Da Bocage-Info ricevo e traduco:
DIEUDONNÉ CONDANNATO IN APPELLO A 9000 EURO D’AMMENDA PER LA SUA CANZONE SULLA SHOAH
INIZIO
In caso di non pagamento, il controverso umorista si espone ad una pena di prigione. Egli deve egualmente versare diverse migliaia di euro di danni e interessi o spese di giustizia a sette associazioni antirazziste.
Nel novembre 2019, il tribunale aveva condannato il polemista a 9000 euro d’ammenda allorquando la procura aveva richiesto dieci mesi di prigione.
La Corte d’appello di Parigi ha confermato giovedì la condanna del polemista Dieudonné M’Bala M’Bala a 9000 euro d’ammenda, che possono trasformarsi in incarcerazione in caso di non pagamento. L’umorista è stato giudicato per complicità in ingiuria a carattere antisemita dopo la pubblicazione di un video e di una canzone intitolata C’est mon choaaa.
Questa canzone, messa in rete nel giugno 2017 su Youtube, Deezer, Spotify e Apple Music, comporta le seguenti parole: “Ho caldo alla testa davanti al barbecue. Se le merguez[1] sono kasher, avrei forse la corda al collo”.
Nel novembre 2019, il tribunale aveva condannato il polemista a 9000 euro d’ammenda allorquando la procura aveva chiesto dieci mesi di prigione. Il tribunale aveva allora giudicato che le parole della sua canzone rinviavano “incontestabilmente, mediante insinuazione, al dramma della Shoah che viene deriso” e il “diritto all’umorismo” invocato dal polemista “urta contro un altro diritto, quello della dignità umana”.
Dieudonné M’Bala M’Bala, oggi cinquantacinquenne, aveva negato di essere il cantante e l’autore di questa canzone, scritta a suo dire da un detenuto durante un “laboratorio di canzoni” in prigione. L’estate scorsa, il polemista era stato definitivamente bannato dalle principali piattaforme in rete, come Youtube, Facebook, TikTok e Instagram, in nome della lotta contro i contenuti di odio.
Durante il suo processo d’appello, la procura ha richiesto otto mesi di prigione. La sentenza della corte d’appello gli impone egualmente di versare diverse migliaia di euro di danni e interessi o spese di giustizia a sette associazioni antirazziste parti civili. “Dieudonné è come tutti gli artisti, danneggiato finanziariamente, con il periodo e l’assenza dagli spettacoli”, ha reagito presso l’AFP il suo avvocato, Isabelle Coutant-Peyre, interrogata sulla capacità finanziaria del suo cliente a pagare le sue ammende.
Il controverso umorista, dal casellario giudiziario riempito da un decennio dalle sue sortite antisemite, è stato egualmente condannato nel luglio 2019 a tre anni di prigione, di cui due in detenzione, e a 200.000 euro d’ammenda per frodi fiscali, riciclaggio, abuso di beni sociali o ancora organizzazione fraudolenta della sua insolvibilità.
FINE
Il commento di Bocage-Info:
La libertà demagogica di essere tutto quello che vogliamo essere in maniera artificiosa (teoria del genere) nasconde male la negazione di essere ciò che siamo in realtà nella nostra identità naturale. Questa evoluzione trova la sua fonte in una certa visione artificiosa della nostra storia già imposta dal Codice penale. Il diritto all’umorismo (libertà di espressione) dovrebbe potersi esercitare nel senso enunciato dal preambolo della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo che afferma i “loro diritti eguali e inalienabili” e il suo articolo primo che stabilisce che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e in diritti”.
[1] Le merguez sono salsicce piccanti nordafricane.
Leave a comment