condivido qui questo commento sui quattro giornalisti italiani sequestrati dai “ribelli”
siriani e, più in generale, sul giornalismo “embedded”. Per uno sguardo più
equo su quanto sta avvenendo a Damasco e dintorni suggerisco la lettura del
blog cattolico ORA PRO SIRIA:
della vergogna e dello stragismo occidentale
tornati in Italia i giornalisti della rai sequestrati dai “ribelli”
siriani[2].
Ove per ribelli si intenda quello che gli stessi giornalisti hanno detto:
guerriglieri provenienti dai paesi vicini controllati da governi
filooccidentali. Non hanno raccontato la verità i giornalisti quando hanno
detto di essere stati scambiati per spie[3].
Una storiella inverosimile dal momento che il loro ingresso in Siria era stato
effettuato da zona controllata dai “ribelli”e la lunga durata della
loro detenzione dimostra l’esistenza di una trattativa con l’Italia o con la
Nato di cui non sappiamo la natura nè l’oggetto.Insomma i guerriglieri rapitori
sapevano perfettamente chi erano quando li hanno “prelevati”.
sappiamo quasi più niente di diverso da quello che vogliono i comandi militari e
le cancellerie. Il mestiere di giornalista libero non esiste. Tutti i
giornalisti sono embedded sono essere stati scoraggiati oltre dieci anni fa
dalle cannonate americane all’Hotel Palestina di Bagdad a fare una informazione
veritiera e perciò indipendente.
di essere stati trattati dai gorillas con i “guanti bianchi”.
Resta il fatto che l’Italia riconosce di fatto
i delinquenti che hanno rapito i giornalisti come soli e legittimi
rappresentanti della Siria. L’Italia è nella banda degli aggressori.
“Ribelle” del FSA arrostisce la testa di una vittima. Fonte: http://www.syrianews.cc/fsa-decapitate-grill-victims-syria/ |
per la condivisione a Barbara Cloro.
. Sul giornalista Amedeo Ricucci, vedi il post di Pino Cabras: Propaganda e nebbie
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