Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino (II)
Dice: “Ok, viene da Ordine Nuovo
e, nella sua setta, faceva il fabbricante di nazisti, più o meno.
Evvabbe’. Certo che poteva pure dirmelo subito, così mi astenevo
dall’averci a che fare e sai che delirio mi risparmiavo?”
Perché magari c’è gente per la quale fa lo stesso, che uno sia stato
una specie di nazista fino all’alba dei 40 anni. Per me no, abbi
pazienza: a mio parere, uno che ha nutrito il proprio immaginario a base
di questi filmoni
dall’età della formazione fino alla vita adulta inoltrata è, per forza
di cose, antropologicamente bizzarro. Una le vorrebbe sapere per tempo,
‘ste cose. Così si regola.
No, invece. Non si deve sapere. Guardi in rete e ti ritrovi con Miguel Martinez che smentisce tutti: smentisce Cuore, smentisce Tassinari, dice che non è vero niente e che Cuore gli ha fatto uno scherzo:
Ohibò. E chi sarebbe l’umorista di Cuore che avrebbe fatto il burlone con Martinez? Valerio Marchi,
nientedimeno. Che si dà il caso che non fosse affatto un umorista: era
un autore rigoroso e seriamente documentato, che peraltro rischiava in
prima persona occupandosi di frange politiche non esattamente
rassicuranti. Faceva inchieste serie e dure ed era collaboratore del
Manifesto. La rete è piena di gente che lo ricorda: qui c’è uno speciale dedicato a lui a cura di Wu Ming.
Ma davvero Martinez pensa di potere dipingere uno studioso rispettato
ed amato in rete come un “burlone” che manipolava i dossier altrui
stravolgendone i contenuti, giusto “per ridere un po’ “?
L’autore dell’intervista vera e propria, invece, è Luca Bottura. Il suo blog è questo. Non bisogna andare lontano per chiarirsi le idee, all’occorrenza. E, che io sappia, nessuno ha mai spacciato per vera una “falsa intervista“, a Cuore.
Ma, a prescindere dal domandare o non domandare alla gente di Cuore: “Evidentemente non conosci il vecchio Cuore“,
dice il Miguel, con la supponenza paternalistica che gli è propria.
Be’, io lo conosco. Lo leggevo. Me lo ricordo benissimo, e non sono
l’unica. E so distinguere un articolo satirico da uno che non lo è, mi
pare ovvio. Giudicate un po’ voi, del resto: il pdf è qua.
Rimaneva da vedere se Tassinari avrebbe smentito se stesso “riconoscendo” nella seconda edizione del suo libro che, come affermato dal Martinez, l’intervista su cui aveva costruito un intero capitolo di Fascisteria prima edizione era una goliardata e nulla più.
Be’, no: Tassinari, nella nuova edizione di Fascisteria
(Sperling & Kupfler, 2008) ripete pari pari quello che diceva nella
prima e che, in realtà, non è che la fedelissima citazione di quanto
scritto a suo tempo da Valerio Marchi. Si limita a puntualizzare che “un memoriale attribuito a un transfuga, Miguel Martinez, transitato in gioventù in Ordine Nuovo, è da questi dichiarato apocrifo” (cfr. pag. 22).
Cosa è successo, allora? Chi ha ragione, chi dice la verità?
Io ipotizzo che Martinez (per motivi di ripicca personale,
azzarderei) abbia raccontato a Cuore un po’ di cose di cui era
effettivamente stato testimone, mischiate a cose che magari aveva
sentito dire e che spacciava per autentiche senza, in realtà, averne
idea. Poi, di fronte alla querela di Nuova Acropoli, sarà virilmente
fuggito a gambe levate lasciando le sue patate bollenti dove poteva,
impegnandosi in seguito a rifarsi la centesima verginità politica. Mah.
Ne riparleremo nei prossimi post, comunque.
(Continua)
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13 Commenti
ti pensavo ma la mia vita era un pò allo sbando e quindi sfarfallavo 🙂 anche io….
spero di non essermi persa niente nel frattempo lol
ti abbraccio.
a presto (inshallah)
Zia Mo
😀 😀 😀
“Religioni e sette nel mondo”, Sett. 1997… è stato leggermente
abbreviato, ma non ho cambiato né aggiunto nulla. M. Martinez, gennaio
2001*
http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/liv-it.htm
Per amore di completismo – e di correttezza – volevo segnalarti che fu
proprio Tassinari a dire che tutta la “vicenda” non era un mistero, e
che la correzione di “Fascisteria” riguardava l’”intervista di Cuore che
Valerio Marchi aveva pubblicato riciclando un vecchio testo e che Martinez ha dichiarato apocrifa”.
Ecco il testo completo dell’intervento di Tassinari sul blog rosalucsemblog:
– L’oggetto della correzione tra 1a e 2a edizione di Fascisteria era
sull’intervista di Cuore che Valerio Marchi aveva pubblicato riciclando
un vecchio testo e che Martinez ha dichiarato apocrifa.
Dopo di che confermo quello che ho scritto:
Martinez ha militato un annetto in Ordine nuovo (aveva 18 anni, non dieci)
Poi è passato in Nuova Acropoli dove ha raggiunto posizioni di vertice
per poi distaccarsi in base a una riflessione autocritica generale
sull’esperienza settaria.
Ma la cosa vergognosa è che nessuno dice è che questi aspetti “bui” della sua vicenda è stato lui stesso a raccontarli…
Ugo Tassinari –
qui: http://rosalucsemblog.blogspot.com/2007/03/quella-merda-di-prosperini.html#comment-455961819492785549
saluti
proprio per questo ho aspettato l’uscita della seconda edizione di
Fascisteria, prima di affrontare l’argomento, ed ho nel contempo deciso
di andare direttamente alla fonte da cui aveva attinto Tassinari stesso,
ovvero Cuore.
I risultati sono che:
1. Nella sconda edizione, Tassinari non cambia di una virgola le
pagine tratte dall’articolo di Marchi. Ripropone tutto ciò che aveva già
scritto in precedenza e si limita a precisare, come ho già scritto
sopra, che Martinez dichiara apocrifo il memoriale.
In una nota ad un altro capitolo, poi, verso la fine del libro (pag.
646), Tassinari si riferisce alle polemiche che sorsero nel 2003 attorno
ai sospetti di infiltrazioni neonaziste nel Campo Antimperialista,
descrivendo Martinez come “approdato ad un impegno intellettuale di
critica radicale dei fondamentalismi religiosi e delle guerre di
civiltà” nonché “laico e libertario”. Roba da scambiarlo per Emma
Bonino, in pratica, cosa che induce a pensare che Tassinari si sia un
po’ confuso.
2. Io ho messo il link al blog di Bottura, che è l’autore
dell’intervista di cui parliamo. Inutile fare congetture, quindi, quando
il diretto interessato è a portata di click.
A me risulta, comunque, che l’intervista sia autentica e spontaneamente
rilasciata da Martinez. Come mi risulta (e lo sa tutta la rete) che
Marchi non era affatto un umorista, né un falsificatore di dossier, ma
uno che faceva inchieste serie. E come mi risulta che Nuova Acropoli
sporse querela, dopo l’intervista. La querela venne archiviata, ma costò
a Cuore una visita della Digos, a cui seguì un’imbarazzata smentita di
Martinez.
Già.
Quanto a ciò che Martinez stesso ha raccontato del suo decennio e
passa nella setta, poi, basta vedere il link postato nel commento sopra
al tuo per rendersi conto che la sua versione successiva a quelle
riportate da Marchi, Bottura e Tassinari è a dir poco edulcorata, nonché
molto centrata su aneddoti e considerazioni di tipo psicologico e
assolutamente silenziosa sul “doppio ruolo” di NA di cui lo stesso
Tassinari parla a lungo citando (in entrambe le edizioni) anche
testimonianze diverse da quella di Martinez.
Le cose che ho scritto sopra rientrano nel campo dei fatti: sono documentate e comprovabili.
Poi ci sono le supposizioni: in particolare, mi chiedo cosa abbia spinto
Martinez in un primo momento a scagliarsi contro NA con una virulenza
quasi autolesionistica, dipingendo se stesso come un consapevole
addestratore al nazismo di ragazzi inconsapevoli, salvo poi fare una
prudente marcia indietro nel momento in cui arriva la querela di NA.
La chiave di volta, come dice lui stesso, sta nel suo viaggio in Egitto.
Ora: io immagino Martinez spedito a fondare una setta di quel tipo in
Egitto, appunto, e rimango perplessa. In Egitto è illegale, mettersi a
fondare sette. Puoi finire in galera. In una galera egiziana, poi, che
non è bello.
Non solo: è anche pericoloso nel senso che puoi fare incazzare seriamente la gente, in quanto fortemente ‘haram’.
E chi avrebbe dovuto adescare, poi, come adepto per la sua setta? Gli egiziani musulmani? Roba da essere presi a coltellate…
Gli egiziani cristiani?? Quelli hanno già la loro dimensione
simil-setta, chiusa e sulle difensive. Gli mancava solo Martinez, gessù.
Io me lo vedo schiacciato in una missione impossibile, quindi, il
povero Martinez ramingo per Alessandria, a rischiare galera e coltellate
negli uffici di una setta vuota.
Perché ce lo avranno mandato, quindi? Forse per toglierselo di torno. Forse per punizione. Non mi pare un premio, come dire.
Ad un Martinez incazzato, solo e con un immaginario fortemente di
destra, l’incontro con i Fratelli Musulmani e simili deve avere fatto
l’effetto di una folgore: altro che setta, il futuro erano loro…
E quindi me lo immagino che torna in Italia senza avere compiuto la
sua missione, il Martinez, ma con una nuova idea – e altrettanto
settaria – da esplorare.
Ci saranno state frizioni con la setta e lui, che è – posso assicurarlo –
rancoroso, vendicativo e tendente al subdolo, avrà cercato di fare del
suo meglio per danneggiare gli ex protettori. Poi, non essendo un cuor
di leone, quando ha visto il contrattacco di NA se l’è data a gambe,
lasciando Cuore nelle pesti.
Queste, ripeto, sono mie ipotesi.
Non ho alcuna prova di tutto ciò.
Mi sembra, semplicemente, plausibile.
Martinez è un tipo strano: nel suo blog è arrivato a fare il troll
contro la sottoscritta firmando (questo lo so per certo) come “Ahmed er
Cammellaro de Sciarmesscecche” tutta una serie di commenti-schifezza
mentre giocava a fare il “pacato” firmandosi come Miguel Martinez.
(Chi vuole può riguardarseli a quest’indirizzo: http://www.splinder.com/myblog/comment/list/13008267?from=100 mettendo “Cammellaro” come ricerca nelle pagine, sennò non finisce più. E sono 14 pagine di delirio, avverto.)
Dimmi tu se è normale, a 50 anni e passa, fare ‘sti giochini…
Ipotizzo, quindi, che all’epoca dell’intervista a Cuore non
conoscesse ancora l’arte del trolleggio, il Nostro. L’avesse già
conosciuta, e con l’esperienza maturata in seguito, il giochino di
sputtanare il “nemico” di turno salvando la faccia gli sarebbe venuto
più liscio.
Poi può darsi che mi sbagli, chi dice di no. Basterebbe sapere se
alla fine ha avuto successo, la sua succursale di setta di Alessandria,
oppure no.
Mo’ guardo, dai.
ti ringrazio per l’attenzione che dedichi al mio lavoro e ti rassicuro: non sono per nulla confuso.
Esistono tre testi sostanzialmente diversi sul tema di Martinez e Nuova
Acropoli nelle tre edizioni di Fascisteria ( a dire il vero sono
quattro, anche il remake è già alla 2a edizione….).
Una ragione c’è e la questione è abbastanza semplice. Usando come fonte
Cuore ho inizialmente stralciato (e debitamente citato, come mio
costume) la testimonianza di Marinez per documentare la natura “oscura”
di Nuova acropoli (Fascisteria 1 2001).
Martinez mi contatta e mi comunica che quel memoriale era apocrifo. Per
me la questione è poco importante e non ho difficoltà a prendere per
buoni i suoi enunciati.
Perché quanto ha scritto de Tolleneare, storico olandese delle
religioni, è sufficiente per confermare nella sostanza il mio
ragionamento e quindi non mi serve ingarellarmi in una questione
filologica e tolgo il virgolettato di Martinez (Fascisteria 2, 2001).
Anche perché io riconosco il diritto alle persone di cambiare idea e di
non restare inchiodati agli errori di gioventù. Perciò in Fascisteria 3
(2008) non uso Martinez come fonte su Nuova acropoli ma in un altro
ambito (i neri che diventano rossi).
E ripropongo una questione più generale.
Nessuno,credo, può chiedere conto oggi ad Adriano Sofri dei suoi
editoriali su Lotta Continua o a Umberto Eco o a Paolo Mieli di
grotteschi appelli filoinsurrezionali firmati nel 1971.
Non ho cambiato idea io, è la realtà che è mutevole e anche la memoria
umana, ho imparato, non è un freddo banco di silicio che accumula dati
fino alla prossima formattazione ma attraverso le esperienze e le
emozioni del presente riscrive continuamente i suoi dati e ridefinisce
il proprio senso di sé nel continuo divenire.
Martinez, per quanto mi risulta, è un essere umano che ha vissuto almeno
tre vite: fascista da bambino, settario da giovane adulto e poi uomo
impegnato nella ricerca su temi di cui non sempre condivido le
provvisorie conclusioni ma che comunque sono apprezzabili e stimolanti.
Mi sfuggono alcuni termini della vostra polemica ma credo sia giusto –
citandomi tu come fonte – che i tuoi numerosi lettori conoscano il mio
esatto punto di vista sulla questione: Martinez è stato un giovane
ordinovista, passato con altre decine di neofascisti nella fase più dura
della repressione (1974-75) in un movimento settario con forti
addentellati nella destra radicale da cui è fuoriuscito per spostarsi in
un’area di estrema sinistra antimperialista e fortemente antisionista.
Per sua sfortuna ha finito per incrociare il suo destino con altri
fuoriusciti dall’orbita neofascista (Neri, Outis) anche loro approdati
all’estrema sinistra. Ma in Fascisteria 3 io uso un testo pubblicato da
Martinez sul suo blog per ricostruire la vicenda psicodrammatica della
manifestazione filoirachena promossa dal Campo Antimperialista che ha
prodotto un alto tasso di delirio nell’estrema sinistra antagonista.
Ognuno ha le sue passioni e ossessioni: essendo io tendenzialmente
ostile al pensiero criptologico piuttosto che misurare il tasso di
purezza politica mi appassiona piuttosto un altro tema. Qual è il
terreno e il dispositivo per cui, alla fine del secolo breve, si può
ricomporre la rottura che ha segnato fondamentalmente la linea del
fronte di 70 anni di guerra e fascisti stagionati (e non il Martinez
ragazzino in Ordine Nuovo) si scoprono ultracomunisti?
Grazie per l’attenzione e continua a leggermi e a citarmi.
Ugo Maria Tassinari
“Religioni e sette nel mondo”, Sett. 1997… è stato leggermente
abbreviato, ma non ho cambiato né aggiunto nulla.M. Martinez, gennaio
2001*
http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/liv-it.htm
Non ha cambiato né aggiunto, ma tolto: cosa?
Anusdei
(questo commento, che non fa ipotesi ma una semplice, seria e concreta domanda, è stato tagliato su gerogiamada: pensatè)
risulta, della stessa zona. Motivo in più per ringraziarti per la tua
visita, e per le tue osservazioni.
Tu hai ragione quando scrivi “Nessuno,credo, può chiedere conto oggi
ad Adriano Sofri dei suoi editoriali su Lotta Continua o a Umberto Eco o
a Paolo Mieli di grotteschi appelli filoinsurrezionali firmati nel
1971.” Ma il punto non sta nel chiedere conto a Martinez dei suoi
trascorsi, ma nel chiedersi se e perché menta sui trascorsi in
questione.
Tu hai deciso che non ti sembrava importante, tutto sommato, sapere se
lui aveva scritto o no, quel memoriale (e dato o no quell’intervista,
vorrei aggiungere). Legittimo, perché a te interessava l’argomento in sé
più che la figura di Martinez, in quel capitolo.
A me interessa quest’ultima, invece, e mi interessa perché mi pare
legittimo interrogarsi sulla sincerità e sull’affidabilità di persone
che usano la rete – anche – per fare politica attiva.
Per me, il fatto che Martinez accusi di falsità giornalisti che, a
quanto mi risulta, di falsità non ne hanno commesse affatto, è
indicativo di come lui è oggi, non di come era ieri. Nessuna misurazione
di “purezza antifascista”, quindi, per quanto mi riguarda. Qualche
misurazione di onestà e sincerità, piuttosto, che di questi tempi sono
merce rara e preziosa che vorrei vedere più diffusa attorno alle cause
che mi interessano.
Quanto agli altri fuoriusciti: Outis, come sai, è venuto fuori dopo
la faccenda psicodrammatica del 2003 a cui ti riferisci, eppure me lo
sono ritrovato a “tenermi d’occhio” pochi mesi fa perché maltrattavo il
Martinez, suppongo. In questi ambienti tanto piccoli, credo che la
vicinanza sia forte.
Quanto alla domanda che poni alla fine: fino a che le identità dei
fascisti in questione rimarranno per tante persone un argomento su cui
glissare, trovare una risposta sarà difficile, credo.
Tassinari non è immediatamente comprensibile a chi non abbia il testo a
cui ci riferiamo sotto mano, e il testo è quello che cito nel post
precedente.
Riporto qui, per chiarezza, un passaggio della precisazione di Tassinari e il passaggio del suo testo a cui si riferisce:
Tassinari: “Usando come fonte Cuore ho inizialmente stralciato (e
debitamente citato, come mio costume) la testimonianza di Marinez per
documentare la natura “oscura” di Nuova acropoli (Fascisteria 1 2001).
Martinez mi contatta e mi comunica che quel memoriale era apocrifo. Per
me la questione è poco importante e non ho difficoltà a prendere per
buoni i suoi enunciati.
Perché quanto ha scritto de Tolleneare, storico olandese delle
religioni, è sufficiente per confermare nella sostanza il mio
ragionamento e quindi non mi serve ingarellarmi in una questione
filologica e tolgo il virgolettato di Martinez (Fascisteria 2, 2001).”
Il passaggio su de Tollenaure a cui Tassinari si riferisce è questo:
“Un lungo elenco di addebiti, per episodi di violenza e di terrorismo,
attività di criminalità comune, contiguità con gruppi e diffusione di
idee razziste e xenofobe, è riportato da Herman de Tollenaere, in un
articolo critico pubblicato dopo il convegno sulle sette di Amsterdam,
per la decisione del CENSUR di affidare a una dirigente di NA, Maria
Dolores Fernandez-Figares, la relazione sullo stesso gruppo.”
http://www.ilcircolo.net/lia/1508.php
Spero che adesso sia più chiaro.
sostanzialmente innocua, se non altro per le sue ridotte dimensioni
numeriche* Martinez 2001
3 Trackback
qui) ho ritrovato un’altra vecchia conoscenza di questo blog: il “bravo
compagno […]
quando questa ancora non era online, la spacciava per lo scherzo di un
umorista. Altro che scherzo: eccola qua, e ditemi voi se c’è
dell’umorismo, in questa roba. E a […]
al di là dell’ignobile personaggio citato, mi pare comunque che si debba
fare attenzione a questo tipo di pose e di vezzi: proprio […]