L’uscita di un articolo[1] dell’ottimo professore Danilo Zolo sull’ipocrisia di Giuliano Amato – una carriera da roditore a guardia di formaggi sempre più succulenti e prelibati[2] – in cui si parla, anche, dell’(il)legittimità della guerra del 1999 contro la Serbia, mi dà il destro di presentare un libro cui all’epoca collaborò lo stesso Zolo e che, seppur uscito a ridosso di quella guerra, ho ricevuto solo oggi da Corrado Basile, editore della benemerita Graphos di Genova: si tratta di «Ditelo a Sparta» – SERBIA ED EUROPA – Contro l’aggressione della Nato. È un libro collettaneo curato da Maurizio Cabona e che raccoglie gli interventi di:
Maurizio Cabona
Storia e memoria
Ettore A. Albertoni
Chi ama la guerra non l’ha vista in faccia
Alan D. Altieri
Una guerra non abbastanza lontana
Giulio Andreotti
Alleanza non è sudditanza
Sergio Anselmi
Finis Jugoslaviae
Pierluigi Battista
Taccuino pacifista
Alain de Benoist
Cronache di guerra
Luciano Canfora
La sinistra europea va alla guerra
Franco Cardini
Proposta ai cittadini d’Europa
Noam Chomsky
Dietro la retorica delle bombe
Maurice Couve de Murville
La Jugoslavia è in Europa?
Alberto Crespi
Bombe sulla polveriera
Ennio di Nolfo
Oltre il Kosovo?
Massimo Fini
La barbarie umanitaria
Giorgio Galli
Ex compagni che sbagliano
Fabio Giovannini
La demonizzazione dell’avversario
Jean–Jacques Langendorf
La grande confusione
Frida Nacinovich
Cartoline
Alberto Pasolini Zanelli
Solitudine serba
Nico Perrone
Il nazionalismo imperiale degli Stati Uniti
Alain Peyrefitte
Che l’Europa diventi europea
Harold Pinter
Blair, pescecane umanitario
Claudio Risé
Guerre americane e identità europea
Sergio Romano
Serbia e Kosovo
Giovanni Sartori
Il mio no a una guerra sbagliata
Stenio Solinas
Grazie, Miloševic!
Tommaso Staiti
Il sistema per uccidere i popoli
Marco Tarchi
La guerra della Nato e le vecchie appartenenze
Aleksandr Zinov’ev
Il totalitarismo dell’Occidente
Danilo Zolo
Diritto internazionale e Tribunale dell’Aia
Postfazione dell’Editore
Chiusura in bellezza, nella quarta di copertina, con Aleksandr Solženicyn:
“Calpestata la Carta dell’Onu, la Nato ha proclamato alla faccia del mondo e per il prossimo secolo una vecchia legge, quella della giungla: il più forte ha sempre ragione. Supera in violenza – cento volte di più – l’avversario che condanni, se la tua alta tecnologia lo permette. È in questo modo ormai che veniamo esortati a vivere. Sotto gli occhi dell’umanità è avvenuta la distruzione di un magnifico paese europeo e i governi civili applaudono. Quando le persone, disperate, lasciano i rifugi antiaerei e formano catene umane, per salvare, al rischio della vita, i ponti sul Danubio, non è un comportamento degno delle grandi gesta dell’antichità? Purtroppo non vedo che cosa domani potrebbe fermare Clinton, Blair e Solana dallo sterminarli fino all’ultimo, col fuoco e con l’acqua”.
Il libro è richiedibile all’indirizzo: [email protected]
[2] Adesso è anche “senior advisor” di Deutsche Bank: http://www.db.com/italia/it/content/6922_6925.htm?dbsiteshome=_newslist_6925_05_febbraio_2010_deutsche_bank_nomina_giuliano_amato_seni
Bravo Carancini,il Dottor Sottile è stato un personaggio inquietante nella storia italiana.Braccio destro di Craxi,è tuttavia sfuggito al grande inquisitore di Mani pulite.
Forze oscure lo hanno diretto.
Per il bombardamento della Serbia ricordiamoci sempre anche del Baffino D'Alema,l'uomo della finta sinistra
grazie del suggerimento. speriamo di pubblicare nei prossimi giorni qualcosa anche su D'Alema bombardatore.