La stampa ha segnalato[1] l’accordo, firmato il 1 dicembre, tra il ministero dell’Interno francese e la LICRA (Ligue contre le racisme et l’antisemitisme). Ora, qual è il revisionista che non sa che la LICRA si è continuamente costituita parte civile in tutti i processi intentati ai revisionisti, anche quando non era la parte querelante? Questa è la ragione per la quale traduco a seguire un ottimo comunicato di Yves-Marie Laulan, presidente-fondatore dell’Istitut de géopolitique des populations, pubblicato sul sito[2] della fondazione Polémia, in data 8.12.2010:
Comunicato
La stampa ci informa della firma di una “convenzione” tra il ministero dell’Interno e un’associazione della legge del 1901[3] [associazione non a scopo di lucro], la Lega contro il razzismo e l’antisemitismo, detta LICRA. In forza di questo accordo, ogni commissariato di polizia, ogni gendarmeria, riceveranno per conoscenza la documentazione della LICRA. Nelle scuole di polizia e di gendarmeria è prevista una formazione all’antirazzismo. Una cooperazione con la LICRA è prevista in materia di “vigilanza su internet” per impedire le “derive” della Rete, completata da “scambi di statistiche”.
Ecco che il ministero dell’Interno diventa anche formalmente non solo il finanziatore della LICRA, tramite sovvenzioni versate a quest’associazione ma, in sovrappiù, il suo informatore.
Inoltre, questa svolta non manca di sollevare un certo numero di interrogativi, in particolare di natura giuridica. È legale che il governo stipuli una convenzione con un’associazione della legge del 1901 associandola strettamente alle prerogative della forza pubblica in materia di repressione delle addotte derive di razzismo?
È normale che proprio questa associazione venga privilegiata dal governo, quando il MRAP, la Ligue des Droits de l’Homme, SOS Racisme, senza contare le altre, vengono lasciate fuori da questo accordo?
È legale che poliziotti e gendarmi, di cui non sono queste le funzioni riconosciute dallo Stato, si facciano agenti involontari di pubblicità alla LICRA?
Con il pretesto di lottare contro il razzismo e l’antisemitismo, ecco compiuto in Francia con questa convenzione un passo ulteriore verso l’instaurazione di una vera polizia del pensiero.
[1] http://www.ansamed.info/it/francia/news/MI.XAM37170.html
[2] http://www.polemia.com/article.php?id=3313
[3] http://fr.wikipedia.org/wiki/Association_loi_de_1901
Leave a comment