Lo sfrigolio delle code di paglia, da quando è uscito il
film di Marco Tullio Giordana su Piazza Fontana, sta diventando rovente.
film di Marco Tullio Giordana su Piazza Fontana, sta diventando rovente.
Non ho visto il film e, per ora, non lo vedrò: per ora, mi
interessa consigliare alcune letture orientative rispetto al polverone
scatenato per l’occasione dalle corazzate giornalistiche di regime, a
cominciare da “Repubblica”, che paventano che il film faccia da volano al temutissimo,
in quanto intollerabilmente revisionista,
libro di Paolo Cucchiarelli “Il segreto
di Piazza Fontana”, vera pietra miliare sull’argomento.
interessa consigliare alcune letture orientative rispetto al polverone
scatenato per l’occasione dalle corazzate giornalistiche di regime, a
cominciare da “Repubblica”, che paventano che il film faccia da volano al temutissimo,
in quanto intollerabilmente revisionista,
libro di Paolo Cucchiarelli “Il segreto
di Piazza Fontana”, vera pietra miliare sull’argomento.
Vado di fretta e quindi mi limito solo ad alcune
osservazioni (e suggerimenti) volanti.
osservazioni (e suggerimenti) volanti.
Perché è così importante il libro di Cucchiarelli?
Perché, al di là della tesi della doppia bomba (vero
spauracchio degli “opposti conformismi”, e
pur tuttavia suffragata dall’inconfutata perizia del generale Fernando Termentini)
è stato il primo libro a parlare davvero della zona grigia del terrorismo, quella che non denota tanto le
collusioni della società civile con i terroristi, bensì le collusioni non solo
tra i settori più insospettabilmente istituzionali
dello Stato con i detti terroristi (“neri”, certo, ma anche “rossi” e “bianchi”)
ma anche tra terroristi di opposto orientamento politico (a cominciare dalle
inconfessabili relazioni tra certi anarchici e i neofascisti che fornivano loro
le bombe, ferma restando la distinzione della ben diversa pericolosità
operativa di un’agenzia di servizi terroristici quale Ordine Nuovo rispetto ai
detti bombaroli).
spauracchio degli “opposti conformismi”, e
pur tuttavia suffragata dall’inconfutata perizia del generale Fernando Termentini)
è stato il primo libro a parlare davvero della zona grigia del terrorismo, quella che non denota tanto le
collusioni della società civile con i terroristi, bensì le collusioni non solo
tra i settori più insospettabilmente istituzionali
dello Stato con i detti terroristi (“neri”, certo, ma anche “rossi” e “bianchi”)
ma anche tra terroristi di opposto orientamento politico (a cominciare dalle
inconfessabili relazioni tra certi anarchici e i neofascisti che fornivano loro
le bombe, ferma restando la distinzione della ben diversa pericolosità
operativa di un’agenzia di servizi terroristici quale Ordine Nuovo rispetto ai
detti bombaroli).
Da questo punto di vista, il libro di Cucchiarelli, che nel
2009 era una novità quasi assoluta, ha trovato autorevoli conferme nei libri
usciti negli anni successivi, quali quelli di Cereghino e Fasanella (“Il golpe inglese”[1]) e di De
Prospo e Priore (“Chi manovrava le
Brigate rosse?”[2]), che si
aggiungono a quello scritto in anni lontani dai fratelli Cipriani (“Sovranità limitata”), di cui mi sono a
lungo soffermato su questo blog.
2009 era una novità quasi assoluta, ha trovato autorevoli conferme nei libri
usciti negli anni successivi, quali quelli di Cereghino e Fasanella (“Il golpe inglese”[1]) e di De
Prospo e Priore (“Chi manovrava le
Brigate rosse?”[2]), che si
aggiungono a quello scritto in anni lontani dai fratelli Cipriani (“Sovranità limitata”), di cui mi sono a
lungo soffermato su questo blog.
Comunque, inviterei gli attenti lettori a comprare un altro
libro revisionista su Piazza Fontana uscito nei mesi scorsi ma rimasto oscurato
da più rumorosi eventi editoriali. Si tratta di Il triangolo delle bombe, di Roberto Gremmo, che fa propria le tesi
sulla doppia bomba e sulla zona grigia di Cucchiarelli inserendole però in una
prospettiva storica tanto inedita quanto interessante: http://libriribellicatalogo.blogspot.it/2011_12_01_archive.html
libro revisionista su Piazza Fontana uscito nei mesi scorsi ma rimasto oscurato
da più rumorosi eventi editoriali. Si tratta di Il triangolo delle bombe, di Roberto Gremmo, che fa propria le tesi
sulla doppia bomba e sulla zona grigia di Cucchiarelli inserendole però in una
prospettiva storica tanto inedita quanto interessante: http://libriribellicatalogo.blogspot.it/2011_12_01_archive.html
Per il resto, a proposito del cancan di “Repubblica”e del
suo editorialista principe (sull’argomento in questione) Adriano Sofri, mi
raccomando, non perdetevi il diabolico affondo di oggi di Marco Travaglio,
sulla prima pagina del “Fatto Quotidiano” contro l’ex leader di Lotta Continua (incentrato sulle compromettenti relazioni tra costui e Umberto Federico D’Amato, il boss del famigerato Ufficio Affari Riservati): Sofri col buco (in rete: http://thepolloweb.blogspot.it/2012/04/sofri-col-buco-di-marco-travaglio.html#!/2012/04/sofri-col-buco-di-marco-travaglio.html ) .
suo editorialista principe (sull’argomento in questione) Adriano Sofri, mi
raccomando, non perdetevi il diabolico affondo di oggi di Marco Travaglio,
sulla prima pagina del “Fatto Quotidiano” contro l’ex leader di Lotta Continua (incentrato sulle compromettenti relazioni tra costui e Umberto Federico D’Amato, il boss del famigerato Ufficio Affari Riservati): Sofri col buco (in rete: http://thepolloweb.blogspot.it/2012/04/sofri-col-buco-di-marco-travaglio.html#!/2012/04/sofri-col-buco-di-marco-travaglio.html ) .
Peccato che Travaglio non dica – anche lui – da cronista che
sa tutto, o quasi, degli italici “misteri” del terrorismo, quello che sa lui sulla vicenda di Piazza Fontana
(avendo seguito all’epoca, con l’acribia che gli è propria, la persecuzione
subìta da Guido Salvini – il giudice istruttore che nella prima metà degli anni
’90 stava per inchiodare gli ordinovisti/atlantisti veneti – da parte della
cosiddetta “Magistratura associata”, a cominciare dalla Procura di Milano…).
sa tutto, o quasi, degli italici “misteri” del terrorismo, quello che sa lui sulla vicenda di Piazza Fontana
(avendo seguito all’epoca, con l’acribia che gli è propria, la persecuzione
subìta da Guido Salvini – il giudice istruttore che nella prima metà degli anni
’90 stava per inchiodare gli ordinovisti/atlantisti veneti – da parte della
cosiddetta “Magistratura associata”, a cominciare dalla Procura di Milano…).
E si caro sofri, anche tu un depistatore e ben pagato x giunta.
Leggere il mio commento all'intervista al negazionista Carlo Lucarelli:
http://www.unita.it/italia/piazza-fontana-ma-quale-doppia-bomba-1.397210#comments
Claudia Pinelli: "La teoria della doppia bomba (l'una di matrice anarchica, l'altra ordinovista), ad esempio, non ha sussistenza storica ma si ritrova solo nel libro di Cucchiarelli e poi nel film che ne è stato tratto":
http://www.ufficiostampa.rai.it/aree/raicinema/cin_odierna.pdf (il testo dell'intervista a Claudia e Silvia Pinelli è a p. 20).
No, Claudia Pinelli dice il falso: l'eventualità della doppia bomba, all'epoca, era stata presa in considerazione dal magistrato Emilio Alessandrini (poi ucciso da Prima Linea).
Ipotesi che nel libro di Cucchiarelli diventa TESI grazie alla perizia del generale Termentini e alla convergente testimonianza di persone informate sui fatti: non solo Mister X ma anche il dirigente dei servizi segreti Silvano Russomanno.