ISRAELE CHIUDE IL CAMPO DI CALCIO DI UNA SQUADRA PALESTINESE DOPO LA VITTORIA CONTRO IL BEITAR DI GERUSALEMME[1]
Al club Bnei Sakhnin, attualmente terzo nella prima divisione di Israele, è stato vietato di giocare sul suo campo dopo la vittoria su una squadra i cui tifosi celebrano il razzismo
Di Mustafa Abu Sneineh, 3 dicembre 2021
Le autorità israeliane hanno vietato al Bnei Sakhnin, un’importante squadra di calcio composta da cittadini palestinesi di Israele che compete nella prima divisione del paese, di giocare incontri nel proprio stadio.
La decisione arriva dopo che la squadra ha battuto il Beitar di Gerusalemme, i cui tifosi sono tristemente noti per celebrare il loro razzismo anti-palestinese.
Giovedì, il ministero dell’economia e dell’industria di Israele ha detto di aver revocato la licenza del Doha Stadium di Sakhnin, un’importante città a maggioranza palestinese nel nord di Israele, sostenendo che il club aveva fatto entrare un numero eccessivo di tifosi rispetto a quanto concordato con le autorità.
Il ministero ha detto di avere permesso al Bnei Sakhnin di far entrare 5,388 tifosi su un totale di 7,414 posti a sedere nel Doha Stadium per assistere alla partita – ma i dati del ministero hanno mostrato che alla partita hanno assistito 7,000 tifosi palestinesi rispetto ai quasi 500 tifosi che sostenevano la squadra ebraica.
“Prenderemo in seria considerazione la violazione delle condizioni concordate nella nostra approvazione della licenza per lo stadio”, ha detto il ministero in una dichiarazione.
Questa misura è stata aspramente criticata venerdì come “politica” dall’Arab High Follow-Up Committee, un’organizzazione che raccoglie sotto di sé altre organizzazioni che rappresentano i cittadini palestinesi di Israele, che costituiscono più del 20% della popolazione del paese.
Il Bnei Sakhnin ha battuto il Beitar di Gerusalemme – un club di Gerusalemme Ovest i cui tifosi sono conosciuti per i loro comportamenti teppistici e per i canti razzisti contro i palestinesi – al Doha Stadium il 30 novembre.
La vittoria per 2 a 0 ha permesso al Bnei Sakhnin di raggiungere il terzo posto nella prima divisione israeliana e ha provocato le dimissioni dell’allenatore olandese del Beitar Erwin Koeman, fratello del più noto Ronald.
L’uso della forza da parte della polizia israeliana
Il Bnei Sakhnin o Abna Sakhnin, che sta per Figli di Sakhnin, in ebraico e in arabo rispettivamente, è stato fondato all’inizio degli anni ’90 ed è diventato uno dei club più importanti della prima divisione israeliana, vincendo la Coppa dello Stato nel 2004.
L’Arab High Committee ha detto che la chiusura del Doha Stadium “è stata una misura politica ritorsiva, arbitraria e totalmente ingiustificata contro l’Abna Sakhnin e i suoi tifosi: tutti tifosi arabi”.
Il comitato ha anche condannato l’uso della forza contro i tifosi del Bnei Sakhnin da parte della polizia israeliana dopo la partita contro il Beitar di Gerusalemme, a cui hanno assistito membri palestinesi del parlamento israeliano, che hanno festeggiato la vittoria.
A quanto è stato riferito, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni e granate assordanti in zone residenziali vicine al Doha Stadium, che è stato inaugurato nel 2006 e che è stato in parte finanziato dal Qatar.
Mohammed Abu Younis, presidente del Bnei Sakhnin, ha detto ai media locali che le autorità israeliane stavano “aspettando col fiato sospeso” di chiudere lo stadio.
“Vogliono trasformare il Doha Stadium in una prigione? Ricorreremo alla magistratura per annullare questa decisione…Prometto che non staremo zitti e combatteremo la decisione in ogni modo possibile”, ha detto.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://www.middleeasteye.net/news/israel-palestine-bnei-sakhnin-stadium-closed-victory-beitar?fbclid=IwAR2yHDqqG8JbdIj_0MjzVzeVEocMaLSBg2R3kJjODd6JQYDVkYoP3j9OEPQ
Leave a comment