REGISTRATA ALTA MORTALITÀ IN PAESI CLASSIFICATI COME “CAMPIONI DI VACCINAZIONE COVID 19”. I VACCINATI SOFFRONO UN ACCRESCIUTO RISCHIO DI MORTALITÀ RISPETTO AI NON VACCINATI.
I dati sulla mortalità nei paesi più vaccinati. Aumentate le ospedalizzazioni dei vaccinati.
Di Gérard Delépine, 30 settembre 2021
Dall’inizio della crisi sanitaria, il governo francese ha sostenuto che le cure precoci erano inefficaci. Ha imposto restrizioni importanti alle nostre libertà, in particolare alle prescrizioni dei dottori[1].
Ha anche promesso che la vaccinazione avrebbe conseguito l’immunità collettiva, la fine della crisi e un ritorno alla vita normale.
Ma il fallimento di 18 mesi di questa cosiddetta “strategia sanitaria” basata su false simulazioni, innumerevoli menzogne, promesse mai mantenute, come pure la propaganda e la campagna della paura è diventato intollerabile.
A sua volta questo è stato seguito dall’estorsione del consenso ad essere vaccinati, da scandalosi ricatti, mentre le nostre libertà di movimento e di socializzazione, il nostro diritto a lavorare e a impegnarci nelle attività del tempo libero sono stati decurtati.
I vaccini che vogliono imporre a noi tutti sono efficaci?
Possono condurre ad un’immunità collettiva o è solo un mito? Per rispondere a questa domanda, faremo il punto dell’attuale situazione sanitaria dei paesi più vaccinati secondo le cifre fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e le curve di OurWorldinData (dall’inizio delle vaccinazioni nel dicembre 2020 al 15 settembre 2021).
Record di mortalità a Gibilterra, campione delle iniezioni Astra Zeneca
Gibilterra (34,000 abitanti) ha iniziato le vaccinazioni nel dicembre 2020 quando l’agenzia sanitaria aveva conteggiato solo 1040 casi confermati e 5 morti attribuite al Covid-19 in questo paese. Dopo un blitz vaccinale assai esteso, che ha conseguito una copertura del 115% (la vaccinazione è stata estesa a molti visitatori spagnoli), il numero delle nuove infezioni è aumentato di cinque volte (a 5314) e il numero delle morti è aumentato di 19 volte. Il numero delle morti è aumentato di 19 volte, raggiungendo i 97 decessi, e cioè 2853 morti per milione di abitanti, che è uno dei record di mortalità in Europa. Ma i responsabili delle vaccinazioni negano ogni nesso causale senza proporre nessun’altra eziologia plausibile. E dopo pochi mesi di calma, l’epidemia è ricominciata, confermando che il 115% di copertura vaccinale non protegge contro la malattia.
Malta: l’84% di copertura vaccinale, ma inefficace
Malta è uno dei campioni europei degli pseudo-vaccini: su quest’isola di 500,000 abitanti, sono state somministrate quasi 800,000 dosi, assicurando una copertura vaccinale di quasi l’84%, con un ritardo di circa 6 mesi.
Ma dall’inizio di luglio 2021, l’epidemia è iniziata di nuovo e le forme gravi (fatali) stanno aumentando, costringendo le autorità a riconoscere che la vaccinazione non protegge la popolazione e a imporre restrizioni.
Qui, di nuovo, la ricomparsa dell’epidemia in termini di casi e di mortalità prova che un alto tasso di vaccinazioni non protegge la popolazione.
In Islanda, la popolazione non crede più all’immunità di gregge
In questo piccolo paese di 360,000 abitanti, più dell’80% ha ricevuto la prima vaccinazione e il 75% ha un ciclo vaccinale completo. Ma dalla metà di luglio 2021, nuove infezioni giornaliere sono aumentate da circa 10 a circa 120, prima di stabilizzarsi ad un tasso più alto rispetto al periodo pre-vaccinazione. Questa improvvisa ricomparsa ha convinto l’epidemiologo capo della impossibilità di ottenere l’immunità collettiva attraverso la vaccinazione. “È un mito”, ha dichiarato pubblicamente.
Belgio: la ricomparsa della malattia nonostante la vaccinazione
In Belgio, quasi il 75% della popolazione ha ricevuto la prima vaccinazione. E il 65% della popolazione ha un ciclo di vaccinazione completo. Tuttavia, dalla fine del giugno 2021, il numero delle nuove infezioni quotidiane è aumentato da meno di 500 a quasi 2000. Come RTBF riconosce, a fronte alla variante Delta, la vaccinazione attuale è lungi dall’essere sufficiente per proteggere la popolazione.
Singapore abbandona la speranza di “Zero Covid” attraverso i vaccini
Questo piccolo paese è anch’esso altamente vaccinato e quasi l’80% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Ma dal 20 agosto 2021, ha dovuto affrontare una ripresa esponenziale dell’epidemia con un aumento dei casi da circa dieci in giugno a più di 150 alla fine di luglio e 1246 casi il 24 settembre.
Questa ricomparsa incontrollata della malattia nonostante la vaccinazione ha condotto all’abbandono della strategia di sradicare il virus in favore di un modello di “vivere con il virus” cercando di trattare la malattia “come l’influenza”.
Nel Regno Unito: un aumento preoccupante delle infezioni
Il Regno Unito è il campione europeo della vaccinazione Astra Zeneca, con più del 70% della popolazione vaccinata con la prima dose, e il 59% con un ciclo di vaccinazione completo. Questo alto tasso di “vaccinazione” non ha impedito un’esplosione dei casi all’inizio dell’estate, con fino a 60,000 nuovi casi al giorno dalla metà di luglio.
Di fronte ad una ricomparsa significativa dell’epidemia nonostante la vaccinazione, Andrew Pollard, rappresentante dell’Oxford Vaccine Group, ha riconosciuto davanti al Parlamento: “l’immunità collettiva attraverso la vaccinazione è un mito”.
La ricomparsa delle infezioni è stata accompagnata da una ricomparsa delle ospedalizzazioni, dei casi gravi e delle morti. Secondo il rapporto ufficiale di agosto[2], le morti erano più frequenti tra i pazienti completamente vaccinati (679) che tra i pazienti non vaccinati (390), negando così crudelmente le speranze di un effetto protettivo del vaccino sulla mortalità.
Dopo che le ultime restrizioni sanitarie sono state tolte, l’epidemia è diminuita ad un livello di meno di 30,000 casi al giorno, mentre all’inizio di luglio, le simulazioni da parte degli specialisti covid prevedevano fino a 100,000 nuovi casi al giorno se le misure sanitarie fossero state rimosse.
Israele: l’ovvio disastro post-vaccinazione negato dalle autorità
Israele, campione dell’iniezione Pfizer, un tempo citato ovunque come un esempio di efficacia, viene ora riportato alla dura realtà ed è ora il modello del fallimento vaccinale.
Il 70% della popolazione ha ricevuto una dose, e quasi il 90% dei soggetti a rischio ha un ciclo di vaccinazione completo. Ma l’epidemia è tornata più forte che mai dalla fine di giugno, e più di 11,000 nuovi casi sono stati registrati in un giorno (il 14 settembre 2021) superando di quasi il 50% i picchi visti nel gennaio 2021 durante lo scoppio susseguente alle prime iniezioni Pfizer.
Questa ripresa dell’epidemia, nonostante le iniezioni Pfizer, è accompagnata da un aumento delle ospedalizzazioni dove i vaccinati rappresentano la maggioranza degli ospedalizzati.
La vaccinazione non protegge contro le forme gravi della malattia o contro la morte.
Alla fine di luglio: il 71% dei 118 israeliani seriamente ammalati (in condizioni serie, critiche) erano completamente vaccinati.
Questa proporzione di persone vaccinate seriamente malate è molto più alta della proporzione delle persone completamente vaccinate: 61%. Sostenere che il vaccino protegge contro le forme serie della malattia, come il Ministro israeliano della Salute ha imprudentemente dichiarato, è un errore (o disinformazione?).
Per non riconoscere i suoi errori, il governo israeliano nega questo ovvio fallimento e continua a proporre solo la vaccinazione come soluzione. Quante morti in più ci vorranno prima che esso segua l’esempio dell’India o del Giappone e finalmente adotti le cure precoci?
Conclusioni
Gli attuali pseudo-vaccini non sono sufficientemente efficaci. Non impediscono la ricomparsa dell’epidemia, né le ospedalizzazioni, né le forme gravi, né le morti. In Israele e in Gran Bretagna, che specificano lo status vaccinale delle vittime, i vaccinati soffrono di un aumentato rischio di mortalità rispetto ai non vaccinati.
Il perseguimento di una politica che prevede come soluzione il solo vaccino conduce ad un’impasse mortale, mentre i paesi che consigliano ufficialmente le cure precoci (India) o che permettono ai dottori di prescriverle (Giappone, Corea), vanno molto meglio.
Cosa aspettano le nostre autorità sanitarie [francesi] a smettere di credere alle false simulazioni effettuate da epidemiologi che sono legati troppo strettamente alle aziende vaccinali, a guardare ai fatti provati e a interrompere la loro campagna di vaccinazione ingannevole e deleteria e a raccomandare le cure precoci?
Il mantenimento della proibizione delle cure precoci per i medici che le somministrano conduce ad una perdita di possibilità per molti pazienti e impegna direttamente la responsabilità del governo e in particolare del Ministro della Salute.
Il dottor Gérard Delépine è un oncologo e uno statistico
Traduzione di Andrea Carancini. Il testo in inglese è disponibile all’indirizzo: https://www.globalresearch.ca/high-recorded-mortality-in-countries-categorized-as-covid-19-vaccine-champions-increased-hospitalization/5757173
[1] Per la prima volta in 2500 anni…
[2] Varianti SARS-CoV-2 preoccupanti e varianti sotto inchiesta in Inghilterra Briefing tecnico 21.
Pubblicato nell’agosto 2021. Numero di gateway per la sanità pubblica in Inghilterra: GOV 9374 20 agosto 2021
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