Nel 2002, Robert Faurisson scrisse un opuscolo intitolato LE RÉVISIONNISME DE PIE XII[1] in cui, oltre a sostenere la tesi dello scetticismo del Papa sulle camere a gas, sostiene anche che Pacelli, durante la guerra, era favorevole agli Alleati:
“Favorable aux Alliés et secourable aux juifs, Pie XII était aussi révisionniste…Favorable aux Alliés, il est allé jusqu’à se faire, en 1940, l’intérmediaire entre, d’une part, des opposants du régime de Hitler et, d’autre part, la France et la Grande-Bretagne. Mieux: en 1941, ayant à choisir entre Hitler et Staline, il à décidé, à la demande de Roosevelt, de choisir Stalin” (Favorevole agli Alleati e caritatevole con gli ebrei, Pio XII era anche revisionista…Favorevole agli Alleati, arrivò a farsi, nel 1940, intermediario tra, da una parte, certi oppositori del regime di Hitler e, dall’altra, la Francia e l’Inghilterra. Di più: nel 1941, dovendo scegliere tra Hitler e Stalin, decise, su richiesta di Roosevelt, di scegliere Stalin).
A questo proposito, leggendo il libro SOVRANITÀ LIMITATA – Storia dell’eversione atlantica in Italia[2], di Antonio e Gianni[3] Cipriani, ho trovato a p. 17 un brano che sembra confermare la tesi del prof. Faurisson. Gli autori sono seri, l’informazione mi sembra attendibile e così la pubblico:
“Il ruolo del Vaticano fu fondamentale per gli esiti della seconda guerra mondiale, Proprio dalla Santa Sede, nel 1942, giunsero al Dipartimento di Stato Usa, una serie di documenti di rilevanza strategica incredibile: le mappe del Giappone con la dislocazione degli obbiettivi militari da colpire per distruggere l’industria bellica. Il materiale che si dimostrerà fondamentale per cambiare le sorti della guerra fu spedito dalla nunziatura apostolica di Tokyo, passò alla Santa Sede, poi all’ambasciata irlandese per arrivare a Dublino dove un agente italiano dell’Oss lo trasmise a Londra con uno speciale codice usato dalla marina. A decodificarlo ci penserà Riccardo Mazzerini, ex colonnello dell’esercito, transfuga negli Stati Uniti e quindi arruolato dall’Oss. Il personaggio vaticano che organizzò e portò a termine tutta l’operazione di intelligence internazionale fu Giovanbattista Montini, in collaborazione con il cardinale americano Francis Spellmann. L’operazione passerà alla storia come progetto Vascello, e dimostrerà l’esattezza delle scelte strategiche dei servizi americani che individuarono nella Chiesa e nella massoneria (oltre che nei fascisti disposti ad abbandonare Mussolini e nella mafia) i naturali alleati per vincere la guerra e subito dopo fronteggiare il comunismo”.
[1] http://www.aaargh.codoh.info/fran/livres6/RFrevpie12.pdf
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