GLI INGLESI E L’OLOCAUSTO[1]
Di Gilad Atzmon, 29 gennaio 2019
Non vedere che Gaza è un campo di concentramento è negazionismo dell’Olocausto!!!
La stampa inglese e ebraica ha riferito ieri che un sondaggio diffuso per commemorare la Giornata Internazionale della Memoria dell’Olocausto ha scoperto che “un inglese adulto su 20 non crede che l’Olocausto sia avvenuto e il 12% ritiene che la scala del genocidio sia stata esagerata”.
Quasi la metà degli interpellati hanno detto di non sapere “quanti ebrei vennero uccisi dai nazisti e una persona su cinque ritiene che siano stati uccisi meno di due milioni di ebrei”.
Questa è una prova, ancora una volta, che più costoro insistono nel proclamare il primato della sofferenza ebraica, meno le persone sono interessate ai guai degli ebrei. Lo stesso principio si applica all’antisemitismo: più le istituzioni ebraiche lamentano la tragedia più cresce l’opposizione all’ebraismo in Inghilterra e altrove.
Parlando per l’Holocaust Memorial Day Trust, che ha commissionato il sondaggio, Olivia Marks-Woldman ha detto alla BBC che “senza una comprensione basilare di questa storia recente, siamo in pericolo di non capire dove una mancanza di rispetto per le differenze e l’ostilità agli altri può infine condurre”. Se Marks-Woldman è davvero preoccupata per il “rispetto per le differenze e l’ostilità agli altri”, ella potrebbe indicare quello che lei e il Trust hanno fatto per fermare l’olocausto che sta avvenendo ora in Palestina per mano di non altri che lo Stato ebraico.
Karen Pollack, direttrice del Holocaust Educational Trust, ha detto in una dichiarazione che il sondaggio ha mostrato “il bisogno di aumentare l’istruzione sul genocidio”. Quante più ore dovrebbe la BBC Radio 4 dedicare all’era nazista e alla sofferenza ebraica tenendo presente che ne abbiamo solo 24 ogni giorno?
La stampa ebraica ha notato anche che i risultati del sondaggio sono coerenti con le recenti scoperte della CNN per cui un quinto degli europei ritiene che il popolo ebraico ha troppa influenza nella finanza e nella politica, e un terzo ha detto di non sapere nulla o “solo un poco” dell’Olocausto. Mi chiedo se questo significa che è tempo che le istituzioni ebraiche esaminino sé stesse e cerchino di capire ciò che è in gioco qui. Perché gli europei “negano” il passato ebraico? Come è possibile che più tempo, sforzi e denaro vengono investiti in “istruzione sull’Olocausto” meno “istruite” le persone sembrano essere?
Ma ecco il colpo di scena. The Times of Israel ha riferito ieri che lo scorso dicembre “un importante rapporto europeo ha scoperto che quasi il 90% degli ebrei europei sente che l’antisemitismo è cresciuto nei propri paesi”. A quanto pare, l’affermazione “antisemitica” più comune che gli ebrei hanno sentito era il “paragone tra gli israeliani e i nazisti riguardo ai palestinesi”.
Forse l’Holocaust Memorial Trust dovrebbe essere rassicurato da questa positiva scoperta. Non solo gli europei e gli inglesi capiscono l’Olocausto: essi riescono ad applicare il suo messaggio in modo universale. Essi sono disgustati da fascismo, razzismo, pulizie etniche e oppressioni e vedono la leadership d’Israele come il nazismo del nostro tempo. Io accetto che questo possa essere offensivo per qualche ebreo, ma esso indica che la lezione più importante dell’Olocausto, l’importanza dell’opposizione al razzismo e all’oppressione, è largamente ben capita.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://www.gilad.co.uk/writings/2019/1/29/brits-and-the-holocaust?fbclid=IwAR3Op-j97l0inD4jihLzgSul6hLLPo8LXc7P9XtoqtfASsa0KNPf0rkases
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