Haramlik, Magdi Allam e i rossobruni 13 (Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino II)

Haramlik, Magdi Allam e i rossobruni 13 (Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino II)

Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino (II)

cuore.jpg
Dice: “Ok, viene da Ordine Nuovo
e, nella sua setta, faceva il fabbricante di nazisti, più o meno.
Evvabbe’. Certo che poteva pure dirmelo subito, così mi astenevo
dall’averci a che fare e sai che delirio mi risparmiavo?

Perché magari c’è gente per la quale fa lo stesso, che uno sia stato
una specie di nazista fino all’alba dei 40 anni. Per me no, abbi
pazienza: a mio parere, uno che ha nutrito il proprio immaginario a base
di questi filmoni
dall’età della formazione fino alla vita adulta inoltrata è, per forza
di cose, antropologicamente bizzarro. Una le vorrebbe sapere per tempo,
‘ste cose. Così si regola.
No, invece. Non si deve sapere. Guardi in rete e ti ritrovi con Miguel Martinez che smentisce tutti: smentisce Cuore, smentisce Tassinari, dice che non è vero niente e che Cuore gli ha fatto uno scherzo:
miguel martinez kelebek

L’articolo
che citi era una falsa “intervista” creata da un umorista di Cuore in
base a un dossier su Nuova Acropoli, che avevo preparato io stesso, e
che diceva tutt’altro (i suoi contenuti sono sostanzialmente quelli che
si trovano sul mio sito).
Ma evidentemente non conosci il vecchio Cuore, altrimenti lo avresti
capito da solo; anche perché nessuna persona sana di mente darebbe una
“intervista” come quella – vi immaginate Berlusconi che dà un’intervista
sul tipo “tutte le mie truffe”?
Ovviamente non provo rancore, visto che esiste il diritto all’ironia,
comunque a suo tempo ho mandato una nota a Cuore per smentire. L’ho
mandata anche a Nuova Acropoli, perché un conto è la critica, anche
pesante, che faccio a quell’organizzazione, e un altro le fantasie
demenziali che non servono a nessuno.
Nella seconda edizione del suo libro “Fascisteria”, lo studioso Ugo
Tassinari riconosce che l’”intervista” era una goliardata di Cuore.

Ohibò. E chi sarebbe l’umorista di Cuore che avrebbe fatto il burlone con Martinez? Valerio Marchi,
nientedimeno. Che si dà il caso che non fosse affatto un umorista: era
un autore rigoroso e seriamente documentato, che peraltro rischiava in
prima persona occupandosi di frange politiche non esattamente
rassicuranti. Faceva inchieste serie e dure ed era collaboratore del
Manifesto. La rete è piena di gente che lo ricorda: qui c’è uno speciale dedicato a lui a cura di Wu Ming.
Ma davvero Martinez pensa di potere dipingere uno studioso rispettato
ed amato in rete come un “burlone” che manipolava i dossier altrui
stravolgendone i contenuti, giusto “per ridere un po’ “?
L’autore dell’intervista vera e propria, invece, è Luca Bottura. Il suo blog è questo. Non bisogna andare lontano per chiarirsi le idee, all’occorrenza. E, che io sappia, nessuno ha mai spacciato per vera una “falsa intervista“, a Cuore.
Ma, a prescindere dal domandare o non domandare alla gente di Cuore: “Evidentemente non conosci il vecchio Cuore“,
dice il Miguel, con la supponenza paternalistica che gli è propria.
Be’, io lo conosco. Lo leggevo. Me lo ricordo benissimo, e non sono
l’unica. E so distinguere un articolo satirico da uno che non lo è, mi
pare ovvio. Giudicate un po’ voi, del resto: il pdf è qua.
intervista_miguel_martinez.JPG articolo_martinez1.JPG articolo_martinez2.JPG
Rimaneva da vedere se Tassinari avrebbe smentito se stesso “riconoscendo” nella seconda edizione del suo libro che, come affermato dal Martinez, l’intervista su cui aveva costruito un intero capitolo di Fascisteria prima edizione era una goliardata e nulla più.
Be’, no: Tassinari, nella nuova edizione di Fascisteria
(Sperling & Kupfler, 2008) ripete pari pari quello che diceva nella
prima e che, in realtà, non è che la fedelissima citazione di quanto
scritto a suo tempo da Valerio Marchi. Si limita a puntualizzare che “un memoriale attribuito a un transfuga, Miguel Martinez, transitato in gioventù in Ordine Nuovo, è da questi dichiarato apocrifo” (cfr. pag. 22).
Cosa è successo, allora? Chi ha ragione, chi dice la verità?
Io ipotizzo che Martinez (per motivi di ripicca personale,
azzarderei) abbia raccontato a Cuore un po’ di cose di cui era
effettivamente stato testimone, mischiate a cose che magari aveva
sentito dire e che spacciava per autentiche senza, in realtà, averne
idea. Poi, di fronte alla querela di Nuova Acropoli, sarà virilmente
fuggito a gambe levate lasciando le sue patate bollenti dove poteva,
impegnandosi in seguito a rifarsi la centesima verginità politica. Mah.
Ne riparleremo nei prossimi post, comunque.
(Continua)

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Comments Closed

13 Commenti

  1. Zia Mò
    Pubblicato il 27 aprile 2008 alle 07:56 | Permalink
    Lia, era da un tot che non passavo…
    ti pensavo ma la mia vita era un pò allo sbando e quindi sfarfallavo 🙂 anche io….
    spero di non essermi persa niente nel frattempo lol
    ti abbraccio.
    a presto (inshallah)
    Zia Mo
  2. Ocalan
    Pubblicato il 27 aprile 2008 alle 10:04 | Permalink
    dice il Miguel, con la supponenza paternalistica che gli è propria.
    😀 😀 😀
  3. Pubblicato il 27 aprile 2008 alle 17:41 | Permalink
    Che pasticcio !
  4. anusdei
    Pubblicato il 27 aprile 2008 alle 23:55 | Permalink
    *Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta in
    “Religioni e sette nel mondo”, Sett. 1997… è stato leggermente
    abbreviato, ma non ho cambiato né aggiunto nulla. M. Martinez, gennaio
    2001*
    http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/liv-it.htm
  5. diego
    Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 00:09 | Permalink
    Sempre io.
    Per amore di completismo – e di correttezza – volevo segnalarti che fu
    proprio Tassinari a dire che tutta la “vicenda” non era un mistero, e
    che la correzione di “Fascisteria” riguardava l’”intervista di Cuore che
    Valerio Marchi aveva pubblicato riciclando un vecchio testo e che Martinez ha dichiarato apocrifa”.
    Ecco il testo completo dell’intervento di Tassinari sul blog rosalucsemblog:
    – L’oggetto della correzione tra 1a e 2a edizione di Fascisteria era
    sull’intervista di Cuore che Valerio Marchi aveva pubblicato riciclando
    un vecchio testo e che Martinez ha dichiarato apocrifa.
    Dopo di che confermo quello che ho scritto:
    Martinez ha militato un annetto in Ordine nuovo (aveva 18 anni, non dieci)
    Poi è passato in Nuova Acropoli dove ha raggiunto posizioni di vertice
    per poi distaccarsi in base a una riflessione autocritica generale
    sull’esperienza settaria.
    Ma la cosa vergognosa è che nessuno dice è che questi aspetti “bui” della sua vicenda è stato lui stesso a raccontarli…
    Ugo Tassinari –
    qui: http://rosalucsemblog.blogspot.com/2007/03/quella-merda-di-prosperini.html#comment-455961819492785549
    saluti
  6. Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 00:49 | Permalink
    Diego: avevo già letto queste affermazioni di Tassinari e
    proprio per questo ho aspettato l’uscita della seconda edizione di
    Fascisteria, prima di affrontare l’argomento, ed ho nel contempo deciso
    di andare direttamente alla fonte da cui aveva attinto Tassinari stesso,
    ovvero Cuore.
    I risultati sono che:
    1. Nella sconda edizione, Tassinari non cambia di una virgola le
    pagine tratte dall’articolo di Marchi. Ripropone tutto ciò che aveva già
    scritto in precedenza e si limita a precisare, come ho già scritto
    sopra, che Martinez dichiara apocrifo il memoriale.
    In una nota ad un altro capitolo, poi, verso la fine del libro (pag.
    646), Tassinari si riferisce alle polemiche che sorsero nel 2003 attorno
    ai sospetti di infiltrazioni neonaziste nel Campo Antimperialista,
    descrivendo Martinez come “approdato ad un impegno intellettuale di
    critica radicale dei fondamentalismi religiosi e delle guerre di
    civiltà” nonché “laico e libertario”. Roba da scambiarlo per Emma
    Bonino, in pratica, cosa che induce a pensare che Tassinari si sia un
    po’ confuso.
    2. Io ho messo il link al blog di Bottura, che è l’autore
    dell’intervista di cui parliamo. Inutile fare congetture, quindi, quando
    il diretto interessato è a portata di click.
    A me risulta, comunque, che l’intervista sia autentica e spontaneamente
    rilasciata da Martinez. Come mi risulta (e lo sa tutta la rete) che
    Marchi non era affatto un umorista, né un falsificatore di dossier, ma
    uno che faceva inchieste serie. E come mi risulta che Nuova Acropoli
    sporse querela, dopo l’intervista. La querela venne archiviata, ma costò
    a Cuore una visita della Digos, a cui seguì un’imbarazzata smentita di
    Martinez.
    Già.
    Quanto a ciò che Martinez stesso ha raccontato del suo decennio e
    passa nella setta, poi, basta vedere il link postato nel commento sopra
    al tuo per rendersi conto che la sua versione successiva a quelle
    riportate da Marchi, Bottura e Tassinari è a dir poco edulcorata, nonché
    molto centrata su aneddoti e considerazioni di tipo psicologico e
    assolutamente silenziosa sul “doppio ruolo” di NA di cui lo stesso
    Tassinari parla a lungo citando (in entrambe le edizioni) anche
    testimonianze diverse da quella di Martinez.
  7. Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 01:35 | Permalink
    Anticipo qui, a mo’ di appunto, qualche considerazione che vorrei sviluppare con più calma per un post.
    Le cose che ho scritto sopra rientrano nel campo dei fatti: sono documentate e comprovabili.
    Poi ci sono le supposizioni: in particolare, mi chiedo cosa abbia spinto
    Martinez in un primo momento a scagliarsi contro NA con una virulenza
    quasi autolesionistica, dipingendo se stesso come un consapevole
    addestratore al nazismo di ragazzi inconsapevoli, salvo poi fare una
    prudente marcia indietro nel momento in cui arriva la querela di NA.
    La chiave di volta, come dice lui stesso, sta nel suo viaggio in Egitto.
    Ora: io immagino Martinez spedito a fondare una setta di quel tipo in
    Egitto, appunto, e rimango perplessa. In Egitto è illegale, mettersi a
    fondare sette. Puoi finire in galera. In una galera egiziana, poi, che
    non è bello.
    Non solo: è anche pericoloso nel senso che puoi fare incazzare seriamente la gente, in quanto fortemente ‘haram’.
    E chi avrebbe dovuto adescare, poi, come adepto per la sua setta? Gli egiziani musulmani? Roba da essere presi a coltellate…
    Gli egiziani cristiani?? Quelli hanno già la loro dimensione
    simil-setta, chiusa e sulle difensive. Gli mancava solo Martinez, gessù.
    Io me lo vedo schiacciato in una missione impossibile, quindi, il
    povero Martinez ramingo per Alessandria, a rischiare galera e coltellate
    negli uffici di una setta vuota.
    Perché ce lo avranno mandato, quindi? Forse per toglierselo di torno. Forse per punizione. Non mi pare un premio, come dire.
    Ad un Martinez incazzato, solo e con un immaginario fortemente di
    destra, l’incontro con i Fratelli Musulmani e simili deve avere fatto
    l’effetto di una folgore: altro che setta, il futuro erano loro…
    E quindi me lo immagino che torna in Italia senza avere compiuto la
    sua missione, il Martinez, ma con una nuova idea – e altrettanto
    settaria – da esplorare.
    Ci saranno state frizioni con la setta e lui, che è – posso assicurarlo –
    rancoroso, vendicativo e tendente al subdolo, avrà cercato di fare del
    suo meglio per danneggiare gli ex protettori. Poi, non essendo un cuor
    di leone, quando ha visto il contrattacco di NA se l’è data a gambe,
    lasciando Cuore nelle pesti.
    Queste, ripeto, sono mie ipotesi.
    Non ho alcuna prova di tutto ciò.
    Mi sembra, semplicemente, plausibile.
    Martinez è un tipo strano: nel suo blog è arrivato a fare il troll
    contro la sottoscritta firmando (questo lo so per certo) come “Ahmed er
    Cammellaro de Sciarmesscecche” tutta una serie di commenti-schifezza
    mentre giocava a fare il “pacato” firmandosi come Miguel Martinez.
    (Chi vuole può riguardarseli a quest’indirizzo: http://www.splinder.com/myblog/comment/list/13008267?from=100 mettendo “Cammellaro” come ricerca nelle pagine, sennò non finisce più. E sono 14 pagine di delirio, avverto.)
    Dimmi tu se è normale, a 50 anni e passa, fare ‘sti giochini…
    Ipotizzo, quindi, che all’epoca dell’intervista a Cuore non
    conoscesse ancora l’arte del trolleggio, il Nostro. L’avesse già
    conosciuta, e con l’esperienza maturata in seguito, il giochino di
    sputtanare il “nemico” di turno salvando la faccia gli sarebbe venuto
    più liscio.
    Poi può darsi che mi sbagli, chi dice di no. Basterebbe sapere se
    alla fine ha avuto successo, la sua succursale di setta di Alessandria,
    oppure no.
    Mo’ guardo, dai.
  8. ugo maria tassinari
    Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 17:10 | Permalink
    Cara Lia,
    ti ringrazio per l’attenzione che dedichi al mio lavoro e ti rassicuro: non sono per nulla confuso.
    Esistono tre testi sostanzialmente diversi sul tema di Martinez e Nuova
    Acropoli nelle tre edizioni di Fascisteria ( a dire il vero sono
    quattro, anche il remake è già alla 2a edizione….).
    Una ragione c’è e la questione è abbastanza semplice. Usando come fonte
    Cuore ho inizialmente stralciato (e debitamente citato, come mio
    costume) la testimonianza di Marinez per documentare la natura “oscura”
    di Nuova acropoli (Fascisteria 1 2001).
    Martinez mi contatta e mi comunica che quel memoriale era apocrifo. Per
    me la questione è poco importante e non ho difficoltà a prendere per
    buoni i suoi enunciati.
    Perché quanto ha scritto de Tolleneare, storico olandese delle
    religioni, è sufficiente per confermare nella sostanza il mio
    ragionamento e quindi non mi serve ingarellarmi in una questione
    filologica e tolgo il virgolettato di Martinez (Fascisteria 2, 2001).
    Anche perché io riconosco il diritto alle persone di cambiare idea e di
    non restare inchiodati agli errori di gioventù. Perciò in Fascisteria 3
    (2008) non uso Martinez come fonte su Nuova acropoli ma in un altro
    ambito (i neri che diventano rossi).
    E ripropongo una questione più generale.
    Nessuno,credo, può chiedere conto oggi ad Adriano Sofri dei suoi
    editoriali su Lotta Continua o a Umberto Eco o a Paolo Mieli di
    grotteschi appelli filoinsurrezionali firmati nel 1971.
    Non ho cambiato idea io, è la realtà che è mutevole e anche la memoria
    umana, ho imparato, non è un freddo banco di silicio che accumula dati
    fino alla prossima formattazione ma attraverso le esperienze e le
    emozioni del presente riscrive continuamente i suoi dati e ridefinisce
    il proprio senso di sé nel continuo divenire.
    Martinez, per quanto mi risulta, è un essere umano che ha vissuto almeno
    tre vite: fascista da bambino, settario da giovane adulto e poi uomo
    impegnato nella ricerca su temi di cui non sempre condivido le
    provvisorie conclusioni ma che comunque sono apprezzabili e stimolanti.
    Mi sfuggono alcuni termini della vostra polemica ma credo sia giusto –
    citandomi tu come fonte – che i tuoi numerosi lettori conoscano il mio
    esatto punto di vista sulla questione: Martinez è stato un giovane
    ordinovista, passato con altre decine di neofascisti nella fase più dura
    della repressione (1974-75) in un movimento settario con forti
    addentellati nella destra radicale da cui è fuoriuscito per spostarsi in
    un’area di estrema sinistra antimperialista e fortemente antisionista.
    Per sua sfortuna ha finito per incrociare il suo destino con altri
    fuoriusciti dall’orbita neofascista (Neri, Outis) anche loro approdati
    all’estrema sinistra. Ma in Fascisteria 3 io uso un testo pubblicato da
    Martinez sul suo blog per ricostruire la vicenda psicodrammatica della
    manifestazione filoirachena promossa dal Campo Antimperialista che ha
    prodotto un alto tasso di delirio nell’estrema sinistra antagonista.
    Ognuno ha le sue passioni e ossessioni: essendo io tendenzialmente
    ostile al pensiero criptologico piuttosto che misurare il tasso di
    purezza politica mi appassiona piuttosto un altro tema. Qual è il
    terreno e il dispositivo per cui, alla fine del secolo breve, si può
    ricomporre la rottura che ha segnato fondamentalmente la linea del
    fronte di 70 anni di guerra e fascisti stagionati (e non il Martinez
    ragazzino in Ordine Nuovo) si scoprono ultracomunisti?
    Grazie per l’attenzione e continua a leggermi e a citarmi.
    Ugo Maria Tassinari
  9. ugo maria tassinari
    Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 17:13 | Permalink
    Errata corrige: 70 anni di guerra civile europea…
  10. anusdei
    Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 17:41 | Permalink
    *Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta in
    “Religioni e sette nel mondo”, Sett. 1997… è stato leggermente
    abbreviato, ma non ho cambiato né aggiunto nulla.M. Martinez, gennaio
    2001*
    http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/liv-it.htm
    Non ha cambiato né aggiunto, ma tolto: cosa?
    Anusdei
    (questo commento, che non fa ipotesi ma una semplice, seria e concreta domanda, è stato tagliato su gerogiamada: pensatè)
  11. Pubblicato il 28 aprile 2008 alle 17:53 | Permalink
    Ciao, Tassinari. Io e te siamo concittadini e persino, mi
    risulta, della stessa zona. Motivo in più per ringraziarti per la tua
    visita, e per le tue osservazioni.
    Tu hai ragione quando scrivi “Nessuno,credo, può chiedere conto oggi
    ad Adriano Sofri dei suoi editoriali su Lotta Continua o a Umberto Eco o
    a Paolo Mieli di grotteschi appelli filoinsurrezionali firmati nel
    1971.” Ma il punto non sta nel chiedere conto a Martinez dei suoi
    trascorsi, ma nel chiedersi se e perché menta sui trascorsi in
    questione.
    Tu hai deciso che non ti sembrava importante, tutto sommato, sapere se
    lui aveva scritto o no, quel memoriale (e dato o no quell’intervista,
    vorrei aggiungere). Legittimo, perché a te interessava l’argomento in sé
    più che la figura di Martinez, in quel capitolo.
    A me interessa quest’ultima, invece, e mi interessa perché mi pare
    legittimo interrogarsi sulla sincerità e sull’affidabilità di persone
    che usano la rete – anche – per fare politica attiva.
    Per me, il fatto che Martinez accusi di falsità giornalisti che, a
    quanto mi risulta, di falsità non ne hanno commesse affatto, è
    indicativo di come lui è oggi, non di come era ieri. Nessuna misurazione
    di “purezza antifascista”, quindi, per quanto mi riguarda. Qualche
    misurazione di onestà e sincerità, piuttosto, che di questi tempi sono
    merce rara e preziosa che vorrei vedere più diffusa attorno alle cause
    che mi interessano.
    Quanto agli altri fuoriusciti: Outis, come sai, è venuto fuori dopo
    la faccenda psicodrammatica del 2003 a cui ti riferisci, eppure me lo
    sono ritrovato a “tenermi d’occhio” pochi mesi fa perché maltrattavo il
    Martinez, suppongo. In questi ambienti tanto piccoli, credo che la
    vicinanza sia forte.
    Quanto alla domanda che poni alla fine: fino a che le identità dei
    fascisti in questione rimarranno per tante persone un argomento su cui
    glissare, trovare una risposta sarà difficile, credo.
  12. Pubblicato il 29 aprile 2008 alle 19:09 | Permalink
    Mi sono resa conto che un passaggio di quanto scritto da
    Tassinari non è immediatamente comprensibile a chi non abbia il testo a
    cui ci riferiamo sotto mano, e il testo è quello che cito nel post
    precedente.
    Riporto qui, per chiarezza, un passaggio della precisazione di Tassinari e il passaggio del suo testo a cui si riferisce:
    Tassinari: “Usando come fonte Cuore ho inizialmente stralciato (e
    debitamente citato, come mio costume) la testimonianza di Marinez per
    documentare la natura “oscura” di Nuova acropoli (Fascisteria 1 2001).
    Martinez mi contatta e mi comunica che quel memoriale era apocrifo. Per
    me la questione è poco importante e non ho difficoltà a prendere per
    buoni i suoi enunciati.
    Perché quanto ha scritto de Tolleneare, storico olandese delle
    religioni, è sufficiente per confermare nella sostanza il mio
    ragionamento e quindi non mi serve ingarellarmi in una questione
    filologica e tolgo il virgolettato di Martinez (Fascisteria 2, 2001).”
    Il passaggio su de Tollenaure a cui Tassinari si riferisce è questo:
    “Un lungo elenco di addebiti, per episodi di violenza e di terrorismo,
    attività di criminalità comune, contiguità con gruppi e diffusione di
    idee razziste e xenofobe, è riportato da Herman de Tollenaere, in un
    articolo critico pubblicato dopo il convegno sulle sette di Amsterdam,
    per la decisione del CENSUR di affidare a una dirigente di NA, Maria
    Dolores Fernandez-Figares, la relazione sullo stesso gruppo.”
    http://www.ilcircolo.net/lia/1508.php
    Spero che adesso sia più chiaro.
  13. MM
    Pubblicato il 29 aprile 2008 alle 20:34 | Permalink
    *Nuova Acropoli – un’organizzazione che considero
    sostanzialmente innocua, se non altro per le sue ridotte dimensioni
    numeriche* Martinez 2001

3 Trackback

  • […] nuova edizione di Fascisteria (di cui ho già parlato qui e
    qui) ho ritrovato un’altra vecchia conoscenza di questo blog: il “bravo
    compagno […]
  • Di La sempiterna strategia del Torbido » Haramlik il 14 settembre 2008 alle 10:55
    […] che, riferendosi alla sua vecchia intervista a Cuore,
    quando questa ancora non era online, la spacciava per lo scherzo di un
    umorista. Altro che scherzo: eccola qua, e ditemi voi se c’è
    dell’umorismo, in questa roba. E a […]
  • Di Parlando di sciopero generale » Haramlik il 29 ottobre 2008 alle 22:26
    […] di sfumature sempre nuove, il concetto di “inetto”. Ma,
    al di là dell’ignobile personaggio citato, mi pare comunque che si debba
    fare attenzione a questo tipo di pose e di vezzi: proprio […]
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