Carlo Mattogno: Netanyahu e il Gran Mufti: un dibattito sul nulla

Carlo Mattogno: Netanyahu e il Gran Mufti: un dibattito sul nulla

Il Gran Mufti e Hitler
Netanyahu e il Gran
Mufti: un dibattito sul nulla
Ma
allora il Gran Mufti istigò o no a Hitler a sterminare e a “bruciare” gli
Ebrei? Una volta tanto il dibattito dilacera anche la salda compagine
ideologica ebraica, con fiere prese di posizione a favore e contro le
affermazioni di Netanyahu. Il meno che si possa dire, è che si tratta di
affermazioni fondate sul nulla che alimentano un dibattito fondato sul nulla.
Vale la pena di dare un’occhiata alle rispettive posizioni, restando
nell’ambito mediatico.
Ugo
Volli, nell’articolo “I palestinesi c’entrano con la Shoah, ecco perchè.
Cartoline da Eurabia
[1]
postato da Informazione Corretta, ha presentato un bel florilegio degli
argomenti a favore, con una ricca “sitografia”. Prendo in esame quelli
che hanno perlomeno una parvenza di serietà.
Un
rimando a “The Times of Israel”, 30 ottobre 2015, espone il resoconto in
traduzione inglese della conversazione tra Hitler e il Gran Mufti durante il
loro incontro del 28 novembre 1941[2],
ma non vi è alcun accenno alla pretesa istigazione allo sterminio.
L’affermazione
di Netanyahu menziona due elementi fondamentali: “sterminio” e “cremazione” (ma
bisognerebbe dire “abbruciamento”) e vengono esposti appunto due “argomenti”
per sostenerli.
Comincio
dal secondo. Volli ci assicura che esiste «la documentazione del progetto di
Amin Al Husseini di costruire un crematorio nella valle di Dotan in Samaria».
Egli rinvia a un ‘articolo apparso su Israel Hayom il 30 ottobre 2015
dal titolo “Husseini’s intention to build a crematorium in the northwest
Samarian hills
”. Vi si racconta che il giornalista Haviv Kanaan nel 1970
pubblicò un articolo in cui diceva che nel 1968 aveva incontrato un’importante
personalità araba, Faiz Bay Idrisi, che gli aveva parlato «dell’intenzione di
al-Husseini di costruire un crematorio sulle alture nord-occidentali della
Samaria». Quando ciò sarebbe avvenuto, non è dato sapere. Come si vede, Volli
ha un’idea molto particolare di che cosa sia una “documentazione”.
Un
altro rimando dovrebbe “documentare” che “bruciare” gli Ebrei era appunto
l’intenzione del Gran Mufti. Nell’articolo “Historian: The Mufti planned to
burn Jews
” lo storico dott.  Edy
Cohen afferma che «c’era un piano da parte del Mufti di bruciare gli Ebrei dei
paesi arabi e gli Ebrei in Palestina dopo la vittoria tedesca a El Alamein nel
1943»[3].
Prove di questo piano? La pretesa intenzione di costruire un crematorio in
Samaria! Dunque l’affermazione stessa costituisce la “documentazione”.
Per
quanto riguarda lo sterminio, Volli si appella a Dieter Wisliceny, all’epoca
rappresentante di Eichmann in Slovacchia:
«al Tribunale di Norimberga Dieter Wisliceny braccio destro di
Eichman dichiara… secondo me “Il Gran Mufti ha giocato un ruolo nella
decisione del Governo tedesco di sterminare gli ebrei europei consigliando
ripetutamente a Hitler, Ribbentropp e Himmler il loro sterminio, considerandolo
un comodo strumento per la soluzione del problema palestinese… egli fu
consigliere e socio nell’implementazione del programma di sterminio”».
Questa
è la traduzione di una citazione in inglese che appare in molteplici siti e
libri, ma la fonte non viene mai indicata. Non si tratta di una dichiarazione
resa da Wisliceny nella sua deposizione a Norimberga, che è riportata nel
volume IV degli atti processuali (Trial of the Major War Criminals before
the International Military Tribunal, Norimberga, 1947
, pp. 355-373, udienza
del 3 gennaio 1946), poiché il Gran Mufti non vi è neppure nominato. Wisliceny
fu sottoposto a numerosi interrogatori e redasse varie dichiarazioni e
annotazioni ma una sola, per quanto è a mia conoscenza, ha per oggetto il Gran
Mufti. Si tratta di un manoscritto di quattro pagine, intestato appunto “Betr.
Grossmufti von Jerusalem
” e datato “26.VII.1946” che fu presentato al
processo Eichmann di Gerusalemme come documento T-89; nei relativi atti appare
la traduzione in inglese (The Trial of Adolf Eichmann, Gerusalemme,
1992, vol. I, pp. 243-244), ma questo documento non contiene la citazione
summenzionata. Wisliceny vi racconta che Eichmann accolse il Gran Mufti nella
sua “Kartenzimmer” (stanza delle carte geografiche), dove aveva raccolto
i dati statistici relativi alla popolazione ebraica nei vari paesi europei e lo
ragguagliò sulla “Soluzione della questione ebraica in Europa”. Il Gran Mufti
ne fu molto impressionato e gli disse che aveva già chiesto a Himmler di
inviare a Gerusalemme, dopo la vittoria dell’Asse, un suo (di Eichmann) rappresentante
come proprio consigliere. E questo è tutto.
Oltre
che priva di fonte, la citazione in questione ben difficilmente potrebbe
suffragare la tesi di Netanyahu, perché proprio a Norimberga Wisliceny dichiarò
che Eichmann gli mostrò il fantomatico ordine di sterminio del Führer, datato aprile
1942
e firmato da Himmler (Trial, vol. IV, pp. 358-359). In un
memoriale datato 18 novembre 1946, Wisliceny delineò il processo che dal piano
Madagascar aveva portato a questo fatidico ordine, ma non nominò neppure di
sfuggita il Gran Mufti (L. Poliakov, J. Wulf, Das Dritte Reich und die Juden,
Berlino, 1955, pp. 87-98).
Se
bisogna credere a Wisliceny quando, presuntamente, parla male del Gran Mufti,
bisogna credergli anche quando giura di aver visto con i propri occhi l’ordine
in questione, e giacché questo risaliva a cinque mesi dopo l’incontro
Hitler-Gran Mufti, la tesi di Netanyahu diventa a dir poco ardua.
Per
quanto riguarda la posizione contraria, il Foglio del 28 ottobre
pubblica l’articolo “Netanyahu sbaglia sul ruolo del Mufti nella Shoah, dice
lo storico Ingrao
”.
Christian
Ingrao ammette che «secondo i piani di allora, gli ebrei europei dovevano
essere inviati in Russia, in un proconsolato che i nazisti avevano intenzione
di creare nel circolo polare artico», ma nel novembre 1941 era già in atto «una
logica di estinzione dell’identità ebraica» e una pratica genocidaria.
Qui
Ingrao dimentica l’assioma olocaustico del duplice ordine, uno per gli Ebrei
sovietici, l’altro, successivo, per gli Ebrei europei, sul quale ritornerò
sotto.
Ingrao
non nega tuttavia che l’incontro tra al Husseini e Hitler fu “un momento
cerniera”» e lo fa con argomenti strabilianti:
«All’indomani
dell’incontro, viene lanciato un invito per una conferenza sulla questione
ebraica, che dovrà tenersi a villa Marlier, a Wannsee. Due giorni dopo, un
centinaio di persone del programma T4 sono incaricate di attuare il piano che
farà nascere i campi di sterminio di Belzec, Sobibór, Treblinka. Le prime
uccisioni con il gas iniziano a Chelmo, nel dicembre 1941”», sicché «la
cronologia avanzata da Bibi non è completamente incoerente», anche se «bisogna
sottolineare che la soluzione finale è stata praticata attraverso una gamma di
“strumenti”», tra i quali spiccano «i camion del gas utilizzati a Chelmo nel
dicembre 1941» e i campi di Belzec, Sobibór, Treblinka, che furono «pianificati
il 18 ottobre 1941».
L’invito
ufficiale per la conferenza di Wannsee fu diramato il 29 novembre 1941, il
giorno dopo l’incontro tra Hitler e il Gran Mufti. Anche supponendo che il
relativo verbale esponga un “piano di sterminio” ebraico, come vuole
l’ortodossia olocaustica, ci vuole un bell’acume mentale per mettere i due
eventi in correlazione di causa-effetto. È perfino banale osservare che, se
l’invito fu mandato il 29 novembre, l’organizzazione della conferenza era stata
discussa molto prima del 28 novembre, dunque tra i due eventi non può esserci
alcuna relazione.
Secondo
la storiografia olocaustica, il campo di Chełmno entrò in attività l’8 dicembre
1941 (ma questa data non è suffragata da alcun documento), e anche la
pianificazione dei tre campi orientali il 18 ottobre 1941 si fonda sul nulla
storico-documentario. Non è chiaro come questi due presunti eventi, l’uno
posteriore, l’altro anteriore all’incontro Hitler-Gran Mufti, possano essere
addotti entrambi a conferma del presunto consiglio sterminatore e crematorio. A
prendere sul serio le storielle olocaustiche, in 10 giorni Hitler avrebbe messo
su un “campo di sterminio” perfettamente funzionante: un bell’esempio di efficienza
tedesca!
L’ineffabile
Marcello Pezzetti, come sempre, ha perso un’ottima occasione per tacere,
risparmiandosi l’ennesima figuraccia. In un articolo intitolato «“Quando ci
fu l’incontro fra i due la decisione era già stata presa”. Parla lo storico
della Shoah Marcello Pezzetti
»[4]
egli afferma appunto che il Gran Mufti arrivò troppo tardi, perché «tra
l’estate e l’autunno del ’41, quindi molto prima di fine novembre, i nazisti
avevano già deciso di eliminare tutta la popolazione ebraica europea, cominciando
dalla Russia».
Ecco
un altro “specialista” che ignora i rudimenti della storiografia olocaustica.
La teoria del duplice ordine, come accennavo, è ancora uno dei capisaldi della
relativa letteratura. Semplificando, il primo ordine sarebbe stato impartito
agli Einsatzgruppen prima dell’Operazione Barbarossa o subito dopo, ma
non più tardi dell’agosto 1941, e concerneva lo sterminio totale degli Ebrei in
quanto Ebrei, ma soltanto degli Ebrei sovietici. Non c’è bisogno di dire che
non esiste alcuna prova della realtà di quest’ordine, che viene evidentemente
desunto ex post facto, vale a dire dal fatto che Einsatzgruppen e
altre unità della Polizia e delle SS fucilarono più o meno sistematicamente gli
Ebrei sovietici.
Per
quanto riguarda il secondo ordine, il fantomatico Führerbefehl, che
riguardava in generale gli Ebrei europei, tranne ovviamente quelli che vivevano
nei territori sovietici, ormai è in auge la congettura di Chistian Gerlach
secondo la quale la “decisione” del presunto sterminio fu presa da Hitler dopo
il 7 dicembre e prima del 14 dicembre 1941. La precisione è ammirevole. Peccato
che la congettura si fondi, ancora una volta, sul nulla storico-documentario,
anzi è il risultato di uno
stravolgimento sistematico di fatti e documenti, come ho dimostrato ad
abundantiam
nello studio I “campi di sterminio” dell’“Azione Reinhardt”[5],
un opuscoletto di 1137 pagine con 3730 note (si veda il capitolo V, “Il
Führerbefehl e la presunta politica nazionalsocialista di
sterminio
ebraico”, pp. 106-304, in particolare le pp. 183-198). Dai documenti risulta
infatti che la “decisione del Führer” riguardava
l’espulsione degli Ebrei dall’Europa, non il loro sterminio; essa fu annunciata
da Heydrich alla conferenza di Wannsee in questi termini:
«Frattanto il Reichsführer-SS e
capo della Polizia tedesca in considerazione dei pericoli di una emigrazione
durante la guerra e in considerazione delle possibilità dell’Est, ha proibito
l’emigrazione degli Ebrei. All’emigrazione, come ulteriore possibilità di soluzione,
previa autorizzazione del Führer, è ormai subentrata l’evacuazione degli Ebrei
all’Est (die Evakuierung der Juden nach dem Osten) (NG-2586-G, p. 5).
La
politica di emigrazione, perseguita fino ad allora dal governo del Reich
accanto a quella di espulsione-evacuazione, cessò il 23 ottobre 1941, con la
promulgazione dell’ordine di Himmler che vietava «l’emigrazione di Ebrei» (die
Auswanderung von Juden
) (T-394), quando, secondo Pezzetti, era già stato
impartito l’ordine di sterminio.
Resta
da spiegare per quale ragione, se gli Ebrei sovietici dovevano essere
sterminati in quanto Ebrei, e non, ad esempio, in quanto portatori o
sostenitori del bolscevismo, furono necessari due ordini distinti e a distanza
di quattro mesi l’uno dall’altro.
Concludendo,
il primo ordine del Führer si fonda sul nulla, il secondo si fonda sul nulla,
conseguentemente qualunque dibattito su questo tema si fonda sul nulla.
Qui
siamo in piena favolistica, in pieno opinionismo, dove uno storico si sveglia
la mattina e “reinterpreta” documenti affatto innocui interpretati prima di lui
per decenni da intere generazioni di storici in modo completamente diverso e
crea una nuova “verità” storica.
Qui
non ci sono documenti, ci sono soltanto “interpretazioni”, ossia mere
congetture, molte maliziose, ma alcune anche spassose.
                                                                                                              Carlo
Mattogno
  

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recent Posts
Sponsor