Gianfranco La Grassa |
Il commento di Gianfranco La Grassa all’incarico governativo
di Bersani (da Facebook):
di mettere insieme le forze politiche di fronte a un’occasione vera di
cambiamento, un’occasione precisata e strutturata che riguarda da un lato un
governo che risponda immediatamente ad esigenze impellenti e dall’altro le
riforme strutturali da cui parliamo da tempo”.
odierne di Bersani. Tutto da ridere, ormai Bersani sta diventando sicuramente
più divertente di un Benigni o di un Nanni Moretti. Questo candidato premier
accenna alle riforme strutturali, affermando che “loro” ne parlano da tempo. Di
“riforme di struttura” se ne parla – da parte del vecchio Pci – dagli anni ’50,
da quando fu lanciata la “via italiana al socialismo”. Accanto a queste
fantomatiche riforme – che sono peggio dell’araba fenice, “di cui ognuno parla,
ma dove sia niun lo sa” – c’era allora la “programmazione democratica”, che
doveva rendere più gradevole la pianificazione, c’era la “lotta al monopolio”,
ma soprattutto a quello “privato” contro il quale si sarebbe utilizzata
l’industria “pubblica”, cioè le grandi imprese tipo l’Eni o quelle dell’IRI,
che erano egualmente monopoli, ma più gradevoli perché il Pci garantiva che, se
fosse andato al governo, le avrebbe usate non per fare profitti, ma solo per il
benessere del popolo. Quasi tutte queste grandi fregnacce sono entrate
nell’oblio o anche peggio: la programmazione è divenuta il liberismo più
sfrenato, la lotta al monopolio rischia di sollevare una tale ilarità da
rischiare la crisi di soffocamento; e così pure la funzione dell’industria
pubblica, contro la quale i rinnegati e venduti del Pci usano la magistratura e
quant’altro per sfasciarla del tutto. Adesso constato, con sommo divertimento
(macabro), che sono rimaste le riforme di struttura. O qui ci si decide in
realtà a riformare la struttura cerebrale di questi individui a suon di
randellate con mazze da baseball, o si finirà per far la fila nei Conventi
francescani, dove dovrebbero, con il nuovo Papa, aumentare la razione di
minestra fornita ai poveracci (o anche questa è una pia illusione?).
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