UN NUOVO LIBRO SOSTIENE CHE JEFFREY EPSTEIN RICATTAVA POLITICI PER CONTO DEL MOSSAD ISRAELIANO[1]
6 gennaio 2020
Il deceduto finanziere americano e condannato criminale sessuale Jeffrey Epstein e la sua ragazza Ghislaine Maxwell erano spie israeliane che utilizzavano ragazze minorenni per ricattare politici al fine di passare informazioni a Israele, secondo il loro presunto gestore del Mossad.
La coppia presuntivamente condusse una operazione denominata “trappola al miele” per cui costoro fornivano ragazzine a importanti politici di tutto il mondo per fare sesso, e poi utilizzavano gli incontri per ricattarli in modo da ottenere informazioni per l’intelligence israeliana.
Queste affermazioni sono state fatte dalla presunta ex spia israeliana Ari Ben-Menashe in un libro, che uscirà a breve, intitolato “Epstein: Dead Men Tell No Tales” (“Epstein: gli uomini morti non raccontano storie”) in cui egli ha detto di essere il gestore del padre di Ghislaine, Robert Maxwell, il quale era parimenti un agente dello spionaggio israeliano ed era colui che introdusse sua figlia ed Epstein nel Mossad.
“Vedi, scopare in giro non è un reato. Potrebbe essere imbarazzante, ma non è un reato”, ha scritto Menashe nel libro. “Ma scopare una ragazzina di quattordici anni è un reato. E lui scattava foto ai politici che scopavano con ragazzine di quattordici anni – se vuoi capire bene la situazione…Loro [Epstein e Maxwell] stavano proprio ricattando persone come queste”.
Il gestore Ben-Menashe, un uomo d’affari israeliano nato in Iran che dice di aver lavorato per il Mossad dal 1977 al 1987, è una figura misteriosa che venne arrestata nel 1989 negli Stati Uniti in base ad accuse di traffico di armi. Venne tuttavia assolto nel 1990, quando la giuria prese atto che costui aveva agito per conto dello stato israeliano. Israele quindi negò che Menashe avesse dei legami con i suoi servizi di intelligence e cercò di prendere le distanze da lui, nonostante il fatto che altri articoli di stampa sia negli Stati Uniti che in Israele confermassero che egli aveva agito per conto di Israele.
Il nuovo libro, che sostiene anche che Maxwell potrebbe aver lavorato per altri governi come agente doppio o triplo, dice che nonostante sia stato riferito che Epstein e Ghislaine si conobbero all’inizio degli anni Novanta a New York, essi in realtà si erano conosciuti in precedenza attraverso il padre di lei, il quale introdusse Epstein nel Mossad prima che Ghislaine si unisse in seguito a tali attività.
Jeffrey Epstein, che avrebbe dovuto rispondere ad accuse di traffico sessuale di minori, è stato trovato morto nella sua cella in prigione a New York il 10 agosto [2019]. Secondo i rapporti ufficiali egli si è suicidato, ma sono state fatte molte supposizioni e sono state presentate delle prove secondo cui egli in realtà è stato ucciso, e molti hanno dichiarato che egli potrebbe essere stato assassinato a causa della sua conoscenza dei personaggi che ricattava e degli atti che costoro avevano commesso.
Le dichiarazioni rese da Ben-Menashe sono finora non comprovate, ma se si dimostrassero vere fornirebbero una prova significativa del coinvolgimento di Israele nel ricatto di importanti politici e personaggi statunitensi.
Questa sarebbe un’ulteriore conferma delle manipolazioni operate da Israele a danno dei sistemi politici delle nazioni occidentali, come è stato visto nelle rivelazioni dei tentativi effettuati dalla Israel lobby negli anni scorsi per demolire politici britannici e americani.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://www.middleeastmonitor.com/20200106-jeffrey-epstein-was-blackmailing-politicians-for-israels-mossad-new-book-claims/
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