Un sillogismo contro l’Impero americano

Un sillogismo contro l’Impero americano

Ho appena finito di leggere l’importante libro LA RELIGIONE AMERICANA[1] — libro peraltro da tempo esaurito – del famoso critico letterario americano Harold Bloom.

Vi ho trovato alcuni spunti degni di riflessione, che spero di sviluppare da qui ai prossimi giorni. Oggi, contrariamente a quanto si fa di solito, comincerò dalla fine del volume: nel penultimo capitolo (“La religione delle nostre latitudini”) Bloom fa due affermazioni che mi hanno molto colpito. La prima affermazione è la seguente:
“Secondo il Vangelo di Giovanni, che è marcatamente anti-ebraico, la salvezza, se ci sarà, sarà una salvezza dagli ebrei”[2].
La seconda affermazione, immediatamente successiva, è la seguente:
“In gran parte della storia della Religione Americana, sia bianca che nera, si assiste alla sostituzione dell’antica Israele con il nuovo Mondo”[3].
Harold Bloom

Forse, Bloom non si è reso conto che queste due affermazioni potrebbero costituire le premesse di un sillogismo[4] molto interessante, la cui conclusione mi sembra ineludibile e che però l’illustre critico non ha saputo, o voluto, trarre.

Per tale conclusione chiedo al lettore di pazientare un attimo. Il libro di Bloom, come dicevo, è importante perché dimostra con grande acume come gli Stati Uniti siano una nazione cristiana solo in apparenza – “noi [americani] pensiamo di essere cristiani, però non lo siamo…È vero che negli Stati Uniti vi sono milioni di cristiani, ma è anche vero che la maggior parte degli americani che si ritengono cristiani in realtà sono qualcos’altro…[5]” – e che le confessioni religiose  più tipicamente americane, come i mormoni e i battisti del sud, hanno in realtà un carattere essenzialmente gnostico.
Tuttavia, la definizione di Bloom degli Stati Uniti quale nazione post-cristiana mi sembra riduttivo. A me sembra che gli Stati Uniti siano una nazione ferocemente anti-cristiana e che, semmai, post-cristiano lo stia diventando il resto del mondo, proprio per effetto dell’influenza esercitata dalla predetta nazione.
Ora, che gli americani siano feroci, mi sembra che lo si sia capito, nonostante la cortina fumogena dei “corporate media”. Meno noto mi sembra l’odio anticristiano di cui sono portatori.
Eppure, basterebbe pensare alla Dichiarazione N°104 del Congresso americano, del 1991, quella che riafferma i “valori morali e civili” delle Sette Leggi Noachidi (quelle previste dal giudaismo per i non ebrei, la prima della quali considera il cristianesimo comeidolatriada combattere) come “fondamento” della Nazione[6].
Cerimonia nella George Washington Lodge della base americana di Vicenza

Come basterebbe pensare al fatto che, dovunque gli americani stabiliscono la loro influenza, impiantano logge massoniche, fondamentali agenti di colonizzazione anche culturale del territorio – naturalmente in senso anticristiano.

Pensiamo poi alla manifestazione più eclatante della brutalità americana: quella rappresentata dai bombardamenti.
L’abbazia di Montecassino distrutta dai bombardamenti

Sui bombardamenti americani ha scritto pagine importanti John Kleeves, alias Stefano Anelli, sottolineandone la valenza anche economica (“arrecare il maggior danno possibile alle nazioni avverse, allo scopo…di rendere le nazioni stesse economicamente dipendenti [dai bombardatori]”[7]); meno, mi sembra, si è parlato dell’odio teologico ravvisabile dietro la distruzione (apparentemente inutile e gratuita) di certi edifici simbolo della cristianità.

L’abbazia di Montecassino, ad esempio. Ma la mente corre anche all’Università cattolica di Milano, distrutta nel 1943.
Ponti di luce…

Ecco, quando ho visto il filmato relativo a quest’ultima (della cui conoscenza ringrazio Guelfo Nero) mi è venuto da ripensare alle Leggi Noachidi: mi sembra che la scelta di bombardare obbiettivi del genere non sia mera “barbarie”, come in genere si è portati a pensare, ma che vi faccia capolino lo zelo di «“sradicare” l’idolatria dal mondo e costruire “ponti di luce”», per usare le parole dei noachidi italiani[8].

Quindi, per concludere, il sillogismo è il seguente:
  • Secondo il Vangelo di Giovanni, che è marcatamente antiebraico, la salvezza, se ci sarà, sarà una salvezza dagli ebrei;
  • In gran parte della storia della Religione Americana, sia bianca che nera, si assiste alla sostituzione dell’antico Israele con il Nuovo Mondo;
  • La salvezza, se ci sarà, sarà una salvezza dagli “ebrei” del Nuovo Mondo: dagli Stati Uniti d’America e da Israele.

[2] Harold Bloom, LA RELIGIONE AMERICANA – L’avvento della nazione post-cristiana, Garzanti, Milano, 1992, p. 302.
[3] Ibidem.
[5] Ivi, p. 38.
[7] Ivi, p. 311.
One Comment
    • Anonimo
    • 6 Gennaio 2012

    l'america è sporcizia,massoneria,occultismo,e molto altro,bisogna non fidarsi perchè in passato hanno usato armi nucleari.

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