Mahmoud Jebril |
GRUPPO LIBICO ASSOCIATO AD AL QAEDA INCONTRA FUNZIONARI DI OBAMA[1]
Jebril col suo compare Ali Essawi e Sarkozy |
Jibril è l’auto-nominato, istruito negli Stati Uniti, primo ministro della repubblica libica, una delle due entità artificiali che sostengono di rappresentare il popolo libico. Il suo governo è stato riconosciuto come l’”unico rappresentante legittimo” della Libia da Francia, Portogallo, Regno Unito e Qatar ma, attualmente, il riconoscimento non è stato concesso dalla grande maggioranza degli stati membri delle Nazioni Unite. Jibril condivide la rappresentanza dell’opposizione libica appoggiata dalla NATO con l’elemento della CIA Khalifa Hifter[4].
Orizzonti di boria |
Un altro leader dei ribelli, Abdel Hakim Al-Hasidi[5], ha riconosciuto nel marzo scorso che la sua fazione è legata ad al Qaeda. Al-Hasidi ha detto al giornale italiano Il Sole 24Ore che i suoi combattenti “sono patrioti e buoni musulmani, non terroristi”, ma ha aggiunto che “anche i membri di al-Qaeda sono buoni musulmani e stanno combattendo contro l’invasore”.
Esponenti del LIFG liberati da Gheddafi nel 2010 dopo la loro promessa di rinunciare alla violenza |
Durante il corso del 2007, scrive Webster Tarpley[6], il LIFG si autodefinì riserva di al-Qaeda, per poi successivamente assumere il nome di al-Qaeda nel Maghreb. In conseguenza di questa fusione del 2007, arrivò in Iraq dalla Libia un maggior numero di guerriglieri. Nel 2008, Ayman al-Zawahiri affermò che il Libyan Islamic Fighting Group si era unito ad al-Qaeda.
L’incontro segue quello tenuto a Londra tra Mustafa Abdel Jalil[7] e il Primo Ministro inglese David Cameron. Jalil è stato ministro della giustizia di Gheddafi. Oltre a promettere finanziamenti, Cameron ha detto che l’Inghilterra dovrebbe incrementare la propria presenza nella roccaforte dei ribelli creata a Bengasi, dove ora risiedono i diplomatici inglesi.
Quando Obama era “amico” degli arabi |
Oggi, in precedenza, la NATO ha bombardato il bunker di Gheddafi a Tripoli[8] per la seconda volta in una settimana. L’attacco è giunto qualche ora dopo che un Gheddafi con aria di sfida era apparso alla televisione di stato.
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