LA CRISI UCRAINA: UN INCUBO PROVOCATO DALL’INTERVENTISMO AMERICANO[1]

Di Ron Paul, 14 febbraio 2022

Durante il fine settimana abbiamo sentito che gli Stati Uniti stanno evacuando la loro ambasciata a Kiev per paura di un’invasione russa. Abbiamo sentito anche che la Russia sta evacuando la sua ambasciata a Kiev per paura di una provocazione appoggiata dagli Stati Uniti nell’Ucraina orientale che potrebbe condurre ad una risposta militare russa.

I media ci dicono che ci troviamo in un “territorio inesplorato”. Sì, è vero. Ma è inesplorato perché nessuno aveva mai immaginato in passato che il governo americano sarebbe stato così sciocco da rischiare una guerra termonucleare per i confini di un paese – l’Ucraina – che sono cambiati così tante volte durante il secolo scorso.

Un’urgente chiamata telefonica Biden-Putin avvenuta sabato non ha portato a nessuna svolta – come se qualcuno pensava che potesse portarla. Al contrario, ha fornito una copertura ai falchi dell’Amministrazione Biden per sostenere di aver tentato ogni approccio diplomatico, ma la guerra sembra essere la sola opzione.

Ma tutta questa faccenda è una farsa. Per come la vedo io, ecco com’è la crisi ucraina in poche parole:

Biden a Putin: “Non invadere l’Ucraina”.

Putin a Biden: “Non abbiamo intenzione di invadere l’Ucraina”.

Biden ai media americani: “Putin sta per invadere l’Ucraina!”.

Poi i più importanti collaboratori di Biden procedono a mettersi in difficoltà avvertendo che l’invasione è imminente. O arriverà martedì prossimo, o mercoledì, o sicuramente prima della fine delle Olimpiadi. Qualcuno pensa che sia rimasta loro una qualche credibilità con i loro avvertimenti costantemente isterici?

Nel frattempo l’”intelligence americana” continua a diffondere informazioni incendiarie – probabilmente per perseguire un proprio vantaggio – a dei media americani che hanno perso ogni interesse a essere scettici verso qualunque “scoop” veicolato dai funzionari del governo americano.

Quello che i media americani non riferiranno è che tutta questa crisi – e la minaccia di una guerra seria – è stata provocata dall’interferenza americana negli affari interni dell’Ucraina, e in modo particolare dal colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti che rovesciò nel 2014 un governo [democraticamente] eletto. Tutti i disordini avvenuti in Ucraina hanno avuto origine da quel singolo atto stupido e immorale da parte dell’Amministrazione Obama.

Ecco perché siamo non interventisti. La filosofia del non interventismo è un’assicurazione che ci protegge dalle guerre non necessarie. Se non ti immischi negli affari dei paesi stranieri, vi sono meno possibilità di essere trascinati in una guerra non necessaria.

L’Ucraina costituisce un grande esempio del perché il non interventismo è la sola politica estera che faccia gli interessi dell’America. Stiamo rischiando una guerra nucleare con la Russia per cosa? Per i confini dell’Ucraina? Sicuramente la maggior parte degli americani vedono quanto sia stupido tutto ciò.

L’Amministrazione Biden è attualmente scioccata dal fatto che il governo russo non ha ceduto di fronte ai piani di espandere la NATO in Ucraina. La Russia comprensibilmente considera la partecipazione alla NATO dell’Ucraina – con le garanzie del suo Articolo 5 – come una minaccia inaccettabile alla luce delle discussioni in corso sui confini.

Questo non è il nostro combattimento, e tuttavia la squadra della politica estera di Biden ha deciso che è giunto il momento di scatenare il vespaio.

È solo questione dei miseri indici di gradimento di Biden? È una cosa da malati rischiare per questo una guerra catastrofica. Dobbiamo alzarci e dire “basta”. Prima che sia troppo tardi.

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.ronpaulinstitute.org/archives/featured-articles/2022/february/14/ukraine-crisis-a-nightmare-caused-by-us-interventionism/