“Se non puoi demolire un ragionamento, almeno puoi demolire il ragionatore”.
Paul Valery[1]
Robert Faurisson |
Da Emmanuel Ratier, I GUERRIERI D’ISRAELE – Indagine sulle milizie sioniste, Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia, 1998, p. 222:
16 settembre 1989: Robert Faurisson, capofila degli storici revisionisti, è aggredito da tre ragazzi nei pressi del suo domicilio, a Vichy, mentre sta portando a passeggio il cane. Dopo averlo cosparso di gas anestetizzante, lo picchiano selvaggiamente colpendolo alla testa. Dei testimoni asseriranno che gli aggressori colpivano per uccidere. Ricoverato in ospedale per alcune settimane e operato più volte, il professor Faurisson ha avuto la mascella fratturata e ritroverà soltanto lentamente l’uso della parola. L’aggressione è stata rivendicata da un gruppo denominato “I Figli della memoria ebraica”: «Il professor Faurisson è il primo, ma non sarà l’ultimo. Tremino tutti coloro che negano la Shoah». Diverse organizzazioni e molti giornali, compreso Le Monde (19 settembre 1989), condannano l’attentato. Tuttavia il «cacciatore di nazisti» Serge Klarsefeld dichiara: «Chi ha provocato per anni la comunità ebraica deve aspettarsi questo tipo di cose (…). Non si può insultare la memoria dei morti senza sopportarne le conseguenze».
Interessanti i giudizi su Faurisson di uno storico di vaglia come Sergio Luzzatto:
http://gericononcade.splinder.com/post/22956307/di-fantasmi-e-daltri-documenti-in-merito-a-prima-lezione-di-metodo-storico-a-cura-di-sergio-luzzatto
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2010-10-17/shoah-vera-falsa-decide-063906.shtml?uuid=AYI6D3aC