Il 21 febbraio 2009, Mahler venne condannato a sei anni di prigione senza possibilità di riduzione o di libertà provvisoria, da un tribunale monacense; durante il verdetto il giudice disse che Mahler si era dimostrato “refrattario a essere rieducato” e dichiarò che lui, come giudice, doveva fermare le “ciarle nazionaliste” e le “assurdità diffuse” da Horst Mahler. L’11 marzo, una corte di Potsdam condannò il settantatreenne Mahler ad ulteriori cinque anni di carcere per negazionismo dell’Olocausto e per minimizzazione dei crimini dei crimini di guerra nazisti, a causa di un manifesto pericolo di fuga: la sentenza venne subito resa esecutiva. Si prevede che Mahler inoltrerà appello contro i verdetti.
Angela Merkel premiata dal B’nai B’rith Europe |
Il 19 marzo 2009, la moglie di Mahler, l’avvocato Sylvia Stolz – già docente universitaria – venne anch’essa condannata e incarcerata per negazionismo dell’Olocausto, e per le sue affermazioni che “una potenza straniera ebraica” domina le autorità federali tedesche è il mondo occidentale, e per aver affermato che i tribunali federali tedeschi praticano “la giustizia degli Alleati vincitori” limitando la libertà di espressione.
Leave a comment