Nella sua uscita di sabato 18 Settembre, con il titolo “Libérez Vincent Reynouard!”, il giornale “Présent”, quotidiano (o quasi) della stampa nazionale e cristiana – recentemente richiamato all’ordine da uno dei nostri corrispondenti – ha pubblicato un comunicato di Bernard Antony, presidente dell’Institut du Pays Libre (70 bd St. Germain, 75005 Paris) e sempre molto attivo presso questo quotidiano. B. Antony riferisce di essere stato messo al corrente sulla sorte di Reynouard dal medesimo corrispondente, a cui vanno i nostri complimenti per la tenacia.
Liberate Vincent Reynouard!
È con sbalordimento e indignazione che ho appreso della condanna al carcere del “negazionista” francese Vincent Reynouard [foto], padre di otto figli. Non condivido nulla delle convinzioni “nazionalsocialiste” di quest’ultimo, nulla delle sue convinzioni razziste e neanche della sua strana “versione radicale del cattolicesimo”. Tutto ciò è per me aberrante.
Ma rimane il fatto che Vincent Reynouard è condannato per reati d’opinione, quando non si mandano in prigione quelli che negano i genocidi del comunismo – in Ucraina, in Cambogia e altrove – quelli che negano il genocidio degli armeni e altri cristiani sterminati dal regime massonico dei Giovani Turchi.
E peggio ancora, vi è la negazione di questi genocidi per occultamento, il vero memoricidio compiuto ahimé dalla maggior parte dei libri di storia, mediante i quali si organizza l’oblio nazionale e internazionale dei crimini più giganteschi contro l’umanità.
Dopo il suo voto nel Luglio 1990 da parte di un parlamento di meduse, la legge Rocard-Gayssot non ha cessato di instaurare, con un effetto perverso, un clima di dubbio sull’immenso abominio del nazismo e del suo sterminazionismo, di cui santa Benedetta della Croce (Edith Stein) e santo Massimiliano Kolbe, assassinati ad Auschwitz, sono stati delle vittime emblematiche tra un’immensa folla.
Con grande lucidità, la grande giornalista e scrittrice francese di confessione ebraica, Annie Kriegel, aveva analizzato e denunciato, nel “Figaro” del 3 Aprile 1990, questa legge che affidava al potere giudiziario di “perseguitare il reato d’opinione e di espressione”. Ho citato molte volte l’essenziale del suo testo e lo tengo a disposizione di tutti.
In seguito, Elisabeth Badinter e cinquecento storici hanno denunciato a loro volta le “leggi memoriali” volte ad accreditare in storia “una verità ufficiale”.
È tempo di abolire la scellerata legge Rocard-Gayssot.
I negazionisti di tutte le mostruosità totalitarie – Giovani Turchi, nazisti o comunisti – generate nella logica della rivoluzione giacobina, sterminatrice della Vandea, devono essere confutati ma non perseguitati. Altrimenti, la polizia del pensiero deve rinchiuderli tutti. Allora, Vincent Reynouard non sarà il solo!
È evidente che il suo imprigionamento è ad un tempo stupido e crudele.
Bisogna abolire la legge Rocard-Gayssot.
Bisogna liberare Reynouard.
Bisogna punire l’ingiuria e la diffamazione e ogni incitamento alla perversione. Anche contro i cristiani!
Non bisogna punire il reato d’opinione.
Bisogna far avanzare la verità a rischio della libertà.
Bernard Antony
14 Settembre 2010
grazie al suo commento !
http://legaysavoir.blogspot.com/2010/09/priere.html