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lapietranellostagno.it:
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CASO MORO – I DUBBI
SULLA MORTE DI UN PRESIDENTE
SULLA MORTE DI UN PRESIDENTE
Di Roberto Gremmo, 31
luglio 2016
luglio 2016
Di sicuro c’è solo che Moro è morto.
Per il resto, sulla sua tragica fine sono state scritte solo
un mucchio di fandonie.
un mucchio di fandonie.
Si può davvero definire sconvolgente ed in qualche modo
rivoluzionaria la scottante contro-inchiesta di Paolo Cucchiarelli dal titolo
“Morte di un presidente” edita di recente da “Ponte alle Grazie” ed accolta,
non per caso, con un muro di omertoso silenzio.
rivoluzionaria la scottante contro-inchiesta di Paolo Cucchiarelli dal titolo
“Morte di un presidente” edita di recente da “Ponte alle Grazie” ed accolta,
non per caso, con un muro di omertoso silenzio.
Niente torna: si era detto che Moro sarebbe rimasto nascosto
per tutto il periodo del sequestro in uno sgabuzzino e invece spuntano tracce
di sabbia sui vestiti che indossava come se avesse camminato in riva al mare;
l’analisi accurata dei colpi esplosi dimostra che le perizie balistiche
ufficiali sono imprecise; una verifica puntuale dei cosiddetti “covi” dove
sarebbe stato occultato prova che furono diversi da quelli indicati e così via.
per tutto il periodo del sequestro in uno sgabuzzino e invece spuntano tracce
di sabbia sui vestiti che indossava come se avesse camminato in riva al mare;
l’analisi accurata dei colpi esplosi dimostra che le perizie balistiche
ufficiali sono imprecise; una verifica puntuale dei cosiddetti “covi” dove
sarebbe stato occultato prova che furono diversi da quelli indicati e così via.
Pagina dopo pagina, l’autore smonta pezzo per pezzo una
versione dei fatti appiccicata malamente ma incautamente accolta quasi da
tutti.
versione dei fatti appiccicata malamente ma incautamente accolta quasi da
tutti.
E poi, nelle scottanti 430 pagine di Cucchiarelli spunta fra
coloro che dovevano salvare Moro un ambiguo (e immancabile) agente “amerikano”
che sembrava a piene braccia remare contro, perché ai nostri alleati d’Oltre
Oceano stava sullo stomaco quell’uomo politico democristiano che voleva aprire
ai comunisti ed erano ben lieti se le Br lo toglievano di mezzo.
coloro che dovevano salvare Moro un ambiguo (e immancabile) agente “amerikano”
che sembrava a piene braccia remare contro, perché ai nostri alleati d’Oltre
Oceano stava sullo stomaco quell’uomo politico democristiano che voleva aprire
ai comunisti ed erano ben lieti se le Br lo toglievano di mezzo.
Tutt’altro che generosa ma strumentale appare la scelta
‘trattativista’ dei socialisti, attraverso canali sudici ed ambigui che
passavano per le logge e l’area magmatica della sinistra extra-parlamentare
romana.
‘trattativista’ dei socialisti, attraverso canali sudici ed ambigui che
passavano per le logge e l’area magmatica della sinistra extra-parlamentare
romana.
Insomma: un verminaio coperto con una montagna di menzogne
sembra finalmente emergere dalle nebbie sotto cui è stato fino ad oggi
nascosto.
sembra finalmente emergere dalle nebbie sotto cui è stato fino ad oggi
nascosto.
Come per il caso Mattei anche per il caso Moro l’olfatto
sensibile di Cucchiarelli sente l’odore sgradevole ed aspro del petrolio.
sensibile di Cucchiarelli sente l’odore sgradevole ed aspro del petrolio.
Si salva solo il Papa, il generoso ed amorevole Paolo VI
pronto ad ogni sacrificio pur di salvare la vita di un uomo “buono e giusto”.
Quando i suoi sforzi sembravano andare a buon fine, tutto precipitò
misteriosamente e il corpo senza vita di Moro venne fatto trovare in un’auto
abbandonata a pochi passi dal vecchio Ghetto di Roma, in via Caetani.
pronto ad ogni sacrificio pur di salvare la vita di un uomo “buono e giusto”.
Quando i suoi sforzi sembravano andare a buon fine, tutto precipitò
misteriosamente e il corpo senza vita di Moro venne fatto trovare in un’auto
abbandonata a pochi passi dal vecchio Ghetto di Roma, in via Caetani.
Vicino alla base brigatista dov’era stato prigioniero?
L’inchiesta di Cucchiarelli trova credibili riscontri in un
numero impressionante di documenti inediti.
numero impressionante di documenti inediti.
Non c’è ancora tutta la verità sul delitto politico più’
efferato dell’Italia repubblicana, ma c’è già molto.
efferato dell’Italia repubblicana, ma c’è già molto.
Occorre scavare ancora, perché, come ammoniva Leonardo
Sciascia, “se non riusciamo ad arrivare alla verità sul caso Moro, siamo
davvero perduti”.
Sciascia, “se non riusciamo ad arrivare alla verità sul caso Moro, siamo
davvero perduti”.
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