COMMITTEE ON OPEN DEBATE ON THE HOLOCAUST[1]
CODOH ESORTA IL RETTORE DELLA UNIVERSITÀ HUMBOLDT DI BERLINO[2] A CANCELLARE L’UTILIZZO DELLE STRUTTURE DELLA HUMBOLDT PER UN CONVEGNO SU “HOLOCAUST DENIAL AND FREEDOM OF SPEECH” [Negazionismo dell’Olocausto e libertà di parola][3]
San Diego, CA, 9 novembre 2011
Prof. Dr. Jan-Hendrik Olbertz, Rettore
Università Humboldt
Berlino, Germania
Gentile Prof.-Dr. Olbertz,
Attraverso la sua facoltà di giurisprudenza, l’Università Humboldt sta ospitando questo mese un convegno il cui scopo è ostile alla libertà di espressione. Non solo la vostra illustre istituzione rende il proprio auditorium Grimm disponibile per le sessioni ma due membri della facoltà di giurisprudenza (Bernd Heinrich e Tatjana Hörnle) sono tra i suoi conferenzieri. Mi riferisco, ovviamente, al convegno dell’International Association of Jewish Lawyers and Jurists[4] in programma dal 15 al 18 novembre, intitolato “Holocaust Denial and Freedom of Speech in the Internet Era” [Negazionismo dell’Olocausto e libertà di parola nell’era di Internet].
Il titolo è ingannevolmente astratto. In realtà, ci vuole poca immaginazione per capirlo, l’argomento è “Usare la Forza della Legge per Scoraggiare su Internet il Dibattito Aperto sull’Olocausto”, un programma antitetico alla libertà intellettuale su cui si basano sia le università che lo sviluppo della conoscenza.
Ora, io so che attualmente, in Germania, il dibattito aperto sull’Olocausto è davvero scoraggiato mediante la forza della legge, e so che la facoltà di giurisprudenza dell’Università Humboldt si occupa del concepimento e dell’applicazione delle leggi. Ma scusare la complicità dell’Università Humboldt in questa campagna di repressione è come scusare la ditta Tesch & Stabenow per aver prodotto e fornito il presunto mezzo per provocare la morte di milioni di ebrei: lo Zyklon-B (potrei discutere se venne usato a tale scopo, ma suppongo che se lo facessi violerei la legge tedesca, così evito). L’accusa contro la Tesch & Stabenow e contro lo stesso popolo tedesco, naturalmente, viene da quegli stessi interessi il cui convegno prevedete di ospitare. E costoro vogliono sopprimere la discussione, su questa e su molte analoghe accuse, in tutto il mondo.
Il solo fatto che una ditta di insetticidi si occupi di gas tossici, o una facoltà di giurisprudenza dell’amministrazione della legge, non è una scusa per la ditta, o per la facoltà, di rendersi consapevolmente complice di complotti inumani. Il vostro fare affidamento sull’innocua apparenza del titolo del convegno verrà respinto proprio come lo furono le affermazioni della Tesch & Stabenow che lo Zyklon-B era stato usato per uccidere pidocchi.
Il mondo accademico tedesco ha una lunga e vergognosa tradizione nel servire lo stato in modi poi mostratisi deleteri al benessere del genere umano.
È tempo che la Humboldt difenda quegli ideali umanitari che sempre devono, e sempre dovranno, trascendere lo stato. Cancellate l’utilizzo delle vostre strutture. Ritirate i vostri conferenzieri dal programma. E prendete posizione per la libertà di parola che anche oggi rimane così tristemente assente nel cuore della civiltà europea.
Bradley Smith
Committee for Open Debate on the Holocaust
PO Box 439016
San Ysidro, CA 92143
Telefono: 209 682 5327
NOTA: Questo comunicato viene distribuito ai professori e agli studenti della Università Humboldy di Berlino, e ai giornalisti e alle associazioni in Europa e in America del Nord con un forte interesse per la stampa libera.
Il Comitato per un Dibattito Aperto sull’Olocausto, fondato nel 1989, sostiene che la storia dell’Olocausto non dovrebbe essere usata per preservare alcuni a scapito di altri, ma dovrebbe essere aperta ad un libero scambio di idee per tutti.
L’Università Humboldt di Berlino |
[1] Comitato per un Dibattito Aperto sull’Olocausto
[3] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://bradleysmithsblog.blogspot.com/2011/11/codoh-urges-president-of-humboldt.html
[4] Associazione Internazionale degli Avvocati e dei Giuristi Ebrei
Leave a comment