di separare l’Ucraina dalla Russia. Questa strategia risale all’epoca di Bismarck. È una tradizione europea anti-russa quella di voler separare l’Ucraina dalla Russia, di coinvolgerla in un conflitto per prendere il controllo di tutto lo spazio eurasiatico. È Bismarck che ne ebbe l’idea; essa è stata ripresa dagli inglesi e infine dal grande politologo statunitense Zbigniew Brzezinski, il quale ha detto spesso che la Russia non poteva essere una superpotenza senza l’Ucraina e che seminare la discordia tra la Russia e l’Ucraina avrebbe avvantaggiato l’America e l’Occidente.

“Da 20 anni a questa parte, gli statunitensi nutrono il nazismo ucraino per danneggiare la Russia. Come sapete, hanno raccolto quello che restava delle truppe di Bandera dopo la seconda guerra mondiale. Hanno portato in America decine di migliaia di nazisti ucraini e se ne sono presi cura durante tutto il periodo che è seguito alla guerra. Questi nazisti ucraini sono tornati in massa in Ucraina dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Il loro scopo è sempre lo stesso: separare l’Ucraina dalla Russia.

“La proposta del partenariato orientale è servita da esca. Essa è venuta dai polacchi, poi gli americani l’hanno ripresa. Lo scopo di questo partenariato orientale, di cui la Georgia è stata la prima vittima, adesso è l’Ucraina e presto sarà la Moldavia, è di troncare i legami di questi paesi con la Russia. Come sapete, stiamo costruendo l’Unione Doganale e uno spazio economico comune con la Bielorussia e il Kazakhstan, con cui il Kirghizistan e l’Armenia si vogliono unire. L’Ucraina è sempre stato un nostro partner. L’Ucraina è sempre nel processo di ratifica di questo accordo con la Russia e nessuno in Ucraina l’ha ancora annullato.

“L’Ucraina è importante per noi poiché essa fa parte del nostro spazio economico da secoli.

“Il nostro complesso scientifico e industriale è stato concepito come un tutto; di conseguenza la partecipazione dell’Ucraina all’integrazione eurasiatica è tanto naturale quanto vitale.

“Il partenariato orientale è stato inventato per impedire all’Ucraina di partecipare al progetto di integrazione eurasiatico. Lo scopo del partenariato orientale è di far firmare all’Ucraina un accordo di associazione con l’Unione Europea. In cosa consiste questo accordo che Poroshenko ha firmato con i dirigenti europei?

“Questo fa dell’Ucraina una colonia. Firmando questo accordo, l’Ucraina perde la sua sovranità. Essa trasferisce il controllo del suo commercio, delle sue dogane, dei suoi regolamenti tecnici e finanziari e dei suoi mercati pubblici a Bruxelles. L’Ucraina cessa di essere uno stato sovrano economicamente e politicamente. È chiaramente stabilito nell’accordo di associazione che l’Ucraina è un partner di secondo rango dell’Unione Europea. L’Ucraina deve seguire la politica della difesa e la politica estera dell’Unione Europea. L’Ucraina è obbligata a partecipare alla risoluzione dei conflitti regionali sotto l’egida dell’Unione Europea. Poroshenko fa dell’Ucraina una colonia dell’Unione Europea e conduce l’Ucraina in una guerra contro la Russia dove il suo popolo serve da carne da cannone, con lo scopo ultimo di mettere l’Europa a ferro e fuoco.

“Grazie all’accordo di associazione, l’Unione Europea potrà imporre la sua volontà all’Ucraina nella regolazione dei conflitti regionali.

“Quello che avviene nel Donbas è un conflitto regionale armato. Lo scopo degli Stati Uniti è di farvi il massimo numero possibile di vittime. La giunta dei nazisti ucraini è solo il loro strumento. Commettono delle atrocità e dei crimini spaventosi, bombardano città, uccidono i civili, donne e bambini, e li costringono a fuggire con il solo scopo di provocare la Russia e di attirare tutta l’Europa nella guerra. Questa è la missione di Poroshenko. È la ragione per cui Poroshenko rifiuta tutte le proposte di negoziazione e blocca tutte le trattative di pace. Egli interpreta tutte le dichiarazioni di Washington sulla de-escalation come un ordine di escalation. Tutti i colloqui di pace a livello internazionale si sono conclusi con un nuovo ciclo di violenza. Bisogna sapere che abbiamo a che fare con uno stato nazista che ha deciso di entrare in guerra con la Russia e ha dichiarato una mobilitazione generale. Tutta la popolazione maschile dai 18 ai 55 anni è sotto le armi. Quelli che rifiutano di battersi si buscheranno 15 anni di prigione. Questo regime nazista trasforma tutta la popolazione ucraina in criminali.

“Abbiamo calcolato che l’Unione Europea avrebbe perso mille miliardi di euro a causa delle sanzioni alla Russia imposte dagli americani. È enorme. Gli europei cominciano già a sentire le perdite. C’è già una diminuzione delle vendite del merchandising alla Russia. La Germania perde circa 200 miliardi di euro. I nostri amici dei paesi baltici, gli adepti più fanatici delle sanzioni, subiranno le perdite maggiori.

“L’Estonia perderà più del suo PIL totale. E la Lettonia circa la metà del suo PIL. Ma questo non li ferma.

“I politici europei seguono gli americani senza farsi delle domande. Fanno un torto ai propri paesi sostenendo il nazismo e la guerra. Ho già detto che la Russia e l’Ucraina sono le vittime di una guerra che viene fomentata dagli americani. Ma anche l’Europa è una vittima perché la guerra ha per scopo di destabilizzare l’Europa e di distruggere il suo livello di vita.

“Gli americani sperano di continuare ad attingere al capitale e ai cervelli europei. È per questo che vogliono continuare a incendiare tutta l’Europa. È molto strano che i leader europei seguano gli Stati Uniti.

Intervistatore: Parliamo adesso delle pressioni della NATO e della vecchia Europa. Gli Stati Uniti esercitano delle forti pressioni sui paesi della NATO. La banca francese ha sofferto. La Russia spera che l’Europa occidentale resisterà alla pressione e condurrà una politica indipendente?

“Non bisogna accontentarsi di sperare, dobbiamo lavorare con i dirigenti europei della nuova generazione che non si sono sottomessi ai diktat degli americani. Il fatto è che un’elite politica anti-sovietica si è costituita durante gli anni della Guerra Fredda che sono seguiti alla guerra in Europa. Essa è in seguito divenuta anti-russa.

“Nonostante l’aumento esponenziale dei legami e degli interessi economici reciproci tra l’Europa e la Russia, questa russofobia nata dall’anti-sovietismo continua ad inquinare lo spirito di numerosi politici europei. Bisognerebbe che una nuova generazione di politici europei pragmatici e più coscienti degli interessi dei loro paesi arrivasse al potere.

“Quello che noi vediamo, oggi, sono dei politici che prendono delle decisioni contrarie ai loro interessi nazionali. Questo è largamente dovuto al fatto che la Germania, che è il motore della crescita europea, è ancora un paese occupato. L’esercito statunitense è sempre stazionato in Germania e tutti i cancellieri tedeschi sono legati agli americani e promettono di seguire la loro politica. Questa generazione di politici europei non è riuscita a liberarsi del giogo dell’occupazione statunitense. Benché l’Unione Sovietica non esista più, essi continuano a obbedire servilmente a Washington, che si serve della NATO per mettere sempre più territori sotto il proprio controllo.

“Benché l’Unione Europea sia già “allergica” ai nuovi paesi membri dell’est dell’Europa, e che essa sia al limite dell’implosione, questo non le impedisce di continuare la sua espansione aggressiva nel territorio post-sovietico. Bisogna sperare che la nuova generazione sia più pragmatica. Le ultime elezioni del Parlamento europeo hanno mostrato che tutti i cittadini europei non sono vittime della cinica propaganda filo-americana e anti-russa né della marea continua di menzogne che viene riversata sulla testa degli infelici europei”.

“I partiti europei tradizionali hanno perduto le ultime elezioni europee. Bisogna dire la verità ancora e ancora per sbloccare la situazione. Perché quello che accade in Ucraina è la rinascita del nazismo. La seconda guerra mondiale ha insegnato all’Europa a riconoscere i segni della rinascita del nazismo. Bisogna ravvivare questa memoria storica affinché gli europei si rendano conto che i nazisti ucraini che sono al potere a Kiev, sono i successori di Bandera, di Shukhevych, e di altri collaborazionisti nazisti. L’ideologia delle attuali autorità ucraine è radicata nell’ideologia dei complici di Hitler che hanno ucciso ebrei a Babi Yar, bruciato ucraini e bielorussi a Katyn, assassinato tutti senza distinzioni di razza. Questo nazismo rinasce oggi. Gli europei devono capire che la loro propria vita è in gioco in questo terribile confronto. Spero che a forza di dire la verità con costanza e di diffonderla il più largamente possibile, riusciremo ad allontanare la minaccia della guerra dall’Europa.

“La cosa più importante è di liberarci dalle dipendenze che ci imprigionano. Purtroppo il sistema finanziario russo è oggi assai dipendente dal capitale straniero. Non straniero nella sostanza, ma nella forma. Poiché la nostra economia è aperta, inizialmente facevamo affidamento su capitali stranieri. E i nostri investitori hanno finito per andare all’estero. Abbiamo praticamente 100 miliardi di dollari di perdite di imposte all’anno a causa dei paradisi fiscali. Solamente una piccola parte del denaro che esce dalla Russia per sedicenti investimenti all’estero, ritorna nel paese. Dobbiamo creare il nostro sistema finanziario e monetario per poterci basare sulle nostre forze e disporre delle risorse necessarie alla crescita della nostra economia. Dobbiamo interrompere la fuga dei capitali e rafforzare il controllo bancario e monetario per mettere fine ai danni causati all’economia dai paradisi fiscali. Dobbiamo restaurare le nostre capacità di pianificazione strategica e di proiezione sul lungo termine e, soprattutto promuovere un nuovo sistema tecnologico. Bisogna prendere delle misure specifiche per stimolare l’innovazione e gli investimenti nella nuova struttura economica. La cosa più importante è creare il meccanismo finanziario di crescita economica di cui ho parlato prima. Noi uomini d’affari potremmo raccogliere prestiti a lungo termine a dei tassi abbordabili utilizzando le nostre risorse nazionali invece di cercare il denaro all’estero ipotecando i loro beni. Le banche straniere rivedono le condizioni dei prestiti e ad ogni tappa della crisi la minaccia di confisca degli averi russi da parte dei creditori stranieri aumenta. Per evitare questo, dobbiamo costruire una politica monetaria macro-economica sovrana”.

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