Le tendenze della mortalità e della morbilità nei paesi più vaccinati: 21 fatti provati

LE TENDENZE DELLA MORTALITÀ E DELLA MORBILITÀ NEI PAESI PIÙ VACCINATI: VENTUNO FATTI PROVATI

Anche con tassi di vaccinazione molto alti, non raggiungeremo l’immunità di gregge

Di Gérard Delépine, 17 novembre 2021

Da più di 18 mesi, i nostri governi e i media ci stanno dicendo che

“il ritorno alla vita normale sarà possibile grazie al vaccino”,

“riacquisterete la vostra libertà quando sarete vaccinati

“i non vaccinati sono responsabili del protrarsi dell’epidemia”.

Ma nel mondo reale nessuno studio ha fornito la minima prova a sostegno di questa propaganda a favore dei vaccini.

E l’analisi dei dati ufficiali della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (disponibili sul WHO covid dashboard) è molto inquietante.

Nessuno dei campioni della vaccinazione è riuscito a eliminare il virus, né ad evitare una forte ricomparsa dell’epidemia, e assai pochi hanno liberato totalmente le loro popolazioni vaccinate dalle misure sanitarie presuntivamente necessarie imposte senza prove scientifiche della loro efficacia.

La Gran Bretagna è la campionessa della iniezione Astra Zeneca

Ma il suo alto livello di “vaccinazione” non l’ha protetta da una forte ripresa dell’epidemia che si protrae da quattro mesi, con una media di 40.000 casi giornalieri.

Il 10 agosto 2021, testimoniando davanti ai parlamentari britannici, il professore Sir Andrew Pollard, capo dell’Oxford Vaccine Group, ha detto che “il fatto che i vaccini non abbiano fermato la diffusione del Covid ha significato che il raggiungimento della soglia dell’immunità globale nella popolazione era ‘mitica’”, e ha aggiunto che “con l’attuale variante Delta, questo non è possibile”.

Israele è il campione dell’iniezione Pfizer

Nella primavera del 2021, prima della comparsa della variante Delta, Israele era stato il primo paese al mondo a ritenere di aver conseguito l’immunità di gregge con l’iniezione Pfizer.

Ma il suo tasso di iniezioni molto alto non gli ha permesso di evitare una nuova ondata con il conseguimento di un nuovo record assoluto di contaminazioni giornaliere (11.000, o l’equivalente per la Francia di 70.000 casi al giorno).

Ed è seguita la mortalità quotidiana nonostante le terze dosi. Questa ricomparsa della malattia ha indotto il Ministro della Salute a riconoscere che il tasso di efficacia delle iniezioni non ha superato il 39% e che è durato solo pochi mesi.

Parlando a Channel 13 TV News il 5 agosto 2021, il dr. Kobi Haviv, direttore dell’Ospedale Herzog di Gerusalemme, ha detto che “l’85-90% delle ospedalizzazioni riguardano le persone completamente vaccinate” e che “il 95% dei pazienti gravi sono vaccinati”, distruggendo la propaganda vaccinale secondo cui i vaccini avrebbero protetto contro le forme gravi.

L’Olanda ha oltre il 75% della sua popolazione vaccinata

Ma questo grande successo di vendite degli pseudo-vaccini è attualmente segnato da un record assoluto di contaminazioni giornaliere (12.000 casi al giorno), il che ci fa prevedere nuove misure restrittive.

Anche qui, la vaccinazione si è dimostrata incapace di proteggere la popolazione.

Il 13 novembre, il dr. Kuipers, uno specialista di terapia intensiva, ha dichiarato[1]:

È stata avanzata la suggestione dell’immunità collettiva. Dimenticatela!”.

“Stiamo lavorando adesso con diversi scenari. Uno è: ci sarà sempre un grande numero di pazienti corona. Con un numero considerevole di pazienti, bisogna veramente organizzare l’assistenza in modo diverso nel lungo periodo. Aumentare la capacità ospedaliera per accogliere tutti i pazienti, sia Covid-19 che ordinari”.

Singapore è il campione dell’Asia della vaccinazione pseudo-Covid con circa il 90% della popolazione inoculata

Ma questo successo nel numero delle iniezioni non gli ha impedito di soffrire un vero tsunami di contaminazioni con un numero quattro volte più alto del picco pre-vaccinale.

Il giovedì 19 agosto 2021, ad una multi-conferenza della task-force del ministero, il Ministro delle Finanze Lawrence Wong ha ammonito:

“Singapore non conseguirà l’immunità di gregge durante la pandemia nonostante il suo alto tasso di vaccinazione COVID-19”[2].

“Il percorso per diventare una nazione resiliente-COVID sarà un compito lungo e difficile. Anche con tassi molto alti di vaccinazione, non conseguiremo l’immunità di gregge”.

L’8 settembre 2021, Tikki E. Pangestu, esperto di malattie infettive e professore ospite alla NUS Yong Loo Lin School of Medicine di Singapore, ha detto:

Conseguire il 95% di immunità di gregge alla Delta è un mito. Con la variante Delta ora dominante nella maggior parte dei paesi, l’obbiettivo dovrebbe invece essere l’immunità contro la malattia o la prevenzione delle malattie gravi e della morte a causa del virus”.

La Corea del Sud ha superato l’80% del tasso di vaccinazione

A giugno, i media coreani erano compiaciuti all’idea che l’immunità di gregge stava per essere raggiunta.

Sostennero persino che sarebbe stata conseguita “a novembre”[3]. Il portavoce del Ministero della Salute Son Young-rae aveva ammonito che:

“Anche dopo che l’immunità di gregge sarà raggiunta a novembre, le mascherine e altre misure di sicurezza saranno ancora necessarie”.

Ma a partire da ottobre, il miraggio svanisce, l’epidemia esplode e così pure la mortalità:

in ottobre, il numero giornaliero dei contagi è aumentato di due volte e mezza rispetto al picco dell’epidemia prima della vaccinazione (2600 contro 1000) e così la mortalità.

Questo mostra che i vaccini non risolvono il problema Covid o il problema delle restrizioni sanitarie.

La Germania ha inoculato il 70% della sua popolazione

Ma questo successo delle vendite degli pseudo-vaccini non ha evitato una forte ripresa dell’epidemia in luglio con una crescita esponenziale a partire da settembre con un numero di contagi giornalieri (36.000) che hanno superato di gran lunga i record precedenti alla “vaccinazione”.

I tedeschi stanno dando un lento e silenzioso addio, senza una dichiarazione, senza un comunicato stampa, ad un’illusione, alla meta che i politici perseguono dall’inizio dell’anno: l’immunità collettiva.

Purtroppo, a questo punto non posso immaginare che raggiungeremo l’immunità di gregge”, ha detto K. Lauterbach[4], un esperto di questioni sanitarie del partito di centro-sinistra dei social-democratici (SPD).

L’euforia da vaccino a quanto pare ha lasciato il posto alla stanchezza da vaccino, e una parte della popolazione ancora non vuole essere vaccinata, sapendo che la protezione del vaccino è molto più debole e più breve di quanto era stato reclamizzato e gli eventi avversi post-vaccinali più numerosi. Il paese sta gradualmente imparando a vivere con la pandemia, ma sta soffrendo, in parte perché tutte le conseguenze non sono conosciute e rimangono imprevedibili.

La popolazione danese ha un tasso di vaccinazione superiore al 75%

Ma questo alto tasso di “vaccinazione” non ha potuto impedire un’improvvisa ripresa dell’epidemia e la minaccia di ulteriori confinamenti.

L’agenzia danese per le malattie infettive SSI ha dichiarato di non credere più che l’immunità di gregge possa essere raggiunta nel paese mediante la vaccinazione[5], il che significa che la sars CoV 2 potrebbe continuare a circolare per anni.

“Se i vaccini fossero efficaci al 100% contro le varianti attualmente in gioco e avessimo una copertura vaccinale del 100% nelle persone dai 12 anni in su, allora potremmo parlare del conseguimento di una vera immunità di gregge contro la variante delta”, ha detto Krause. “Ma purtroppo questa non è la realtà; non possiamo conseguire tutto ciò”.

“Questo significa che adesso ha senso trattare il Covid-19 allo stesso modo in cui trattiamo l’influenza stagionale, e non rispondere alle ondate di contagio con restrizioni severe”. “Ricorderà l’influenza più che nel passato”, ella ha aggiunto.

L’Islanda è il paese europeo più vaccinato

Purtroppo, questa copertura vaccinale non ha impedito un’importante ricomparsa dell’epidemia.

Nel giugno 2021, Þórólfur Guðnason, il primo epidemiologo dell’Islanda, aveva detto che l’immunità vaccinale stava progredendo bene.

Ma a partire dalla nuova ondata, egli ha dovuto ammettere in un’intervista alla radio pubblica che:

“la vaccinazione non ha portato all’immunità di gregge che gli esperti speravano e che in realtà l’immunità di gregge non può essere conseguita mediante vaccinazione”[6].

In mancanza di meglio, egli ha fatto un ultimo tentativo di conseguirla incoraggiando un richiamo (3a dose)[7].

L’Irlanda era anch’essa altamente vaccinata (oltre il 75% della popolazione completamente vaccinata)

In giugno, il dr. Velinga dichiarò:[8]

“con i vaccini, se continuiamo come stiamo facendo, alla fine dell’anno dovremmo avere una situazione abbastanza normale”.

Tuttavia, una importante ricaduta nelle infezioni è avvenuta all’inizio di luglio 2021, ed è aumentata nei mesi successivi.

La città di Waterford ha uno dei più alti tassi di vaccinazione Covid-19 dell’Irlanda, con il 99.7% degli adulti sopra i 18 anni completamente vaccinati, ma è diventata il luogo con il più alto tasso di contagi del paese.

Il tasso di incidenza su 14 giorni ha raggiunto 1.486 casi per 100.000 abitanti, ossia tre volte la media nazionale di 493 infezioni per 100.000 abitanti. La zona elettorale adiacente di Tramore-Waterford City West ha un tasso su 14 giorni di 1.121 per 100.000, secondo le ultime cifre settimanali pubblicate dall’Health Service Executive’s Health Protection Surveillance Centre.

Che dire dell’”immunità di gregge” che i nostri leader hanno fatto diventare un santo graal?

Thierry Breton, il commissario europeo incaricato dei vaccini, aveva ritenuto possibile il 14 luglio 2021 un’immunità collettiva nell’Unione Europea. Davanti al Senato, egli aveva spiegato il principio del certificato vaccinale nel modo seguente:

“Niente sarà obbligatorio!”.

“Non useremo mai la parola passaporto. Dà il senso di essere obbligatorio. Non lo sarà. Sarà volontario”.

Come potremo ancora credergli?

L’OMS aveva ammonito fin dall’inizio:

“mai nella storia della salute pubblica l’immunità di gregge è stata usata come una strategia per rispondere ad una epidemia”[9].

Il 12/11/2021 il dr. Jefferson Jones, un medico del gruppo di lavoro epidemiologico sul COVID-19 del CDC ha concluso alla riunione:

“pensare che potremo raggiungere una qualche sorta di soglia dove non c’è più trasmissione delle infezioni potrebbe non essere possibile”.

Da allora, il CDC ha spostato la sua attenzione lontano da una specifica meta vaccinale che, una volta raggiunta, farebbe presagire la fine della pandemia.

Ci si poteva aspettare l’immunità di gregge dal vaccino solo nel caso in cui esso avesse protetto completamente gli individui vaccinati per un tempo sufficiente e avesse impedito loro di trasmettere la malattia. Questo è il caso dei vaccini contro il vaiolo o la febbre gialla.

Ma i fatti provati mostrano che nessuna di queste due condizioni è soddisfatta con gli pseudo-vaccini anti-Covid. Le persone vaccinate sono protette solo al 40% e per non più di pochi mesi, in caso di infezione il loro carico virale è uguale a quello delle persone infette non vaccinate ed esse possono trasmettere la malattia perfettamente. Questo spiega perché l’immunità di gregge è inottenibile con la corrente pseudo-vaccinazione.

Conclusioni

Questo esame dell’evoluzione dell’epidemia in questi paesi campioni del vaccino, come viene descritto dai dati dell’OMS e dalle curve della John Hopkins University mostra:

  • Che gli pseudo-vaccini Covid non proteggono le popolazioni dalla ricomparsa dell’epidemia
  • Che le agenzie sanitarie hanno abbandonato la speranza dell’immunità collettiva mediante la vaccinazione, ora qualificata come mito da quasi tutte le agenzie che credevano in essa
  • Che questo fallimento è la conseguenza dell’efficacia insufficiente e della durata troppo breve[10] degli attuali pseudo-vaccini che non impediscono né il contagiarsi né il contagiare.
  • Che molti esperti pensano che è tempo di imparare a vivere con il covid come con l’influenza stagionale.

È tempo che il nostro Ministro della Salute consideri i fatti e le conclusioni delle agenzie estere e che fermi la ricerca senza frutto di un “Graal” vaccinale illusorio e pericoloso.

Il fallimento degli pseudo-vaccini è soprattutto ovvio ora che i trattamenti precoci poco costosi si sono dimostrati sicuri ed efficaci in India come pure in Africa (Nigeria, Madagascar) quando esaminiamo i dati pubblicati dall’OMS.

L’India ha favorito i trattamenti precoci e preventivi con l’idrossiclorochina e l’ivermectina con successo

La Nigeria ha tratto beneficio dai trattamenti quotidiani con gli antimalarici

Il Madagascar è il vittorioso campione dell’Artemisinina

Dr. Gérard Delépine

https://www.globalresearch.ca/trends-in-mortality-and-morbidity-in-the-most-vaccinated-countries-twenty-one-proven-facts/5761773  

 

 

[1] https://www.curacaochronicle.com/post/main/nl-forget-it-acute-care-expert-says-about-covid-herd-immunity/

[2] https://www.bworldonline.com/95-herd-immunity-vs-delta-is-a-myth-says-infectious-disease-expert/

[3] https://www.nationthailand.com/international/40004280

[4] https://www.spiegel.de/international/germany/herd-immunity-is-impossible-now-what-a-35335ea0-5ab2-4e3d-95e5-f2672b817056-amp

[5] https://www.thelocal.dk/20210806/explained-why-has-denmark-given-up-on-achieving-herd-immunity-via-vaccines/

[6] https://www.organiclifestylemagazine.com/iceland-says-herd-immunity-must-be-reached-through-transmission

[7] https://icelandmonitor.mbl.is/news/news/2021/11/08/hopes_booster_shot_will_create_herd_immunity/

[8] https://www.rte.ie/news/primetime/2021/0608/1226962-covid-19-ireland-herd-immunity/

[9] Osservazioni di apertura del direttore generale dell’OMS alla conferenza stampa sul COVID-19 – 12 ottobre 2020:

https://www.who.int/fr/director-general/speeches/detail/who-director-general-s-opening-remarks-at-the-media-briefing-on-covid-19—12-october-2020

[10] da 4 a 6 mesi mentre l’immunità naturale dura molto di più.

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