COME TERRORISTI EBREI INCENDIARONO L’INSTITUTE FOR HISTORICAL REVIEW[1]
Institute for Historical Review
Maggio 2013
Nelle prime ore del mattino del 4 luglio 1984, gli uffici dell’Institute for Historical Review a Torrance, nella California meridionale, vennero distrutti da un devastante attacco incendiario. L’attacco aveva lo scopo di far cessare per sempre il lavoro di un centro di ricerca e di pubblicazioni piccolo ma fieramente indipendente.
Nei cinque anni e mezzo a partire dalla sua fondazione alla fine del 1978, l’IHR aveva generato una considerevole notorietà come pure una accesa ostilità. In particolare, le pubblicazioni revisioniste sull’Olocausto dell’Istituto avevano fatto infuriare gruppi ebraici. Forse il più accesamente ostile di questi gruppi era la Jewish Defense League, un gruppo sionista militante con un lungo record di violenze che l’FBI del governo americano aveva identificato come una organizzazione terroristica.
Tra il febbraio 1981 e l’ottobre 1982, l’ufficio di Torrance dell’Istituto come pure singoli impiegati dell’IHR furono i bersagli di una sistematica campagna di violenze e persecuzioni che inclusero colpi d’arma da fuoco sparati da un’automobile, tre attacchi incendiari, la devastazione di automobili di proprietà degli impiegati dell’IHR, lo squarciamento di 22 pneumatici di automobili, dimostrazioni organizzate dalla JDL all’esterno dell’ufficio dell’IHR, e numerose minacce telefoniche durante le ore di ufficio e di notte nelle case degli impiegati dell’IHR.
Durante il corso di una dimostrazione della JDL di fronte all’ufficio dell’IHR il 19 marzo 1981, attivisti della JDL attaccarono l’auto dell’agente del proprietario, che era arrivato per assicurare la sicurezza. Diciassette giorni dopo, il 5 aprile 1981, i teppisti della JDL organizzarono un’altra dimostrazione violenta fuori dell’ufficio dell’IHR, durante la quale un impiegato dell’IHR venne gettato a terra e picchiato.
Nelle prime ore del mattino del 25 giugno 1981, arrivò il primo attacco incendiario contro l’ufficio dell’IHR. Fortunatamente, l’arma incendiaria – simile a una bottiglia Molotov – provocò solo danni non importanti. Un uomo che affermava di rappresentare i “Difensori Ebrei” rivendicò l’attacco in chiamate telefoniche ad agenzie di notizie. Il secondo attacco incendiario contro l’ufficio dell’Istituto arrivò il 25 aprile 1982, nel corso del quale vennero danneggiati una fotocopiatrice, alcuni mobili e alcuni documenti. In un messaggio telefonico ad una locale agenzia di notizie, i “Difensori Ebrei” di nuovo rivendicarono l’attacco.
In un attacco avvenuto il 5 settembre 1982, l’ufficio dell’IHR venne crivellato di proiettili, che demolirono due finestre e danneggiarono la porta dell’ingresso. Inoltre, un piccolo dispositivo incendiario provocò qualche lieve danno all’ingresso dell’ufficio. In seguito, quello stesso giorno, come pure nel corso di quella settimana, arrivò una raffica di chiamate telefoniche con minacce di morte.
In tutti questi casi, nessuno venne mai arrestato. Poi, dopo quasi due anni di calma relativa, arrivò il devastante attacco incendiario del Giorno dell’Indipendenza del 1984. Un rapporto in una edizione speciale della newsletter dell’IHR (agosto 1984) descrisse la distruzione:
“Come entità fisica, l’Institute for Historical Review ha virtualmente cessato di esistere. Il novanta per cento delle nostre scorte di libri e di registrazioni – la più grande collezione di letteratura storica revisionistica in assoluto – è stato distrutto. Fino all’ultimo pezzo di attrezzature e macchinari per ufficio – comprese scrivanie, sedie, file e scaffali – giaceva in mucchi carbonizzati di scarti inutili e contorti. Manoscritti, documenti, materiale illustrativo, bozze e negativi di film – i prodotti di più di sei lunghi anni di uno sforzo duro e coscienzioso per rendere fruibili alle persone di tutto il mondo dati storici soppressi – non esistono più. Decine di migliaia di libri…per un valore stimato di oltre 300.000 dollari, sono svaniti…Oltre 230 metri quadrati di spazio che un tempo erano quelli dell’editore più controverso del mondo giacciono anneriti e in totale rovina”.
Per molto tempo l’identità dei perpetratori rimase un mistero. Fu solo 18 anni dopo che la responsabilità dell’attacco venne pubblicamente e autoritativamente stabilita.
Alla fine del 2001, il leader della Jewish Defense League Irv Rubin e l’attivista JDL Earl Krugel vennero arrestati e accusati di aver complottato per posizionare una bomba nell’ufficio – con sede nella California meridionale – del deputato americano Darrell Issa, come pure in una moschea di Culver City, in California. Nel novembre 2002, durante lo svolgimento delle procedure legali del caso, venne rivelato che Krugel si era vantato della responsabilità del suo gruppo per l’attacco incendiario del 1984 contro l’IHR durante una conversazione, segretamente registrata il 14 novembre 2001, con un informatore dell’FBI.
In seguito si apprese che il Dipartimento di Polizia di Torrance aveva accertato dopo un’indagine sull’attacco contro l’IHR che responsabile del crimine era la Jewish Defense League. Questa fu la conclusione di un rapporto di dieci pagine stilato nel 1984 sull’indagine condotta dal Dipartimento (una copia dattiloscritta del rapporto venne ottenuta dall’Istituto nel gennaio del 2003).
Durante un interrogatorio condotto il 4 dicembre 1984 – secondo il rapporto – l’informatrice della polizia Chris Hignite riferì all’inquirente G. Hilton che Michael Canale e Danny Nichols, entrambi ben conosciuti dall’informatrice, erano coinvolti nell’attacco del 4 luglio, e che per l’incendio era stata usata la benzina. Dopo che Canale era stato arrestato per un altro reato non collegato a quello di cui si parla, egli venne interrogato dal detective Hilton. Durante tale interrogatorio, Canale ammise che il leader della JDL Rubin gli aveva parlato, con un anticipo di un giorno o due, del suo piano per distruggere gli uffici dell’IHR, e che Krugel avrebbe fatto “il lavoro sporco”.
Sulla base della predetta indagine, il rapporto osserva, nel dicembre 1984 il Dipartimento di Polizia di Torrance sottopose il caso all’ufficio del Procuratore affinché Irv Rubin, Earl Krugel, Michael Canale e Danny Nichols venissero incriminati per il complotto e per il successivo incendio.
Ma non venne effettuato nessun arresto. Durante una conversazione telefonica avvenuta il 5 dicembre 2002, il dirigente dei Vigili del Fuoco del Dipartimento di Torrance disse al direttore dell’IHR Mark Weber che nel 1984 le autorità di Torrance avevano concluso che ad essere responsabili dell’attacco incendiario contro l’IHR erano attivisti della JDL, ma le accuse non vennero mai formalizzate perché si decise che non c’erano prove sufficienti per una prosecuzione vittoriosa del caso.
Nel novembre 2002 Rubin si suicidò mentre era detenuto a Los Angeles in attesa di essere processato. Si dice che egli fosse demoralizzato di fronte alla prospettiva di un processo umiliante e di una lunga pena detentiva. Krugel venne infine condannato a 20 anni di carcere. Nel novembre 2005, egli venne ucciso in prigione da un altro detenuto.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.ihr.org/other/jdl1984arson.html
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