GIlad Atzmon: Code-panic: uno spettacolo di opposizione controllata

CODE-PANIC: UNO SPETTACOLO DI OPPOSIZIONE CONTROLLATA[1]

Di Gilad Atzmon, 12.01.2020

Ariel Gold è la co-direttrice nazionale di CODEPINK, un movimento femminile americano “di base per la pace e la giustizia sociale” che afferma di operare “per far cessare le guerre e le occupazioni finanziate dagli Stati Uniti”. Ariel afferma di sostenere i palestinesi e di opporsi a Israele. Ella ha pubblicato articoli in organi progressisti ebraici come The Forward, Tikkun Magazine e Mondoweiss.

Il 3 gennaio, solo poche ore dopo che il pianeta aveva appreso dell’assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani ad opera di un drone americano, Ariel, la cosiddetta “dissidente ebrea”, si è precipitata a postare il seguente tweet:

“Ricordo amorevole alla gente giustamente inorridita dall’attacco americano all’Iran: vi prego di non interpretare questo come eseguito per compiacere Israele. Questo è Donald Trump e la sua banda di falchi bellicisti americani, punto. Suggerire che gli ebrei stiano tirando le fila è niente di meno che antisemitismo”.

L’attivista progressista ebrea ha fondamentalmente sostenuto che ogni critica del genere a Israele è “antisemitismo”. Ella è stata parimenti ingenua al punto di discolpare lo stato ebraico dal coinvolgimento nell’illegale assassinio: un crimine che potrebbe condurre a conseguenze imprevedibili e letali nel prossimo futuro.

I notiziari di oggi riferiscono che Israele è profondamente implicato nell’assassinio mirato del generale iraniano. Il titolo di questa mattina del Times of Israel recita:

“L’intelligence israeliana ha aiutato gli Stati Uniti ad attuare l’attacco che ha ucciso Soleimani”. L’articolo afferma che “le informazioni fornite dallo stato ebraico hanno confermato che il leader delle forze Quds si trovava all’aeroporto di Baghdad prima dell’attacco missilistico, riferisce NBC news”.

Tra le mie colpe c’è l’argomento che ho espresso per quasi due decenni: affinchè i movimenti per la solidarietà e per la pace siano sinceri, funzionanti ed efficaci devono essere liberati dalla presa dei cosiddetti ebrei progressisti. Per come le cose stanno adesso, la solidarietà con l’oppresso è soffocata dalla sensibilità dell’oppressore.

 

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://gilad.online/writings/2020/1/12/code-panica-controlled-opposition-spectacle?fbclid=IwAR044Z13Vep5cAyO8X3tOfAFq6cj7WX2yEiDzuGwXPEPRDua5ecTITJAjaM

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