Da Bocage-Info ricevo e traduco:
Shoah in Ucraina: i presidenti israeliano e tedesco commemorano le vittime
INIZIO
I presidenti ucraino, israeliano e tedesco hanno commemorato mercoledì le vittime di Babi Yar, un burrone di Kiev dove decine di migliaia di ebrei sono stati uccisi mediante pallottole dai nazisti nel 1941.
«Babi Yar è una tragedia comune dei popoli ebreo e ucraino. Una pagina nera e orribile della storia mondiale», ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky davanti ai suoi omologhi israeliano Isaac Herzog e tedesco Frank-Walter Steinmeier.
«Noi dobbiamo combattere il male, la crudeltà e non dimenticare la catastrofe alla quale possono condurre il silenzio, l’antisemitismo e il razzismo», ha affermato Isaac Herzog.
«Mi fa male e mi fa arrabbiare che l’antisemitismo si rafforzi di nuovo in Germania», ha deplorato da parte sua il presidente tedesco. «Per noi tedeschi, non può esserci che una sola risposta a questa questione: mai più», ha aggiunto.
Un «Muro del Pianto di cristallo», un’opera di 40 metri di altezza intarsiata di quarzo, è stata inaugurata durante le commemorazioni. Creato dall’artista serba Marina Abramovic, questo muro è stato commissionato dalla fondazione Babyn Yar Holocaust Memorial Center.
80 anni fa, il 29 e il 30 settembre 1941, i nazisti assassinarono circa 34.000 civili ebrei nel burrone di Babi Yar, allora in territorio sovietico.
Questo luogo – conosciuto anche con il nome ucraino di Babyn Yar – fu in seguito il teatro di esecuzioni massicce fino al 1943. Secondo le stime, tra le 100.000 e le 200.000 persone vi sono state uccise, tra le quali ebrei, rom, resistenti e prigionieri sovietici.
FINE
COMMENTO
Elie Wiesel, conosciuto come il più grande testimone della Shoah, ha scritto a proposito di Babi Yar: «Più tardi, appresi da un testimone che, per mesi e mesi, il suolo non aveva cessato di tremare; e che, di tanto in tanto, sgorgavano dei geyser di sangue».
(Elie Wiesel, Parole d’étranger, Éditions du Seuil, 1982, pagina 86).
A proposito di Elie Wiesel, Pierre Vidal-Naquet dichiarò nel mensile Zéro dell’aprile 1987 (p. 57): «Il rabbino Kahane, questo estremista ebreo (…) è meno pericoloso di un uomo come Elie Wiesel che dice sciocchezze…È sufficiente leggere una certa descrizione de La notte per sapere che certe sue descrizioni non sono esatte e che finisce per trasformarsi in un mercante dell’Olocausto. Ebbene anche lui fa un torto, e un torto immenso, alla verità storica».
Elie Wiesel
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