Revisionismo: sul fronte della repressione

Ricevo e traduco il seguente comunicato di Bocage:

Sul fronte della repressione

Editore e pubblicista revisionista impegnato da lunga data nella causa del revisionismo storico, il fiammingo Siegfried Verbeke è stato condannato in primo grado a sei mesi di prigione e ad un’ammenda di 8.000 euro da un tribunale di Malines (Belgio). Siegfried Verbeke ha dichiarato che farà appello contro questo giudizio concentrando la sua difesa sulle falle della legge antirevisionista belga.

Il libraio spagnolo Pedro Varela, che ha già passato quasi 15 mesi in prigione (dal 12 dicembre 2010 all’8 marzo 2012), è stato condannato il 7 aprile 2017 per aver pubblicato e diffuso una versione spagnola del Mein Kampf. In seguito a questa condanna, Pedro Varela sconta una pena di prigione senza condizionale dal 3 aprile scorso, della durata di 3 mesi.

Ecco il suo indirizzo:

Pedro Varela

Centro Penitenciario

La Roca-Quatre Camins

Carretera de Masnou a Granollers

E-08430 La Roca del Vallès (Barcelona) Espãna

Dopo il suo sfortunato tentativo di ottenere asilo politico in Ungheria, l’avvocato revisionista Horst Mahler è sempre incarcerato nella prigione di Brandeburgo. Sembrerebbe che le autorità abbiano l’intenzione di procedere a nuovi capi d’imputazione contro di lui. I germanofoni potranno tenersi informati della situazione su un sito a lui dedicato:

https://wir-sind-horst.com/

Ursula Haverbeck è stata condannata a un totale di due anni di prigione per le sue prese di posizione iconoclaste. All’età di 89 anni, ella si difende come un leone e, per ora, sembra che si esiga da lei solo del denaro … Peraltro, Ursula Haverbeck si è presentata candidata alle elezioni del Parlamento europeo sotto il vessillo della Die Rechte (La Destra). È dedicato a lei il seguente sito internet:

http://ursula-haverbeck.info/

Incarcerata dal 3 gennaio 2018, la germano-canadese Monika Schaefer è sempre in prigione a Monaco. Un giudice le aveva lasciato intendere che sarebbe stata presto liberata. Di conseguenza, Monika Schaefer si è liberata di tutto quello che aveva potuto acquistare alla mensa della prigione per migliorare il proprio rancio, ma il procuratore le ha detto: «No, spiacente, voi non uscirete!». Malgrado tutto, Monika Schaefer non si perde d’animo grazie alle numerose lettere di sostegno che riceve. Ecco il suo indirizzo:

Monika Schaefer

Schwarzenbergstrasse 14

D-81549 München, Deutschland

 

 

 

 

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