«L’antica
dottrina ebraica ci dà a questo proposito dei preziosi consigli. Nessun popolo
fu più guerriero, più militarista, più spietato in guerra del popolo ebraico.
Quando l’esercito d’Israele doveva muovere a battaglia, gli uomini appena
sposati, che avevano l’innamorata in cuore, i pavidi, gli inetti, quanti
potevano diminuire l’efficienza dell’azione bellica, erano invitati a uscire
dalle file dei combattenti. Noi oggi suoniamo l’adunata per una bella battaglia
fascista per mostrare come l’anima degli israeliti italiani sia del tutto
aderente all’anima della Nazione».
dottrina ebraica ci dà a questo proposito dei preziosi consigli. Nessun popolo
fu più guerriero, più militarista, più spietato in guerra del popolo ebraico.
Quando l’esercito d’Israele doveva muovere a battaglia, gli uomini appena
sposati, che avevano l’innamorata in cuore, i pavidi, gli inetti, quanti
potevano diminuire l’efficienza dell’azione bellica, erano invitati a uscire
dalle file dei combattenti. Noi oggi suoniamo l’adunata per una bella battaglia
fascista per mostrare come l’anima degli israeliti italiani sia del tutto
aderente all’anima della Nazione».
Da: E. Ovazza, Sionismo
bifronte (1935), saggio introduttivo di A. Giacobazzi.
bifronte (1935), saggio introduttivo di A. Giacobazzi.
È già disponibile la
riedizione del libro.
riedizione del libro.
Ettore Ovazza
(1892-1943), “banchiere ebreo, saggista
e volontario nella Grande Guerra”, pubblicò Sionismo bifronte nel 1935.
Essendo marciatore su Roma e fascista fervente, fu ricevuto da Mussolini in due
udienze. Le sue dichiarazioni patriottiche non ammettevano la “doppia fedeltà”:
per lui gli ebrei della Penisola non potevano avere che una Patria, l’Italia.
In Sionismo bifronte si raccolgono diversi testi relativi alla sua dura
polemica contro il sionismo, visto come movimento pericolosamente ambiguo e
fomentatore indiretto dell’antisemitismo.
(1892-1943), “banchiere ebreo, saggista
e volontario nella Grande Guerra”, pubblicò Sionismo bifronte nel 1935.
Essendo marciatore su Roma e fascista fervente, fu ricevuto da Mussolini in due
udienze. Le sue dichiarazioni patriottiche non ammettevano la “doppia fedeltà”:
per lui gli ebrei della Penisola non potevano avere che una Patria, l’Italia.
In Sionismo bifronte si raccolgono diversi testi relativi alla sua dura
polemica contro il sionismo, visto come movimento pericolosamente ambiguo e
fomentatore indiretto dell’antisemitismo.
Andrea Giacobazzi
(Reggio Nell’Emilia, 1985), autore
del saggio introduttivo, dopo aver conseguito la laurea specialistica in
“Relazioni internazionali ed Integrazione europea” presso l’Università
Cattolica del Sacro Cuore ha frequentato il Master “Enrico Mattei” in Vicino e
Medio Oriente. Ha già pubblicato L’Asse Roma-Berlino-Tel
Aviv (2010) e Il fez e la kippah (2012).
(Reggio Nell’Emilia, 1985), autore
del saggio introduttivo, dopo aver conseguito la laurea specialistica in
“Relazioni internazionali ed Integrazione europea” presso l’Università
Cattolica del Sacro Cuore ha frequentato il Master “Enrico Mattei” in Vicino e
Medio Oriente. Ha già pubblicato L’Asse Roma-Berlino-Tel
Aviv (2010) e Il fez e la kippah (2012).
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