Caroline Fourest |
FORNI CREMATORI E LA SIRIA[1]
27 febbraio 2012
yeux ouvert sur la Syrie »[2],
Caroline Fourest scrive: « Secondo Al-Arabiya,
degli oppositori del regime iraniano
affermano che il loro governo ha fornito un forno crematorio al suo alleato
siriano. Installato nella zona industriale di Aleppo, girerebbe a pieno regime…Per
bruciare i cadaveri degli oppositori? ».
« di sinistra », sempre preoccupata per l’equilibrio e per la ragione,
soprattutto quando si trattava di giustificare le dittature egiziana[3]
o tunisina. Da allora, è
partita in guerra contro il presidente Moncef Marzouki e il governo tunisino
con un astio[4] che non ha mai avuto contro la dittatura
di Ben Ali.
crematorio? Se, come è evidente, l’informazione è falsa (supponendo
che ne voglia costruire uno, il governo siriano ha davvero bisogno di Teheran
per costruirlo?), ella potrà rispondere: ma io ho preso le mie precauzioni, ho
citato una fonte. Il problema è che un giornalista deve verificare le sue fonti
e chiedersi perché Al-Arabiya, catena
infeudata all’Arabia Saudita, pubblica una tale « informazione ». E
qual è il gruppo di oppositori iraniani? Ella non lo dice. Sono costoro i
mujaheddin del popolo? Costituiscono essi una fonte credibile?
nazista. Riprendendo questi termini, Fourest sa di facilitare l’equazione:
regime iraniano = regime nazista, che è il discorso di tutti coloro che
preparano un intervento contro « il nuovo Hitler ».
pubblicato un pezzo di Michaël Szadowski, « Siria: la guerra dei commenti
»,
ripreso, sotto un’altra forma[5], dal
blog Rezonances, quello del social media editor del Monde.fr
siriano, il cui eccesso è evidente. «
Al Monde.fr, non ci facciamo più abbindolare, davanti a questo nuovo caso di
rimessa in causa del lavoro tradizionale dei giornalisti. Le strategie di
comunicazione del regime di Bashar Al-Assad sono elaborate al più alto livello
e mirano a screditare l’opposizione siriana facendo passare il più ampiamente
possibile il messaggio: si tratta di “bande armate” terroriste ».
Ma se questa propaganda è eccessiva, tutto ciò giustifica qualunque azione dell’opposizione?
L’occultamento dell’uso della violenza, ivi compresa quella confessionale, da
parte di certi suoi componenti? La propaganda di certe forze di opposizione?
un’informazione « libera da qualunque
ideologia », come è, così pare, quella del monde.fr?
FINE DEL POST DI ALAIN GRESH
A proposito di questo fantomatico forno iraniano-siriano, non è tutto ciò un déjà-vu?
Prima guerra del golfo: le fantomatiche camere a gas per gli ebrei preparate da Saddam…
A questo punto, qualcuno potrebbe dire: ma allora, le camere a gas della seconda guerra mondiale?…
E infatti, all’epoca, a Orwell il dubbio venne (Il dubbio di Orwell: https://www.andreacarancini.it/2008/05/il-dubbio-di-orwe/).
Ecco, per fortuna che il revisionismo c’è, oggi, a rispondere a certi interrogativi! Sulla ricorrenza di certe dicerie, nella propaganda di guerra, si legga ad esempio la conferenza di Germar Rudolf: http://ita.vho.org/032Conferenza_revisionismo.htm
Aggiornamento:
Le dicerie suddette, con i polveroni che provocano, hanno anche come conseguenza (voluta) quella di occultare i disastri della guerra che non è opportuno pubblicizzare. Leggo ora, infatti, sul forum “Cattolici romani” di Politica in Rete, il seguente thread: I cristiani sotto attacco in Siria (http://politicainrete.it/forum/religioni-filosofia-e-spiritualita/cristiani-e-cattolici/cattolici-romani/139644-i-cristiani-sotto-attacco-siria.html). L’osservazione del forumista: “Guardate cosa fanno gli islamisti pagati dall’Arabia Saudita e dal Qatar in Siria. Dov’è la chiesa cattolica? Cosa fa il Vaticano?“.
di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://blog.mondediplo.net/2012-02-27-Caroline-Fourest-les-fours-crematoires-et-la
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