Dichiarazione del prof. Romano Prodi del 2 novembre scorso:
“…Cosa avrebbero dovuto fare i greci? Suicidarsi?”
[1].
Sì, esatto, per una volta il Mortadella l’ha detta giusta: suicidarsi. E non solo loro.
Ormai, nell’epoca dell’Inganno Globale, la condizione del cittadino che ripone nel leader politico le proprie speranze di cambiamento e di “rinnovamento”, è diventata un po’ quella del cavaliere Antonius del Settimo Sigillo
[2], che va dal prete a confessarsi ma che, dietro la grata, al posto del prete, trova la Morte.
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La cazzuola massonica appartenuta a George Washington |
Del resto, non la religione in senso lato, come pretendeva Karl Marx, bensì la religione dei moderni, e cioè la politica quale “figlia della massoneria” (per riprendere il titolo e la definizione di un libro[3] del prof. Gian Mario Cazzaniga, libro peraltro apologetico verso la medesima massoneria) è, oggi più che mai, l’oppio dei popoli.
Propongo quindi di dare del termine “democrazia”, in riferimento all’attuale fase storica, la seguente definizione:
DEMOCRAZIA
SISTEMA POLITICO IN CUI IL COMPITO DEGLI
ELETTI CONSISTE NELL’ESEGUIRE LA SENTENZA DI MORTE, DA ATTUARSI MEDIANTE SUICIDIO ASSISTITO, COMMINATA DAI
NON ELETTI (BANCA CENTRALE EUROPEA, FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, CLUB BILDERBERG, CLUB LE SIÈCLE
[4] ECC.) NEI CONFRONTI DEGLI
ELETTORI.
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Ingmar Bergman, Il Settimo Sigillo, 1957 |
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