Aggiornamento legale sul caso Alison Chabloz

AGGIORNAMENTO LEGALE SU ALISON CHABLOZ[1]

Per la musicista Alison Chabloz, 56 anni, il 2020 è stato un altro anno significativo. Il 10 gennaio, l’appello di Chabloz al tribunale penale di Derby contro una condanna al carcere di otto settimane (per aver violato, scrivendo sul suo sito web, un’interdizione di 12 mesi dai social media) è stato aggiornato dal giudice Robert Egbuna; la divulgazione delle comunicazioni tra gli accusatori di Chabloz – l’associazione non governativa pro-Israele “Campaign Against Antisemitism” (CAA) – la pubblica accusa, la commissione per la libertà vigilata e lo stesso Ministero della Giustizia era, per qualche ragione, indisponibile…Chabloz ha ottenuto la libertà provvisoria senza condizioni dal giudice che ha deciso che l’appello non poteva aver corso in modo appropriato senza la piena divulgazione dei documenti pertinenti.

Appena uscita dal tribunale dopo la decisione del giudice, Chabloz è stata immediatamente riarrestata da due funzionari dell’antiterrorismo (East Midlands Special Branch) che hanno agito sulla base di un’altra denuncia di Steve Silverman della CAA, per aver commesso un grave reato postando il link di uno show radiofonico su Internet del Gab Radio Network. Interrogata e tenuta sotto custodia fino al momento in cui era troppo tardi per Chabloz per ritornare a casa quella stessa notte, ella è stata rimessa in libertà con l’obbligo di presentarsi alla stazione di polizia di Derby, sotto la condizione di “non postare nulla in rete”.

L’ordine dell’obbligo di presentazione con la stessa condizione è stato riemesso ogni mese per i successivi sei mesi, sempre all’ultimo momento, senza la minima considerazione per il sostentamento e per il benessere di Chabloz, e nemmeno per l’attuale legge sulla libertà condizionata.

Oltre sei mesi più tardi, il 31 luglio, il tribunale penale di Derby ha ascoltato che l’accusa non avrebbe più contestato l’appello di Chabloz:

“I documenti in questo caso sono stati attentamente riesaminati e soppesati. Affermiamo che c’è stata un’infrazione e che la signora Chabloz-Tyler [sic] è andata contro lo spirito, almeno, della disposizione riguardante la proibita attività continuando a postare commenti che qualcuno ha giudicato offensivi sul suo sito web personale. Tuttavia, riconosciamo dopo un’esaustiva valutazione che la disposizione, per necessità non dettagliata, riguardante la proibita attività, può essere stata insufficientemente precisa per la signora Chabloz-Tyler [sic] affinché costei avesse sufficientemente chiari i suoi obblighi. Dato che il procedimento riguardante l’infrazione è iniziato solo dopo che la disposizione era giunta al termine, e il ritardo che è maturato da quel momento è tale che la sentenza nel suo complesso è ormai conclusa, noi consideriamo che non è più nell’interesse pubblico opporsi a questo appello, e indicheremo lo stesso alla Corte affinché la questione venga conclusa”.

“Caso da archiviare nell’interesse della giustizia”.

In breve, una vittoria davvero significativa per Chabloz e i suoi avvocati. L’argomento della pubblica accusa “contro lo spirito” non è nulla più di una foglia di fico, presentata per nascondere il fatto che la documentazione non divulgata contiene senza dubbio ulteriori prove di un complotto sionista per ridurre Chabloz al silenzio – un punto recentemente convalidato dalla divulgazione lungamente attesa nel quasi identico processo per infrazione canadese di Arthur Topham a Vancouver.

Tornando in Inghilterra, i nemici della libertà di parola si sono attivati affinché la vittoria di Chabloz avesse vita breve. Due ore dopo che la pubblica accusa aveva detto ufficialmente alla corte che il caso doveva essere “archiviato nell’interesse della giustizia”, Chabloz riceveva una email dall’(ex) detective Reed (secondo le ultime scartoffie ora semplicemente il vecchio “PC Reed”), che annunciava che la pubblica accusa era finalmente in grado di accusare Chabloz dei reati per i quali era stata arrestata il 10 gennaio, come sono stati decritti sopra.

Dal 10 gennaio al 10 luglio – esattamente sei mesi di attesa per la presentazione di un’accusa riguardante un reato con un limite di tempo di sei mesi per il perseguimento…

Chabloz ha pagato quasi 100 sterline per il privilegio di tornare a Derby per essere accusata in quello che è stato finora il giorno più caldo dell’anno. Le autorità chiaramente desiderano prorogare le condizioni della libertà vigilata di Chabloz (=ordine di bavaglio) per altri sei mesi fino al prossimo gennaio, il che significa che Chabloz è stata già giudicata colpevole e punita ancor prima di mettere piede in tribunale.

 

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://cafe.nfshost.com/?p=4362&fbclid=IwAR03SFg5-HmJNmHJMezGb5QMlulml45FBrzS6Vx9qG6gHmt4NqFQDfL0VMQ

One Comment
    • gumercindo peñafiel
    • 28 Agosto 2020

    senza dubbio la rete di coordinazioni sionista è molto strutturata in modo tale di perseguitare chiunque denuncie o proteste le falsità sioniste

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