Oggi sono addolorato (e incazzato): la Campaign Against Antisemitism (CAA) ha chiesto e OTTENUTO la condanna al carcere della mia amica Facebook Alison Chabloz. Dovrà scontare 18 settimane in prigione (di cui 9 effettive). La Israel lobby inglese ha trasformato il Regno Unito in un incubo distopico. Gilad Atzmon lo dice da anni: oggi ne vediamo le odiose conseguenze.
Leggendo l’articolo del Times of Israel a lei dedicato apprendiamo che Chabloz è stata condannata per aver detto che gli ebrei “controllano tutto ciò che vale la pena di controllare”.
Ora, dire che “gli ebrei” in generale controllano tutto ciò che vale la pena di controllare è sicuramente un’esagerazione, ma la detta affermazione si avvicina molto alla verità se riferita agli ebrei che fanno parte della Israel lobby.
La Israel lobby inglese controlla, tanto per cominciare, i due maggiori partiti del Regno Unito: il Partito Conservatore e il Partito Laburista. Questi due partiti sono rispettivamente controllati, dall’interno, dai Conservative Friends of Israel e dai Labour Friends of Israel, che sono le due quinte colonne dell’ambasciata di Israele a Londra dentro i predetti partiti. E, dall’esterno, da organizzazioni come il Board of Deputies of British Jews e come, appunto la CAA, che vigilano sull’ortodossia filo-ebraica e filo-israeliana dei politici inglesi.
Il Board of Deputies of British Jews
Del controllo sul Partito Laburista ne abbiamo avuto la plastica dimostrazione l’anno scorso, quando uno degli esponenti della lobby ha rivendicato il “merito” di aver posto fine alla carriera politica di Jeremy Corbyn: “ABBIAMO MASSACRATO JEREMY CORBYN, AFFERMA LOBBISTA DI ISRAELE”.
Nel video pubblicato l’anno scorso da Electronic Intifada (e da me ripubblicato su questo blog) il lobbista in questione, Joe Glasman, ha affermato: “La bestia è uccisa…Corbyn è stato massacrato…abbiamo vinto”. Glasman guida la “squadra di indagini politiche” all’interno della CAA: proprio l’organizzazione, ripetiamolo, all’origine dei guai giudiziari di Alison Chabloz. Nel video su Corbyn, Glasman dice che lui e i suoi sostenitori hanno battuto Corbyn mediante una campagna coordinata utilizzando metodi inclusi “le nostre spie e la nostra intelligence”.
Joe Glasman
Electronic Intifada ricorda anche che “la CAA è stata uno dei più attivi gruppi sionisti di destra nel promuovere la falsa idea che il Partito Laburista è diventato un partito antisemita dopo che Jeremy Corbyn aveva ottenuto la leadership nel 2015”. Ricordiamo che la CAA è un’organizzazione nata nel 2014 per combattere le critiche piovute contro lo stato ebraico all’indomani della guerra scatenata da Israele contro gli inermi palestinesi della Striscia di Gaza. La CAA è in prima fila nel prendere di mira i palestinesi residenti in Inghilterra e gli attivisti inglesi pro-Palestina.
Non basta. La CAA esercita anche un’occhiuta sorveglianza su tutte le università del Regno Unito. Abbiamo appreso ieri dall’ultimo video di Vincent Reynouard che la CAA vigila affinché tutte le università inglesi facciano propria la definizione di antisemitismo adottata dall’IHRA. Quella che equipara all’antisemitismo ogni critica allo stato ebraico. Ora, che la definizione adottata dall’IHRA sia viziata da partigianeria non lo dico io: lo dicono numerosi intellettuali e professori, anche italiani, che nei mesi scorsi hanno firmato una lettera di protesta nei confronti dell’IHRA: “Artisti e intellettuali (anche ebrei) firmano una lettera contro la definizione di ‘antisemitismo’ dell’Ihra: “Nega i diritti del popolo palestinese”, titolava il 14 marzo scorso un articolo del Fatto Quotidiano.
Tutto ciò, per quanto riguarda l’influenza della Israel lobby in Inghilterra. Potremmo continuare a lungo, ma per il momento fermiamoci qui. E che dire del peso della lobby nella vita politica americana? Ne abbiamo parlato molte volte ma nei giorni scorsi ho trovato ulteriori notizie sulle quali vale la pena di riflettere.
Da un articolo pubblicato sul sito covertactionmagazine.com, apprendiamo che “durante le elezioni presidenziali del 2020, i Political Action Committee (Comitati di Azione Politica) (PAC) pro-Israele hanno fornito a Biden 3,830,209 dollari, rispetto ai 955,174 forniti a Trump – un fattore che indica che il voto di Biden sul conflitto arabo-israeliano è stato in effetti comprato, e lo è stato per molti anni”.
L’influenza della Israel lobby nella vita politica americana è “immensa”. Ancora una volta, non sono io a dirlo. Lo dice proprio lui: Joe Biden. Ecco cosa disse Biden il 21 maggio 2013 a Washington, davanti ad un uditorio di leader ebrei:
“Il retaggio ebraico ha formato ciò che siamo – tutti noi – molto o più di ogni altro fattore negli ultimi 223 anni, e questo è un fatto…Pensate: dietro tutto questo, scommetto che l’85% di questi cambiamenti [socio-politici], sia a Hollywood che sui social media, sono una conseguenza dei leader ebrei nell’industria. L’influenza è immensa, l’influenza è immensa. E, potrei aggiungere, è tutta in favore del bene”.
Joe Biden
Quindi, ricapitolando, se è Joe Biden a dire che l’influenza ebraica è “immensa”, costui viene premiato e diventa Presidente degli Stati Uniti. Se invece lo dice Alison Chabloz, costei finisce in galera. L’unica differenza tra i due è che secondo Biden tale influenza “è tutta in favore del bene”, mentre per Chabloz è deleteria. È la diversità delle opinioni. Solo che in questo campo la diversità delle opinioni non è ammessa. Gli ebrei potenti vanno solo lodati, altrimenti sono guai. Come ha detto più volte Gilad Atzmon, il potere ebraico consiste nel potere di silenziare qualunque critica al potere ebraico.
Passiamo ora alla seconda frase imputata ad Alison Chabloz e che ha determinato il suo ingresso in carcere. Ella avrebbe accusato gli ebrei di trasformare i loro figli in “maniaci psicopatici”. Affermazione falsa se si riferisce agli ebrei in generale ma vera se riferita, per esempio, ai coloni israeliani e ai loro figli.
Per dimostrarlo ci basta solo una foto, che mostra un gruppo di ragazzi israeliani, figli di coloni, che prendono di mira una povera donna palestinese.
Non è uno spettacolo disgustoso? Scene del genere avvengono quotidianamente nei territori occupati. Ed è per impedire che la gente critichi questi comportamenti razzisti e biecamente intolleranti che, ripetiamolo, è nata un’organizzazione come Campaign Against Antisemitism.
La terza frase rimproverata ad Alison Chabloz e che riprendiamo dal predetto articolo del Times of Israel è che ella avrebbe affermato che gli ebrei venivano perseguitati nella Germania nazista perché “si stavano comportando in un certo modo, come vediamo di nuovo oggi”, e che alcuni ebrei dovevano essere deportati.
Rilevo innanzitutto che la frase, attribuita a Chabloz, secondo cui alcuni ebrei “dovevano essere deportati” non è stata virgolettata dal Times of Israel. Quindi non è nemmeno sicuro che l’abbia pronunciata davvero. Un fatto è certo: in Inghilterra, oggi, l’attività sui social viene monitorata quotidianamente da professionisti della sorveglianza e della delazione. Questo a me sembra il vero pericolo, più che il tenore “antisemita” di certe frasi dette da Chabloz (o che le sono state attribuite). Il fatto che nel 21° secolo si possa finire in carcere per dei reati di opinione dimostra che, come dicevo all’inizio, il Regno Unito è diventato un incubo distopico, degno dei romanzi di Huxley e di Orwell.
La condanna al carcere di Alison Chabloz è stata così commentata da Stephen Silverman, esponente della CAA:
“Nonostante che sia stata già condannata per reati simili, ella ha continuato, mentre scontava la sua sentenza sospesa, ad usare internet per cercare di radicalizzare altri e convertirli al suo odioso modo di pensare nei confronti del popolo ebraico”.
Questa è una pura menzogna: da anni, ormai, Chabloz figura tra i miei contatti Facebook e posso testimoniare che ella non ha mai cercato di “convertire” nessuno, tanto meno di “radicalizzare” (un termine usato di solito per definire i comportamenti dei fondamentalisti islamici, e che è gravemente offensivo nei confronti di una persona arguta e ironica come Alison).
Ha aggiunto Silverman: “il verdetto di oggi e la condanna danno finalmente alla comunità ebraica giustizia e protezione rispetto a qualcuno che ha reso una vocazione il negare l’Olocausto e il tormentare gli ebrei”.
Veramente le cose stanno esattamente al contrario: è stata Alison Chabloz ad essere tormentata in tutti questi anni dai professionisti del sostegno a Israele. “Negare l’Olocausto”: è questa la “colpa” di Alison, il motivo della sua persecuzione, e questo, pur in assenza di leggi specifiche che proibiscano in Inghilterra tale negazione. Se il Regno Unito fosse una vera democrazia dovrebbe essere Chabloz, e le persone coraggiose e intrepide come lei, ad essere protette dai sionisti fanatici come Silverman.
Traduzione dell’immagine: “La verità suona come odio per coloro che odiano la verità”.
Leave a comment