Isaac Querub (a destra) con l’ambasciatore israeliano Alon Bar |
9 novembre 2012
(JTA) – il presidente della comunità ebraica spagnola ha
chiesto modifiche al codice penale spagnolo per meglio combattere
l’antisemitismo e il negazionismo dell’Olocausto in rete.
chiesto modifiche al codice penale spagnolo per meglio combattere
l’antisemitismo e il negazionismo dell’Olocausto in rete.
Isaac Querub, presidente della Federazione delle comunità
ebraiche spagnole (FCJE), ha detto – giovedì a Barcellona in un seminario
sull’antisemitismo – che l’articolo 510 del codice penale spagnolo, che
riguarda il razzismo, deve essere modificato per fronteggiare il discorso di
odio su Internet. Analoga modifica deve essere fatta all’articolo 607, che
riguarda l’incitamento al genocidio, ha detto.
ebraiche spagnole (FCJE), ha detto – giovedì a Barcellona in un seminario
sull’antisemitismo – che l’articolo 510 del codice penale spagnolo, che
riguarda il razzismo, deve essere modificato per fronteggiare il discorso di
odio su Internet. Analoga modifica deve essere fatta all’articolo 607, che
riguarda l’incitamento al genocidio, ha detto.
Riferendosi alla domanda di un sondaggio del 2011, Querub ha
detto che al 35% degli studenti spagnoli non piacerebbe avere un compagno di
studi ebraico. “Sappiamo che in Spagna persiste il pregiudizio antiebraico”, ha
aggiunto.
detto che al 35% degli studenti spagnoli non piacerebbe avere un compagno di
studi ebraico. “Sappiamo che in Spagna persiste il pregiudizio antiebraico”, ha
aggiunto.
Il mese scorso, il governo conservatore ha reso note le
proposte di emendamento al codice penale spagnolo che renderebbe illegale il
negazionismo dell’Olocausto se il suo scopo fosse quello di incitare alla
violenza.
proposte di emendamento al codice penale spagnolo che renderebbe illegale il
negazionismo dell’Olocausto se il suo scopo fosse quello di incitare alla
violenza.
Nel 2009, il quotidiano spagnolo El Mundo aveva intervistato
il negazionista David Irving, presentandolo come un “esperto” della seconda
guerra mondiale [in realtà, lo è davvero]. I responsabili del giornale avevano detto che l’intervista
rientrava nella libertà di parola protetta dalla costituzione.
L’Anti-Defamation League definì l’intervista “un imbarazzo per la Spagna”.
il negazionista David Irving, presentandolo come un “esperto” della seconda
guerra mondiale [in realtà, lo è davvero]. I responsabili del giornale avevano detto che l’intervista
rientrava nella libertà di parola protetta dalla costituzione.
L’Anti-Defamation League definì l’intervista “un imbarazzo per la Spagna”.
Eppure, in Spagna, i detenuti per reati d’opinione ci sono già: Pedro Varela accompagnato in carcere per “negazionismo” |
[1] Traduzione
di Andrea Carancini: il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.jta.org/news/article/2012/11/09/3111571/spanish-jews-demands-tougher-laws-on-online-anti-semitism
di Andrea Carancini: il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.jta.org/news/article/2012/11/09/3111571/spanish-jews-demands-tougher-laws-on-online-anti-semitism
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