Dal sito del Garante
Dal sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali:
INDICE GENERALE 2007
Newsletter 26 luglio 2007
No a pubblicazione e-mail private senza consenso
Il Garante ordina ad un quotidiano di cancellare la lettera dal sito web
Non si può pubblicare una lettera privata, anche se inviata via
e-mail a più persone, senza il consenso dell’autore e dei destinatari.
Il principio è stato ribadito dal Garante in seguito al ricorso
presentato dal capo di un’associazione a carattere religioso, che aveva
lamentato la pubblicazione di una e-mail su un quotidiano a diffusione
nazionale, a lui indirizzata, contenente fatti confidenziali e
riguardanti la propria vita intima. Nell’accogliere il ricorso,
l’Autorità ha ordinato la cancellazione della lettera dall’edizione on line del quotidiano.
Il giornale aveva pubblicato un articolo sulla poligamia e si era
servito della e-mail che l’ex moglie del ricorrente, dopo esser stata
ripudiata, aveva inviato a lui e, per conoscenza, ad altre quattro
persone. Proprio l’invio della lettera a diversi destinatari avrebbe
attenuato, secondo l’editore del quotidiano, la natura
riservata della corrispondenza. Ma l’autrice della lettera ha negato di
aver dato il proprio consenso alla pubblicazione del suo scritto.
Il Garante, nel ricordare che il trattamento dei dati
personali in ambito giornalistico può avvenire senza consenso solo
riguardo a fatti di interesse pubblico e rispettando l’essenzialità
dell’informazione, ha riconosciuto l’interesse pubblico della vicenda,
ma ha ritenuto illecita la diffusione degli stralci di una
corrispondenza privata avvenuta tramite posta elettronica. Un tipo di
trattamento che viola anche il principio costituzionale secondo il quale
la libertà e la segretezza della corrispondenza operano
indipendentemente dal mezzo utilizzato. L’Autorità ha, inoltre, osservato che la pubblicazione pedissequa di parti della lettera contravviene ai principi della legge sul diritto d’autore,
per i quali non può essere diffusa, pubblicata o riprodotta la
corrispondenza a carattere confidenziale o che si riferisca all’intimità
della vita privata senza il consenso dell’autore e del destinatario.
Principio che trova applicazione anche in ambito giornalistico.
Considerazioni:
1. Io non vedo l’ora di avere dei nipotini per
intrattenerli con le mie avventure. E uno dei pezzi forti sarà: “Ora vi
racconto di quella volta che la nonna è stata ripudiata dal marito
musulmano…”
2. E’ davvero un rimpianto, per me, che a suo tempo
sia andata sprecata l’occasione di dare più rilevanza, almeno su
internet, alla figuraccia fatta da Magdi Allam.
E per la malafede e l’insipienza di qualche imbecille, poi.
Vabbe’.
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3 Commenti
Una cosa è certa: che il Garante si debba pronunciare su
un’azione che parrebbe assolutamente normale, come quella di non violare
la corrispondenza privata, getta il nostro quotidiano sotto una luce
davvero violacea.
( e qui ci starebbe anche bene un “ai miei tempi”)
🙂
Già.
E’ stato un interessante caso di “uso privato di pubblico quotidiano”.
Allam sapeva che sarebbe stato – ovviamente – smentito sulla
poligamia, perché io avevo chiaramente avvisato ai tempi del suo primo
articolo.
Sapeva, quindi, di stare dando una notizia distorta e campata in aria.
E sapeva pure di stare facendo una cosa illegale, voglio sperare.
Solo che la voglia di danneggiare uno che gli stava sulle scatole è stata più forte di tutto, evidentemente.
Che poi al Corriere nessuno si scandalizzi di questo uso improprio dell’ex primo quotidiano italiano, è assolutamente clamoroso.
Dopo aver scoperto questa perla, sono contento di aver detto tutto il peggio possibile del signor Allam (qui) già qualche settimana fa…