Luigi Cipriani: Fascisti in loggia 1970

Sandro Saccucci, ieri e oggi

Dal sito della Fondazione Cipriani:

http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/appunti.html
 

FASCISTI IN LOGGIA 1970

La massoneria nel 1970 festeggia il centenario del 20 settembre, breccia di
Porta Pia, al palazzo dei congressi dell’Eur ed i massoni democratici si resero
conto che sotto la gestione Salvini le logge si erano riempite di fascisti e
democristiani di destra del gruppo Europa civiltà, sorto nel 1968 da fascisti
esoterici, cattolici integralisti legati alla destra Dc di Roma che fa capo
all’ex deputato Agostino Greggio ed al cardinale Alfredo Ottaviani, amico di
Andreotti.

ELVIO SCIUBBA. Massone e direttore del periodico L’incontro delle genti,
organo del Macem, il cui animatore era l’ex generale fascista Giuseppe Pieche.
Funzionario del Tesoro, distaccato presso l’Ocse e reintegrato in massoneria da
Salvini dopo essere stato espulso perché fascista perché dalle colonne del suo
periodico aveva lanciato un appello ai giovani di Europa civiltà perché si
riunissero con la massoneria nera e l’integralismo cattolico contro la
sinistra.
Sciubba, dignitario del rito scozzese (con Giovanni Alliata di Monreale)
tenta una operazione entrista nei servizi segreti, utilizzando come tramite il
generale Pieche.

GEN.GIUSEPPE PIECHE. Stretto collaboratore del capo della polizia fascista
Arturo Bocchini e dell’Ovra, il carabiniere Pieche si ritrovò nel 1937 a collaborare col
generale Mario Roatta, capo del Sim (servizio militare) nella campagna di
Spagna, e quindi passò direttamente alle dipendenze di Mussolini come
controllore dei vari reparti dello spionaggio. Il 19 novembre 1943, dopo la
caduta del fascismo, diviene comandante dell’Arma dei carabinieri fino al
luglio del 1944, quando venne epurato.
Subito dopo la formazione del governo De Gasperi, il generale Pieche viene
ripescato e incaricato di dirigere il centro antincendio della polizia. In
realtà ha la funzione di riaggregare i gruppi di fascisti e di infiltrarli nei
gruppi di sinistra.
Successivamente Scelba lo incaricherà di ordinare il casellario politico
centrale presso il Viminale. Sempre per incarico di Scelba, il gen.Pieche
collaborò con Edgardo Sogno al progetto Servizio Difesa civile, il quale altro
non era che una sigla di copertura di una struttura di civili armati in
funzione anticomunista interna.

LORIS FACCHINETTI. Ex missino passato a Ordine nuovo, massone del gruppo
dell’ex generale fascista Ghinazzi, facente parte della redazione del periodico
L’incontro delle genti con Elvio Sciubba. Facchinetti, con tutto il
gruppo di Europa civiltà composto da Serpieri, Tacchi, Orlandini, Borghese sin
dal 1969 aveva stretti rapporti con Miceli. Facchinetti era inoltre in contatto
con la P2 perché vi
era transitato ed era in contatto con elementi della Magliana, Egidio Giuliani
e Paolo Aleandri.

ITALO GENTILE. Massone del gruppo di Ghinazzi, ufficiale della X Mas di
Borghese, anche lui componente della redazione di L’incontro delle genti.

SERGIO PACE. Proveniente da Ordine nuovo, facente parte del gruppo di
militari golpisti Spiazzi, Miceli ecc., espulso dalla massoneria di piazza del
Gesù.

LELIO MONTANARI. Fascista massone del gruppo di Ghinazzi.

GIOVANNI GHINAZZI. Ex generale della polizia fascista, massone, assieme a
Alliata di Monreale indiziato per il golpe Borghese. Ghinazzi, durante il
periodo Salvini, viene nominato gran maestro onorario a vita e tredici logge
del gruppo fascista entrarono a far parte del Grande oriente di palazzo
Giustiniani.

CARLO STIEVANO. Massone del Supremo consiglio di rito scozzese, già
appartenente alle brigate nere di Salò, facente parte del gruppo di Alliata di
Monreale.

AUGUSTO PICARDI. Ex generale fascista, massone, membro del Supremo consiglio
del siciliano Alliata di Monreale che emanò il capitolo segreto (la P2 del rito scozzese). Picardi
si unirà con Ceccherini nella Gran loggia di piazza del Gesù, della quale
faceva parte la Giustizia
e libertà, loggia coperta della quale facevano parte generali golpisti come De
Lorenzo, Miceli, e Giuseppe Aloya, Sandro Saccucci, Giulio Caradonna, Michele
Sindona, il procuratore generale di Roma Carmelo Spagnuolo, il finanziere
Raffaele Ursini.

VALENTINO TACCHI. Componente di Europa civiltà, evoliano, tentò di entrare
nella loggia Lira e spada del maestro venerabile Selvaggi, in contatto con la P2 tramite Agostino Greggi. Il
Tacchi faceva parte della redazione di L’incontro delle genti di Elvio
Sciubba. Nell’aprile 1979 un bollettino comunica che Valentino Tacchi è entrato
a fare parte della loggia Lira e spada. Tacchi, con Facchinetti, faceva parte
di Ordine nuovo ed era informatore del Sid di Miceli.

LORIS CIVITELLI. Fascista inquisito per il golpe Borghese, fu inserito da
Luigi Savona (della loggia Giustizia e libertà coperta) nella loggia torinese la Fiaccola nel 1975 perché
proveniente dalla prima P2 che venne sciolta in quell’anno.

STEFANO GULLI. Nel 1974-1975 chiese di entrare in massoneria alla loggia di
Roma ma risultò essere tra i fondatori di Ordine nuovo e negli anni sessanta fu
tra i fondatori di Avanguardia nazionale con Delle Chiaie. Nel 1963 insieme a
Saccucci, Vito Pace e Stefano Serpieri fondarono il gruppo integralista da cui
nacque Europa civiltà e successivamente Terza posizione che organizzava campi
di addestramento antiguerriglia.

SANDRO SACCUCCI. Fascista della loggia Giustizia e libertà, facente parte
della Gran loggia di piazza del Gesù fondata dal fascista agente dell’Ovra
Raoul Palermi, il Saccucci era tra i massimi dirigenti del Fronte nazionale di
Borghese e tra i fondatori di Ordine nuovo.
Saccucci fu l’organizzatore della ‘notte della madonna’ che precedeva il concentramento
di gruppi di armati in una palestra per marciare sul Quirinale durante il golpe
Borghese. Saccucci era vicesegretario della associazione paracadutisti e
scrisse nei propri diari che al golpe avrebbe dovuto partecipare anche la
forestale. Nel 1970 Saccucci, sotto la copertura dell’organizzazione della
Difesa civile, organizza campi paramilitari nell’imminenza del golpe Borghese
col finanziamento dello Stato maggiore Difesa, ed una ventina di ufficiali si
erano già resi disponibili come istruttori.
Non è nuovo nel nostro paese il tentativo di mascherare gruppi di civili
armati antiguerriglia e antisommossa sotto la direzione di militari, camuffati
da difesa civile e protezione civile. Un altro tentativo fu fatto da Scelba con
Edgardo Sogno e il generale Pieche.
Saccucci passerà alla P2.

GIOVANNI FANELLI. Massone P2, vicecapo dell’ufficio Affari riservati del
Mininterno il cui capo era Umberto Federico D’Amato, tessera 1692 codice E
1977, gruppo centrale, fascicolo 0219, grado 3° maestro barrato giallo. Fanelli
dichiarò al p.m. di Roma il 24 giugno 1981: “Non avevo motivo di dubitare
che Gelli avesse rapporti con Andreotti e con Cossiga: ciò so con certezza
perché accompagnai personalmente il Gelli agli appuntamenti attendendolo in
macchina per tre quarti d’ora”.

REMO ORLANDINI. Uno dei maggiori dirigenti del Fronte di Borghese, si
occupava di tenere contatti con i finanziatori, nel giugno 1974 confesserà al
capitano Labruna del Sid e della P2 a Lugano quanto segue: “Noi eravamo
collegati anche in campo internazionale. Da Roma doveva partire una certa
telefonata, passare attraverso Napoli e Malta dove c’era il comando Nato ed
arrivare a Nixon in persona. Tanto è vero che la flotta Nato mise in moto le
eliche ed era pronta per partire ed avvicinarsi, se non fosse stata avvertita
di fermarsi. Ecco perché vi dico che non avete la minima idea della grandezza e
della serietà dell’operazione ‘Tora-Tora’. Nostro tramite con Nixon era
l’ing.Fenwich che lavora sotto la copertura della Selenia. Fenwich ci è stato
presentato da Adriano Monti, è uno del Fronte nazionale che lavora per la Cia. Sono sicuro perché
Fenwich, che è del partito repubblicano, ha parlato con Nixon telefonicamente
in presenza mia”.

PAOLO ALEANDRI. Allievo di Fabio De Felice durante il processo per il golpe
Borghese ebbe l’incarico di tenere i contatti tra Gelli e l’avv.De Jorio a quei
tempi latitante a Montecarlo; ed in tale veste l’Aleandri ebbe numerosi
contatti con il capo della P2 che era preoccupato di alleggerire la posizione
di alcuni imputati. Fu Aleandri, riferendo un racconto di De Felice ad indicare
che Gelli era venuto in possesso dell’archivio del Sifar di De Lorenzo che
avrebbe dovuto essere distrutto. Tramite dell’operazione fu il generale
Allavena della P2, già capocentro CS di Roma, creatura di De Lorenzo e
compilatore delle liste di proscrizione del piano Solo.
Aleandri riferisce il 27 ottobre 1982 al giudice Imposimato informazioni che
confermano quanto dichiarato da Orlandini sul ruolo dell’ing.Fenwich:
Attraverso De Felice ebbi modo di conoscere la signora Francini di Forano
Sabino. La signora Francini vantava, nel corso di incontri conviviali con me e
i De Felice, rapporti speciali con i servizi segreti israeliani e la Cia e col Vaticano. Chiesi a
De Felice il motivo della sua considerazione per una persona che ai miei occhi
appariva inaffidabile. Il De Felice mi spiegò che a Forano Sabino aveva una
villa tale ing.Fenwich, americano, agente Cia che lavorava per la Selenia. Il Fenwich
aveva avuto dei contatti con De Felice all’epoca del golpe Borghese ed il
tramite era stato la signora Francini.
Rapporto dei carabinieri al g.i. Imposimato 7 dicembre 1982: Ha risieduto in
Forano Sabina dal 2 luglio 1970 proveniente dagli Usa fino al 19 dicembre 1971,
data in cui emigrava per il sud. Vi faceva ritorno il 29 settembre 1972 ma
subito dopo, l’11 novembre 1972, data in cui fu inquisito per il golpe
Borghese, lasciava il paese. L’ing.Fenwich era in contatto con: Monti Adriano,
arrestato il 7 novembre 1974 per il golpe Borghese; Francini Vincenzo e la
moglie; De Felice Fabio; Semerari Aldo.

Loris Facchinetti con Marco Pannella: un’amicizia davvero “fraterna”

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