Le bufale di Silvana De Mari su Hitler e sul Gran Mufti (e su Hezbollah)

In questi ultimi anni, il medico Silvana De Mari si è conquistata le simpatie di molti cattolici “conservatori” e tradizionalisti per le sue coraggiose prese di posizione sui gay e sulle pratiche omosessuali. Purtroppo però costei non si limita a parlare di questioni mediche (che sono di sua competenza) ma si avventura a pontificare anche su argomenti storici – dalle colonne del quotidiano “La Verità” – con esiti tanto fuorvianti quanto imbarazzanti per la sua credibilità.

Mi riferisco, ad esempio, all’articolo pubblicato lo scorso martedì 10 settembre e intitolato Hitler si scusò coi musulmani perché l’Europa non è islamica Ringraziamo gli Ussari alati.

Dal predetto articolo cito il capoverso iniziale, tratto dalla prima pagina:

“Nel settembre del 1683, la battaglia di Vienna salvò l’Europa grazie ai polacchi. Anche per questo Hitler li odiava: nel 1941 si scusò con il Gran Muftì di Gerusalemme perché, a causa di quella vittoria, il continente non era diventato islamico”.

Davvero Hitler si scusò con il Gran Mufti? Avendo sentito puzza di bufala, ho chiesto a Carlo Mattogno, che tra le sue carte possiede anche la copia del verbale originale, in tedesco, dell’incontro tra Hitler e il Gran Mufti avvenuto il 26 novembre 1941, di controllare la fondatezza di quanto affermato dalla De Mari. Ebbene, nel verbale delle presunte scuse non c’è traccia. Inoltre, anche se personalmente, a differenza di Mattogno, non conosco il tedesco, ho potuto comunque controllare sulla copia da lui inoltratami che della menzione della battaglia di Vienna non c’è parimenti traccia.

A questo punto la domanda è: su quale testo si è basata Silvana De Mari per propalare una tale fesseria? I lettori non hanno la possibilità di appurarlo perché la De Mari non cita la propria fonte (quando invece avrebbe avuto il dovere di citarla).

Nel proseguimento dell’articolo De Mari parla di “patto d’acciaio” tra Hitler e il Gran Mufti e aggiunge: “Molti storici ipotizzano che, in cambio della fatwa che schierò al suo fianco i sunniti di Medio Oriente, Iraq, Siria, Arabia ed Egitto, Hitler garantì lo sterminio totale del popolo d’Israele” (grassetti miei).

De Mari non precisa quali sarebbero questi “molti storici”. A me, l’”ipotesi” in questione sembra una rimasticatura della dichiarazione del 2015 ad opera di Benjamin Netanyahu, secondo cui “Hitler non voleva sterminare gli ebrei, fu il Gran Mufti a dargli l’idea”. Parole che all’epoca vennero giudicate severamente dagli stessi israeliani e che non mi risulta abbiano avuto seguito presso gli storici. La De Mari però le ha riprese: in effetti, quando si tratta di Hitler e del Gran Mufti nessuna corbelleria è mai troppo grande.

Silvana De Mari aggiunge poi che “sia i miliziani di Hamas, sia quelli di Hezbollah usano il saluto hitleriano obbligatoriamente, immagine puntualmente censurata dai nostri media”. Che quello di Hezbollah sia un saluto “hitleriano” (o romano) è un’altra bufala: piuttosto sarebbe dovere del direttore del giornale su cui scrive De Mari (tanto più quando lo si intitola pomposamente “La Verità”) controllare la veridicità delle affermazioni dei propri collaboratori.

A proposito di rimasticature: curiosando in rete ho avuto modo di appurare che l’articolo di Silvana De Mari è una rimasticatura di un altro articolo pubblicato 5 anni fa dalla dottoressa in questione sul sito di Magdi Allam. E qui si capisce meglio il profilo ideologico della nostra autrice. In sostanza, Silvana De Mari, più che cristiana, si dimostra una cristiano-sionista (e un’islamofoba): l’odio feroce espresso dall’autrice contro i palestinesi sembra uscito dall’ambasciata israeliana.

Quindi ricapitolando: rispetto e stima per Silvana De Mari per il coraggio dimostrato nei confronti del lobbismo gay ma per il resto diffidare delle sue elucubrazioni storico-politiche. L’Italia non ha certo bisogno di emuli di Magdi Allam e dell’ultima Oriana Fallaci.

Un’ultima considerazione riguarda i quotidiani della destra italiana: il già citato La Verità, Libero e Il Giornale. Ciò che li contraddistingue, a parte l’antagonismo nei confronti del PD (e sin qui non ci sarebbe nulla di male) è il loro inveterato sionismo, che sfocia talvolta in una peculiare forma di antisemitismo: quello rivolto contro i palestinesi. Per appurarlo basta leggere i commenti dei lettori agli articoli pubblicati in rete sulla questione israelo-palestinese dal quotidiano di Berlusconi (e il dato è preoccupante perché dimostra che certe posizioni contraddistinguono non solo chi il giornale lo fa ma anche chi lo legge e quindi riguardano una discreta fetta di italiani). Se queste sono le posizioni della destra italiana preferisco non farne parte.

3 Comments
  1. Ottimo articolo che conferma pienamente ciò che già sapevo:i medici debbono fare i medici e non gli pseudo storici…

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    • gumercindo peñafiel
    • 18 Aprile 2020

    è una consuetudine periodica dalla propaganda sionista l’uso di difamatori con diploma
    della istoria Palestina.
    I khazari-askhenazi appartengono a una etnia turca,e non sono semiti(NEL SENSO LINGUISTICO)
    La loro invasione in terra araba,è una colonizzazione di popolamento.
    Speriamo l’ùltima

    Rispondi
    • Luc
    • 9 Ottobre 2020

    Aggiungo questo articolo, definito dalla stessa De Mari come “MALEDETTA PROPAGANDA SIONISTA” potete leggerlo qua: https://www.lacortedeiliberi.it/israele-e-gazak/

    E pensare che avendola scoperta per la querelle sulla lobby lgbt, avevo provato subito affetto per le sue posizioni, assolutamente condivisibili.

    Rispondi

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