Eric Margolis: Il patriottismo e la stupidità nazional-militarista

Eric Margolis: Il patriottismo e la stupidità nazional-militarista

IL PATRIOTTISMO E’
LA BASE INIZIALE DI PARTENZA DEI FOLLI
Data: 12 Aprile 2014
Di: Eric Margolis
Un secolo fa, folle parigine acclamavano “ avanti fino a Berlino “. Folle di
berlinesi urlavano “ avanti fino a Parigi
“.
La Prima Guerra Mondiale, un esempio supremo di stupidità
nazional-militarista, stava per iniziare.
Cento anni dopo, udiamo voci in tutta l’America che
reclamano di “usare il pugno duro”
con Mosca nella questione della frammentazione dell’Ucraina. Una dozzina di
aerei da caccia americani F-16 stanno per essere inviati nel Baltico, uno
squadrone di F-15 in Polonia e  una nave
da guerra americana nel Mar Nero. Insomma, sufficiente per innescare un
conflitto ma certamente non abbastanza per vincerlo.
Nessuno sembra essersi ricordato, tranne Vladimir Putin
ovviamente, che circa 50.000 americani fra truppe e funzionari civili di stanza
in Afghanistan dipendono in gran parte dalla Russia che controlla le loro più
importanti vie di rifornimento e di accesso.
Mentre la crisi ucraina continua ad crescere, è totalmente
vergognoso ricordare che la maggior parte dei politici americani e
dell’opinione pubblica, sbraitano bramosamente “avanti fino a…..” – già, fino a dove? Ah si Kharkov! Non hanno la
più pallida idea di dove si trovi l’Ucraina, figuriamoci Kharkov o Luhansk!
L’ignoranza è il combustibile primario del nazionalismo e
dell’aggressione. Il patriottismo è l’ultimo rifugio dei farabutti e la base
iniziale di partenza dei folli, come affermò Il Dr. Johnson.
Tre professori provenienti dall’Università di Princeton,
Dartmouth e Harvard hanno condotto un indagine che ha rivelato che il 16% degli
americani intervistati riuscivano a trovare l’Ucraina sulla carta geografica.
Devo dire che è meglio di quanto mi aspettassi vista la nota ignoranza
geografica degli americani. Il vedere ogni sera la mappa dell’Ucraina in
televisione deve essere stato di aiuto.
L’indagine ha evidenziato, in modo preoccupante ma non
sorprendente, che più un intervistato pensava che l’Ucraina fosse nella sua
giusta localizzazione, più questi era a favore di un intervento militare in
Ucraina. Pochi americani riuscirono a localizzare l’Iraq (per i più scritto eye-raq), oppure l’Iran (per i più
scritto eye-ran).
“Andiamo a prendere
quegli sporchi comunisti”,
recita 
l’ultima onda della febbre bellica che percuote l’America, “se soltanto riusciamo a trovarli”. Alcuni
intervistati posizionano l’Ucraina in Australia o in Sudamerica.
Interessante rilevare che dall’indagine è emerso che i meno
capaci di localizzare l’Ucraina in modo corretto erano gli ultra sessantacinquenni,
lo zoccolo duro degli elettori Repubblicani.
Perché gli americani sono così ignoranti in geografia? Mi
venne insegnata geografia mondiale all’ultimo anno della Università di
Georgetown al corso per stranieri. Sebbene essenziale per la comprensione degli
scambi internazionali e per la storia, la geografia è scomparsa dalle materie
scolastiche americane, giudicata vecchia e irrilevante. La stessa cosa vale
troppo spesso anche per la storia. Anche molti americani agiati e istruiti sono
profondamente ignoranti in queste materie.
Un amico e influente Repubblicano, nonché ex consigliere
presidenziale, mi disse: “siamo riusciti
a fermare Putin dal mettere le mani sulla Crimea”.
Io dissi: “prima che partiate per la guerra, chiedete
ai vostri sostenitori Repubblicani di fare il nome  delle quattro principali città della Crimea”.
Silenzio assoluto.
E’ chiaro. La febbre bellica si alimenta di ignoranza. Se le
folle di Parigi avessero saputo nell’Agosto del 1914 che sarebbero andate a
morire nel fango delle Fiandre, ben pochi sarebbero stati ansiosi di fare la
guerra. Tutte le parti coinvolte nella Prima Guerra Mondiale credevano
erroneamente in una facile e rapida vittoria. La grande voce francese
sollevatasi contro la follia della guerra, Jean Jaures, fu assassinato dai
nazionalisti.
I professori della Ivy League constatarono che “la proporzione di persone diplomate che
potevano collocare geograficamente l’Ucraina (20%) era solo leggermente più
alta di quella degli americani che dissero al PEW
(l’ente di indagine
statistica) nell’Agosto del 2010 che il
Presidente Obama era musulmano”.
La stessa percentuale circa di americani crede che Elvis Presley
sia ancora vivo e che l’America verrà presto governata da una specie di
Califfato Islamico.
Fin dall’amministrazione Bush, la stupidità e l’ignoranza
sono diventati di moda.
Importanti giornali americani – “The Wall Street Journal” e
il “New York Times” hanno fatto rullare I tamburi di Guerra. La rete televisiva
più guardata, FOX,  è la portavoce del
Partito della Guerra. Milioni di americani e canadesi di origine ucraina sono
ovviamente preoccupati degli eventi. Anche Israele è ora coinvolto in Ucraina.
Troppe poche voci chiedono calma e moderazione. Il
Presidente Putin viene rappresentato come la figura demoniaca principalmente
odiata dall’America. Pochi media osano dire che Putin sta reagendo
nell’interesse della Russia alla folle spinta della NATO fino ai suoi confini.
I Repubblicani stanno incolpando il Presidente Barack Obama
di essere vigliaccamente rammollito. Mi piacciono i codardi e i rammolliti
quando si parla di arrivare alle armi nucleari. Grazie a Dio il Senatore John
McCain non è presidente perché altrimenti potremmo già essere nella Terza
Guerra Mondiale.
Traduzione a cura di:
Gian Franco SPOTTI

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