Lo scorso 9 Settembre, ha avuto luogo a Vienna il nuovo processo contro il poeta – e revisionista – austriaco Gerd Honsik, 69 anni, in carcere da tre anni: il giudice Andreas Böhm gli ha inflitto due anni di prigione in più (rispetto ai quattro già comminati)![1]
Ricordiamo brevemente che Gerd Honsik era stato condannato nel 1992 a un anno e mezzo di prigione per il suo libro Freispruch fuer Hitler? (Assoluzione per Hitler?): era perciò fuggito in Spagna, dove ha vissuto per 15 anni. Il 23 Agosto del 2007 viene arrestato a Malaga (mandato d’arresto europeo), il 6 Ottobre successivo viene estradato in Austria e quindi giudicato e condannato a 5 anni di prigione, ridotti in appello a 4.
Ma il procuratore non si è accontentato, e lo ha nuovamente perseguito per due opere pubblicate tra il 1987 e il 2003: una di queste è Fiend and Felon [Fanatico e criminale], una “biografia non autorizzata di Simon Wiesenthal[2]. Il nuovo processo si è svolto il 20 Luglio scorso: un’udienza burrascosa, caratterizzata da violenti alterchi tra i pubblici ministeri, il giudice Andreas Böhm e la difesa; la difesa aveva presentato 65 offerte di prova e l’avvocato di Honsik, il fedele ottuagenario Herbert Schaller, aveva chiesto la convocazione del presidente austriaco Heinz Fischer…
Secondo la “Wiener Zeitung”, il verdetto del 9 Settembre non è definitivo: la difesa ha annunciato che presenterà appello.
Sin qui la cronaca del processo: che dire, essere indignati è poco. Ho iniziato a scrivere sui blog (prima su quello di Antonio Caracciolo, poi su questo) spinto da solidarietà per Honsik e per la sua dignità ferita e oltraggiata dalla “giustizia” targata Austria e UE. Il fatto che questo coraggioso scrittore sia stato condannato a 6 anni solo per aver “dubitato dell’esistenza delle camere a gas nei campi della morte dell’era nazista” e per aver “chiesto un’indagine forense del presunto Olocausto” dimostra quanto abbia ragione il Presidente iraniano Ahmadinejad ad aver più volte evidenziato l’aporia delle liberaldemocrazie occidentali: puoi negare l’esistenza di Dio quanto ti pare ma se soltanto dubiti dell’esistenza del “Dio” Olocausto, in certi paesi rischi di morirci, in galera!
[1] http://austrianindependent.com/news/General_News/2010-09-10/4534/Holocaust_denier
[2] http://radioislam.org/historia/honsik/honsik.htm
peracrSorprende come la libertà di espressione sia sventolata solo per determinate persone…O per tutti o per nessuno…
Piacevole sorpresa il tuo blog