Di Miri Chason, 18.03.05
TEL AVIV – Diverse dozzine di donne sono fuggite dalle grinfie dei papponi che avevano trasformato le loro vite in un inferno vivente. Queste donne vivono in un rifugio segreto a Tel Aviv fino a quando testimonieranno contro i loro ex papponi, poi verranno rimpatriate nei loro paesi d’origine.
Le donne dicono che la mostra vuole principalmente rivolgersi ai clienti dei loro ex boss: gli individui che fanno andare avanti il business.
Nel mondo, centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini vengono venduti ogni anno. In Israele, dalle 1.000 alle 3.000 donne vengono vendute annualmente[2], tutte per l’industria del sesso.
Y., proveniente dalla Moldavia, sostiene che veniva costretta alle pratiche sado-maso. “I clienti ci picchiavano. Avevano strumenti speciali. Mi facevano gocciolare cera bollente su tutto il corpo e mi costringevano a fare cose dolorose e degradanti. Naturalmente, ne godevano: pagavano un extra per questo”.
Una donna, anch’essa proveniente dalla Moldavia, ha detto di non aver mai guadagnato dai suoi servizi. “(Il mio boss) mi diceva che mi aveva comprato per 50.000 shekel e che dovevo “restituire” i soldi (lavorando gratis) prima di iniziare a guadagnare. Mi facevano anche pagare 50 shekel al giorno per il cibo e i preservativi.
N., proveniente dall’Ucraina – lavorava sulla Peretz Street a Tel Aviv – spiega perché le donne non scappano. “Tutte noi sognavamo di scappare, ma loro sono riusciti anche a rubarci questo sogno dopo che una se n’era andata. Una settimana dopo che era scomparsa, la casa della sua famiglia in Moldavia è stata attaccata con bombe incendiarie.
Nessun posto dove fuggire
“Non avevamo nessun posto dove fuggire”, sostiene H. dall’Ucraina. “La porta era sempre chiusa a chiave, con le sbarre alle finestre, e c’era una telecamera in ogni stanza. E anche se riuscivi a fuggire, dove saresti andata? Cosa avresti fatto? Diversi clienti erano poliziotti, e altri poliziotti avrebbero controllato i nostri visti e la nostra fuga. Così a chi ci saremmo rivolti per aiuto?”.
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