LA MEDAGLIA D’ORO OLIMPICA DI ISRAELE NON SI PUÒ SPOSARE NEL PROPRIO PAESE, SI LAMENTA SUA MADRE[1]
Di Toi Staff, 1 agosto 2021
Artem Dolgopyat non è considerato ebreo secondo le norme dell’Ortodossia, poiché solo suo padre è ebreo; senza nessuna possibilità di matrimonio civile, la sua unica opzione è il matrimonio all’estero.
La seconda medaglia d’oro olimpica di sempre di Israele, Artem Dolgopyat, non può sposarsi legalmente nel suo paese, poiché egli non è ebreo secondo le regole del Gran Rabbinato, si è lamentata sua madre domenica, mentre il paese celebrava il suo nuovo eroe nazionale.
In un’intervista con 103FM Radio, la madre di Dolgopyat Angela Bilan ha detto: “Lo stato non gli permette di sposarsi. Lui ha una fidanzata e hanno vissuto insieme per tre anni, ma non può sposarsi”.
Bilan ha spiegato che Dolgopyat avrebbe bisogno di andare all’estero per contrarre matrimonio civile, che sarebbe riconosciuto dallo stato, ma ha aggiunto che questa soluzione è resa difficile dal suo calendario di impegni sportivi.
La madre di Dolgopyat non è ebrea, ma l’interezza del ramo parentale di suo padre lo è, ella ha detto.
Almeno un nonno ebreo è richiesto per immigrare in Israele e diventarne cittadino.
Ma sposarsi come ebreo attraverso il Gran Rabbinato, che è la sola possibilità esistente in Israele, richiede che entrambi i rami parentali siano ebraici secondo le norme dell’Ortodossia – e cioè, avere una madre ebrea.
La madre di Artem Dolgopyat
Poiché Israele non ha il matrimonio civile, un numero crescente di coppie israeliane stanno scegliendo di registrare il loro matrimonio all’estero.
Dolgopyat ha ottenuto il sostegno del Ministro del Turismo Yoel Razvozov, egli stesso un immigrato dall’ex Unione Sovietica e atleta olimpico.
“I cittadini israeliani, a prescindere da dove sono nati, non dovrebbero essere costretti a sottoporsi ad un processo tedioso e umiliante per ricevere l’approvazione o il rifiuto del Rabbinato per sposarsi”, ha twittato Razvozov.
“L’orgoglio di Israele sul podio, ma cittadino di seconda classe sotto la hupa”, egli ha detto, riferendosi al baldacchino nuziale ebraico. “Non è logico che il Rabbinato dello stesso paese che Artem Dolgopyat rappresenta con onore non gli renda possibili i diritti civili basilari come sposarsi in Israele”.
La fidanzata di Dolgopyat, Maria Seikovitch, ha detto a Channel 12 lunedì che egli si è proposto a lei l’anno scorso, mostrando il suo anello alle telecamere, e ha detto che egli ha “capito le regole del gioco”, riguardo alle leggi matrimoniali israeliane.
Oltre a molti immigrati provenienti da famiglie miste o da quelle che non sono riconosciute come ebraiche, l’elenco di coloro che non possono sposarsi in Israele comprende gay e lesbiche, i convertiti al giudaismo che non sono ortodossi, e vari altri.
Dolgopyat, un ventiquattrenne due volte medaglia d’argento ai campionati del mondo che immigrò in Israele dall’Ucraina all’età di 12 anni, era considerato la migliore speranza di Israele per una medaglia d’oro ai Giochi di quest’anno.
Il suo esercizio finale di domenica ha impressionato i giudici, ottenendo il punteggio di 14.933, allo stesso livello, ma giudicato più difficile, di quello dello spagnolo Rayderley Zapata, che si è visto perciò assegnare l’argento, e davanti al cinese Xiao Ruoteng, che ha vinto il bronzo.
Questa medaglia d’oro è la seconda nella storia di Israele, che fa seguito alla vittoria del windsurfer Gal Friedman nel 2004 ad Atene.
L’inno nazionale di Israele, l’Hatikva, è risuonato mentre il ginnasta accettava la sua medaglia di fronte ad un enorme applauso.
Egli è stato festeggiato dal Primo Ministro Naftali Bennett, e dal Presidente Isaac Herzog, ed entrambi lo hanno chiamato per congratularsi della vittoria.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://www.timesofisrael.com/israels-new-national-sports-hero-cant-marry-in-the-country-mother-laments/
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