Un’immagine di Holywar: davvero è un sito nazista? |
Da Barbara Cloro (via Facebook) ricevo e pubblico
questa riflessione, che condivido in toto:
israeliani d’Italia hanno lanciato un’offensiva a holywar[1],
denunciandone tutti i componenti italiani (e anche europei) per
“associazione a scopo di diffusione di odio razziale”. Dopo i nazi di
stormfront[2],
ora tocca ai cristiani fanatici di holywar.
stare attenti. Le sentenze, specie se si concludono nel medesimo modo, spingono
il legislatore ad inasprire le leggi esistenti (come la famigerata “legge
mancino” che punisce il “crimine di odio”, in contraddizione con
l’art. 21 della costituzione) . Ripeto: bisogna stare attenti. Il sionismo non
ha di mira le sporadiche frange dei cristiani o dei nazisti. Quelli sono i
primi che sono stati colpiti in ordine di tempo. L’obiettivo sionista in Italia
è inasprire la legge mancino, punendo i “negazionisti dell’Olocausto”
e gli “odiatori di ebrei” ma attenzione: i prossimi non saranno nazi
o cristiani matti, ma saranno i PRO-PAL.
Roma ebraica leggiamo infatti:
1967 rappresentò l’anno di una prima svolta: la questione dei territori
all’indomani della guerra dei sei giorni provocò una prima spaccatura, sebbene
non vi fu “un’automatica correlazione tra critica a Israele e ortodossia
comunista, né tra quest’ultima e l’antisemitismo di sinistra”. La situazione
peggiorò in continuazione, fino ad esplodere nel 1982, quando emersero le
maggiori tensioni: a seguito delle vicende di quell’anno (guerra in Libano,
massacri di Sabra e Chatila, attentato alla Sinagoga di Roma) le critiche a
Israele vennero estese a tutti gli Ebrei, i quali iniziarono a porsi come tali
sulla “questione Israele” e a rivendicare la loro specificità.[3]”
momento in cui le opinioni sono sanzionate in quanto opinioni non sarà
difficile per schiere di avvocati ben foraggiati dimostrare la
“correlazione tra critica a Israele” e “odio per gli
ebrei”. Quando vi si scrive che “gli ebrei si pongono come tali sulla
questione Israele e rivendicano la loro specificità” non fanno altro che
stabilire un dogma: chi odia lo stato ebraico odia gli ebrei.
equazione sarà il pilastro portante di ogni querela e sarà un ben difficile
compito quello dell’avvocato difensore dimostrare che la “critica
politica” è ben differente dalla “critica razziale” o religiosa[4].
sinistra antisionista spesso plaude a queste sentenze perchè colpiscono
clericali e nazistelli, ma cio’ che bisogna capire è che la lobby sionista
italiana (e non solo) vuole tacitare tutta questa fetta di opinione pubblica
che diffonde notizie e immagini sui soprusi ai palestinesi sui social network e
nei blog.
pubblica fattasi evidentemente troppo corposa e invasiva, a cui la
“hasbara” israeliana non riesce a porre freno.
l’attuale deriva che sta portando alla concretizzazione dell’inasprimento della
legge mancino (con la scusa della “legge sull’omofobia” o sul
“sessismo” e lo dico da femminista che non tollera gli omofobi)
perchè la prospettiva di grane legali e di danni da pagare alle schiere di
figure istituzionali che in tali processi si costituiranno “parte
civile” saranno decisive per far omettere nei propri blog o nel proprio
profilo facebook o twitter ogni critica ad Israele anche minima, che sarà così
relegata alla clandestinità.
critica religiosa è pienamente legittima (altrimenti, bisognerebbe sequestrare
lo stesso Nuovo Testamento).
Con la solfa dell'antisemitismo, Stanno facendo il golpe bianco giudiziario contro l'art.21 della Costituzione e contro la libertà di navigazione in rete. Dopo Stormfront, Holywar, da poco oscurato qui in Italia. A parte i provvedimenti giudiziari, l'oscuramento dei siti può essere tranquillamente aggirato usando il browser Tor: https://www.torproject.org/
http://mauriziodangelo.blogspot.it/2013/04/la-sentenza-sf-fa-giurisprudenza.html
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