Unire i puntini sionisti

Unire i puntini sionisti

UNIRE I PUNTINI SIONISTI

Di Gilad Atzmon, 24 Giugno 2010[1]

Poche settimane fa il Jewish Chronicle ha pubblicato un elenco dei deputati ebrei nel parlamento inglese. Ne ha elencati un totale di 24, che comprende 12 conservatori, 10 laburisti e due liberaldemocratici. Lo scrittore e pacifista Stuart Littlewood ha ragionato su queste cifre[2] e ha presentato l’analisi seguente:

“La popolazione ebraica in Inghilterra è di 280.000 persone, il che equivale allo 0.46%. Nella Camera dei Comuni vi sono 650 seggi e così, in proporzione, la quota ebraica dovrebbe essere di soli 3 seggi. La conclusione è ovvia. Con 24 seggi, gli ebrei sono otto volte super-rappresentati. Il che significa, naturalmente, che altri gruppi devono essere sotto-rappresentati, compresi i musulmani…se i musulmani, ad esempio, fossero super-rappresentati allo stesso modo degli ebrei (e cioè otto volte) avrebbero 200 seggi. Succederebbe il finimondo”.

A questo punto dobbiamo sollevare una questione. Perché gli ebrei sono così straordinariamente super-rappresentati nel parlamento inglese, nei gruppi di pressione inglesi e americani, nella raccolta fondi della politica e nei media?

Haim Saban[3], il multimiliardario magnate israelo-americano dei media, fornisce la risposta. Il New Yorker ha riferito[4] questa settimana che in una conferenza dello scorso autunno, Saban ha descritto la sua ricetta pro-israeliana, sottolineando “tre modi per essere influenti nella politica americana…fare donazioni ai partiti politici, fondare think tank, e controllare le fonti d’informazione”.

Come ho già detto molte volte, non c’è una cosa chiamata “complotto ebraico”. È tutto fatto alla luce del sole. Di fronte alle telecamere di tutto il mondo, l’ascoltato scrittore propagandistico israeliano[5] – che è nello stesso tempo il Ministro degli Esteri inglese – David Miliband ha dato agli israeliani luce verde[6] per l’operazione Piombo Fuso, affermando a Sderot che “Israele dovrebbe innanzitutto proteggere i propri cittadini”. Miliband, di fatto, ci ha resi tutti complici di un colossale crimine di guerra commesso da Israele. Il fedele sionista Lord Levy[7] ha finanziato il Partito Laburista quando questo partito ha intrapreso una guerra criminale volta a cancellare l’ultima sacca di resistenza araba al sionismo. E non se ne vergogna affatto. Sui media, gli spudorati editorialisti del Jewish Chronicle David Aaronovitch[8] e Nick Cohen[9] hanno ardentemente sostenuto la stessa guerra criminale in nome dell’”interventismo morale”. Nick Cohen ha anche fondato il ‘think tank’ dell’Euston Manifesto[10] per sostenere equivoche ideologie neocon da questa parte della barricata.

Levy, Cohen, Aaronovitch, Miliband sono tutti in linea con la ricetta di Saban: influenza, donazioni, think tank, media. Anche se non conoscono necessariamente Saban, e potrebbero non aver mai sentito parlare di questo magnate sionista dei media. La sua ricetta è profondamente imbevuta della tradizione religiosa giudaica, dell’ideologia e della cultura ebraica.

Uniti contro Purim

Il Libro di Ester è un racconto biblico che sta alla base della celebrazione del Purim, la più gioiosa festa ebraica. Il libro racconta la storia di un tentato giudeicidio, ma racconta anche di come gli ebrei riescano a cambiare il loro destino per mezzo dell’influenza politica. Nel racconto, gli ebrei riescono a salvarsi e persino a vendicarsi, il tutto per mezzo dell’infiltrazione nei meandri del potere. È ambientata nel terzo anno di Assuero, un re persiano solitamente identificato con Serse I. È la storia di una reggia, di un complotto, di un tentato giudeicidio e di una regina ebraica bella e coraggiosa (Ester) che riesce a salvare il popolo ebraico all’ultimo istante.

Nel racconto, il re Assuero è sposato con Vasti, che lui ripudia dopo il rifiuto di lei di “visitarlo” durante un convito. Ester è stata scelta tra le candidate per essere la nuova moglie di Assuero. Nel corso del racconto, Amàn, Primo Ministro di Assuero, complotta affinché il re uccida tutti gli ebrei, senza sapere che Ester in realtà è ebrea. Ester, insieme al cugino Mardocheo, salva la situazione per il suo popolo.Ester avverte Assuero del complotto omicida antiebraico di Amàn. Amàn e i suoi figli vengono impiccati sulle forche alte cinquanta cubiti che lui aveva originariamente preparato per Mardocheo. Il caso vuole che Mardocheo prenda il posto di Amàn, diventando Primo Ministro. L’editto di Assuero che decreta l’uccisione degli ebrei non può essere revocato, così egli emana un altro decreto che permette agli ebrei di prendere le armi e di uccidere i loro nemici, cosa che naturalmente fanno.

La morale del racconto biblico è molto chiara. Sebbene il racconto venga presentato come storico, l’esattezza storica del Libro di Ester è largamente contestata dalla maggior parte dei moderni studiosi e storici della Bibbia. La mancanza di riscontri certi tra i dettagli del racconto e ciò che si conosce della storia persiana dalle fonti classiche hanno indotto gli storici a concludere che il racconto è in gran parte – se non del tutto – inventato.

In altre parole, sebbene la morale ebraica sia chiara, il tentato giudeicidio è inventato. A quanto pare, il Libro di Ester provoca nei suoi seguaci un disturbo da stress pre-traumatico collettivo[11]. Esso trasforma un sogno immaginario di “distruzione” in una concreta “ideologia della sopravvivenza”. E in realtà, qualcuno legge il racconto come un’allegoria degli ebrei ultra-assimilati che scoprono di essere il bersaglio dell’antisemitismo, ma che hanno anche la possibilità di salvare sé stessi e i propri correligionari.

Il Libro di Ester esiste per fondare nell’esilio un’identità tribale coerente. Esso inizia alla mentalità olocaustica. Inoltre, fissa le condizioni che mutano l’Olocausto in realtà. In termini ermeneutici, il testo plasma la realtà. In pratica, è la mente paurosa che si infila nella tragica trappola di una profezia auto-realizzante. L’ideologia della Shoah dà luogo ad un evento reale.

È interessante notare che il Libro di Ester (nella versione ebraica) è uno dei due soli libri della Bibbia che non menziona direttamente Dio (l’altro è il Cantico dei Cantici). Come nel caso dell’ideologia secolare del sionismo e della religione dell’Olocausto, nel Libro di Ester sono gli ebrei che credono in sé stessi, nel loro potere, nella loro unicità, nella loro raffinatezza, nella loro capacità di influenzare, di impadronirsi dei regni, e di salvare sé stessi. Il Libro di Ester è tutto incentrato sulla conquista del potere. Esso comunica l’essenza e la metafisica del potere ebraico, come viene descritto da Haim Saban e messo in pratica dall’AIPAC.

Sionismo e democrazia

Il sionismo sembra amare la democrazia. Lo stato ebraico, scandalosamente, afferma di essere “la sola democrazia del Medio Oriente”. I sostenitori di Israele sparsi nel mondo auspicano anch’essi i conflitti in nome della “democrazia”. Perché amano la democrazia così tanto? Suppongo che la risposta sia terribilmente semplice. La democrazia è la piattaforma politica ideale della mercantile influenza sionista.

La democrazia, attualmente, in particolare nel mondo anglosassone, è un sistema politico atto a collocare personaggi inadeguati, squalificati ed equivoci in posizioni dominanti. Sono stati due leader democraticamente eletti a iniziare una guerra illegale in Iraq. Sono stati due leader democraticamente eletti a condurre l’occidente in un disastro finanziario.

Dirigere uno stato non è un compito facile. Sicuramente richiede del talento e una preparazione. Una volta, i nostri leader politicamente eletti erano politici consumati che avevano raggiunto qualcosa nella propria vita, sia a livello accademico, che industriale, militare o finanziario. Una volta, i nostri candidati alla carica di primo ministro avevano un curriculum vitae da condividere con noi. A quanto pare, questo non è più il caso. Di volta in volta, ci viene offerta la “scelta democratica” di dare il nostro voto all’uno o all’altro di questi ridicoli falliti. Di volta in volta, assistiamo all’ascesa di “star” politiche: di persone che nella loro vita non hanno raggiunto nulla, e che non hanno titolo neppure per dirigere il negozio sotto casa, tanto meno uno stato.

Potete chiedervi quali qualifiche Blair e Bush avessero prima di prendere in mano gli ingranaggi dello stato. Che esperienza ha David Cameron per salvare l’Inghilterra dal disastro totale su tutti i fronti possibili (finanziario, Iraq, Afghanistan, istruzione, NHS[12] e così via)? Che genere di esperienza David Miliband porta con sé nel tentativo di conquistare la leadership del Partito Laburista? La risposta è: nessuna. Le nostre vite, il nostro futuro, e il futuro dei nostri figli sono nelle mani di personaggi incapaci e ridicoli. Questo potrebbe spiegare perché l’Inghilterra è finita con un parlamento senza maggioranza. Non un solo leader, in questo paese, potrebbe convincere l’opinione pubblica di avere il talento, l’integrità o anche un briciolo di vera leadership.

Ma ecco la notizia. In quanto i nostri leader eletti sono totalmente incapaci, i Saban, i Lord Levy e i Wolfowitz sanno esattamente cosa fare. La religione, la cultura e l’ideologia ebraica forniscono i loro seguaci di una narrazione che ci salva dal limbo democratico. I Saban di questo mondo sono lungi dall’essere dilettanti o incapaci; sanno esattamente cosa fare. Lo fanno da tremila anni. Essi sono i seguaci di Mardocheo e di Ester. I Saban del mondo sanno come tradurre la morale del Purim nella pratica inglese e americana. Stuart Littlewood sembra chiedersi perché gli ebrei siano super-rappresentati. Tenendo presente il Purim, possiamo suggerire la risposta. Abbiamo a che fare qui con un contesto culturale dell’esilio che predica il lobbismo, l’influenza e il controllo. Plasmare la politica, i media e i pensieri è il vero significato del Libro di Ester. Saban è stato tanto sincero quanto sciocco da ammetterlo in pubblico. Tuttavia, l’assenza di un Libro di Ester nel cuore della cultura islamica o induista potrebbe spiegare perché in Inghilterra altri gruppi di migranti marginali siano rappresentati nella politica e nei media inglesi in modo adeguato e proporzionato. Inoltre, è improbabile che tutto ciò cambierà nel breve periodo. In quanto ostile alla maggior parte delle minoranze e delle identità marginali dell’Occidente, il giudaismo è una religione tradizionale dell’esilio e l’identità ebraica è il prodotto di un indottrinamento tribale. Questo potrebbe spiegare perché gli ebrei emancipati che vivono da laici in Inghilterra da generazioni agiscano ancora dentro parametri sociali e politici ebraici, e sotto insegne politiche ebraiche.

Non è un segreto che qualche ebreo sia molto dotato. È anche ovvio che alcuni ebrei figurino tra i principali artefici del discorso umanista e universale. Ma non possiamo dire una cosa del genere di Haim Saban, che vuole apertamente influenzare la politica estera americana mediante donazioni, think tank e controllo dei media. In modo analogo, David Miliband, che ha lottato per cambiare la legge inglese sulla “giurisdizione universale”[13] per permettere ai criminali di guerra israeliani di entrare nel paese, non dovrebbe parimenti essere considerato un grande umanista. Nick Cohen, che ha fondato lo Euston Manifesto, un think tank che promuove gli interessi sionisti nella vita culturale inglese, non può essere considerato un’icona etica. Sorprendentemente, fanno tutto alla luce del sole.

Se ci importa della pace e delle nostre future generazioni, dobbiamo essere sufficientemente coraggiosi da unire i puntini. I Mardocheo e le Ester che stanno dentro la nostra vita politica, intellettuale e mediatica, vanno affrontati. Dobbiamo unirci contro il Purim. Se il Partito Laburista è ancora in grado di assumersi una responsabilità etica, deve mettere David Miliband al suo posto. Se i nostri partiti vogliono farci credere ai loro programmi, farebbero meglio a dire “NO” al denaro sionista e ai donatori ebrei per procura[14]. Se le nostre fonti d’informazione vogliono farci credere alla loro “imparzialità”, farebbero meglio a individuare il nemico interno. Quanti iracheni dovranno morire prima che il denaro diminuisca? Quanti pacifisti dovranno morire in alto mare prima che noi tutti diciamo “MAI PIÙ”? Quanti lavoratori inglesi dovranno perdere il lavoro, la casa, e le speranze prima che noi ci concediamo di dire “NO” alle guerre sioniste e ai loro propugnatori in mezzo a noi?

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.gilad.co.uk/writings/connecting-the-zionist-dots-by-gilad-atzmon.html
[2] http://www.redress.cc/global/slittlewood20100521
[3] http://en.wikipedia.org/wiki/Haim_Saban
[4] http://www.newyorker.com/reporting/2010/05/10/100510fa_fact_bruck
[5] http://www.davidicke.com/articles/political-manipulation-mainmenu-72/32131-rothschild-zionist-foreign-secretary-david-miliband-named-as-author-with-hasbara-commitee-an-israeli-propaganda-organisation
[6] http://www.ynet.co.il/english/articles/0,7340,L-3624394,00.html
[7] http://www.independent.co.uk/news/people/profiles/michael-levy-lord-cashpoint-470299.html
[8] http://www.guardian.co.uk/politics/2003/feb/02/foreignpolicy.iraq2
[9] http://www.guardian.co.uk/politics/2003/feb/16/foreignpolicy.iraq
[10] http://eustonmanifesto.org/
[11] http://www.informationclearinghouse.info/article15015.htm
[12] Acronimo che sta per National Health Service, il servizio sanitario nazionale.
[13] http://www.thejc.com/news/uk-news/26593/war-crimes-will-government-ever-act
[14] http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/8037901.stm

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