RICHARD DAWKINS: ATEO INCALLITO – TEOLOGO DELLA SHOAH
Di Paul Grubach, Luglio 2010[1]
Il rinomato biologo e acclamato scrittore Richard Dawkins è ben conosciuto alle persone più colte. Grazie alla sua paternità del classico libro Il gene egoista[2], e di altre opere sulla biologia evoluzionista, è diventato uno degli scienziati più letti del nostro tempo. Non importa cosa si può pensare di lui come persona: non c’è dubbio che egli sia un convincente e dotato scrittore, a tal punto che il Wall Street Journal ha detto che “la sua passione è sostenuta da un’incredibile maestria letteraria”. Chiaramente, le sue opere sono contributi importanti alla scienza dell’evoluzionismo.
Personaggio che non ha paura delle controversie, Dawkins ha mostrato in passato del coraggio intellettuale, perché ha osato criticare una delle entità politiche più potenti del mondo contemporaneo: l’élite ebraico-sionista. Egli una volta disse che gli ebrei “monopolizzano, più o meno, la politica estera americana”. Gli ebrei religiosi possono essere un gruppo relativamente piccolo, ma “sono straordinariamente efficaci” nel condizionare il governo americano, aggiunse. Come c’era da aspettarsi, venne attaccato verbalmente da importanti leader ebrei.
Purtroppo, il suo coraggio e il suo acume intellettuale vengono a mancare quando in gioco c’è la religione dell’Olocausto. Dawkins è il più famoso degli atei incalliti. Egli emerge, nei suoi acclamati libri, come un avversario implacabile della religione e dell’idea di Dio. Ma nel suo libro più recente, come stiamo per vedere, Dawkins si è unito ai ranghi degli adepti dell’Olocausto, poiché adesso può essere definito a ragione come un “teologo dell’Olocausto”.
Ne Il più grande spettacolo della Terra: le prove dell’evoluzione, Dawkins paragona i “negazionisti dell’Olocausto” ai “negazionisti dell’evoluzione”. Egli scrive che “i negazionisti dell’Olocausto esistono davvero. Sono rumorosi, superficialmente convincenti, ed esperti in erudizione apparente. Sono sostenuti da almeno un presidente in carica di uno stato potente, e tra di loro vi è almeno un vescovo della Chiesa cattolica romana. Mettetevi nei panni di un insegnante di storia europea, e immaginate di essere continuamente investiti da bellicose richieste di “illustrare la controversia” e di concedere un “tempo equivalente” alla “teoria alternativa” che l’Olocausto non è mai accaduto ma è stato inventato da una banda di furfanti sionisti. Gli intellettuali relativisti alla moda faranno eco a sostenere che non esiste una verità assoluta: che l’Olocausto sia accaduto oppure no è materia di convinzioni personali; tutti i punti di vista sono ugualmente validi e devono essere egualmente ‘rispettati’” (p. 4).
Se capisco bene quello che dice, Dawkins cerca di dimostrare due punti. Primo, egli dice che il “negazionismo dell’evoluzione” è assurdo esattamente come il “negazionismo dell’Olocausto”.Secondo, come le scuole non dovrebbero concedere un “tempo equivalente” a coloro che negano l’Olocausto, allo stesso modo non dovrebbero concedere un “tempo equivalente” a coloro che negano l’evoluzione. I limiti di spazio mi permettono di trattare solo la prima asserzione.
A difesa di tale asserzione, Dawkins fa questa stranissima affermazione: “Le prove dell’evoluzione sono cogenti almeno quanto le prove dell’Olocausto, anche tenendo conto dei testimoni oculari dell’Olocausto” (p. 8). Agli albori di una nuova era della conoscenza, tutto ciò sarà considerato come una delle affermazioni più assurde fatte da Dawkins.
Il paragone di Dawkins tra il “negazionismo dell’evoluzione” e il “negazionismo dell’Olocausto” (il revisionismo olocaustico) è un esempio eccellente della fallacia di questa analogia. Una tale fallacia è riscontrabile quando negli elementi paragonati o analoghi le differenze sono più importanti delle somiglianze. La teoria dell’evoluzione è basata su una grande messe di prove fisiche e scientifiche desunte dalla botanica, dalla zoologia, dall’embriologia, dall’ecologia, dall’anatomia comparata, dalla paleontologia e dalla genetica. Al contrario, fin dagli anni ’70, lo storico dell’Olocausto Leon Poliakov ammise che non c’erano documenti tedeschi autentici che provino che i nazisti avevano un qualche piano per sterminare tutti gli ebrei d’Europa. Inoltre, il principale storico – ora defunto – dell’Olocausto Raul Hilberg, ammise già nel 1985 – al primo processo Zundel di Toronto – che non ci sono prove scientifiche dell’Olocausto. Molto di recente, nel Dicembre del 2009, Robert Jan van Pelt, il famoso esperto del campo di concentramento di Auschwitz, ha ammesso che al 99% non vi sono prove scientifiche di ciò che si ritiene di sapere sullo sterminio di Auschwitz: la nostra conoscenza della “verità” delle “camere a gas di Auschwitz” è basata quasi esclusivamente su testimonianze oculari.
Le prove dell’evoluzione si basano sui dati fisici desunti dalle scienze biologiche e geologiche: le “prove” dell’Olocausto sono in gran parte solo testimonianze oculari. Non vi sono prove scientifiche per dimostrare che gli ebrei vennero gasati in “camere a gas” omicide. Così, non si può paragonare la dottrina tradizionale dell’Olocausto alla dottrina dell’evoluzione.
Ironicamente, il teologo dell’Olocausto Dawkins, che sostiene che l’Olocausto è un fatto – esattamente come l’evoluzione – arriva a screditare il tipo stesso di prova su cui l’Olocausto si fonda: la testimonianza oculare! Scrive Dawkins: “inoltre, le ‘osservazioni reali o le testimonianze autentiche’ possono essere terribilmente fallaci, e sono sopravvalutate nelle aule di tribunale”. Egli cita un famoso studio scientifico sulle “testimonianze oculari” realizzato all’Università dell’Illinois. In tale studio, venne detto ai partecipanti che sarebbe stata messa alla prova la loro capacità di osservazione. In un complicato scenario, essi dovevano contare il numero totale delle volte in cui delle palle di pallacanestro venivano passate da persona a persona. Durante il film, un uomo vestito da gorilla posa davanti alla cinepresa per più di un terzo del filmato. E tuttavia, la maggior parte dei testimoni neppure lo videro. Conclude Dawkins: “Le testimonianze oculari, le ‘osservazioni reali’ – sono tutte, o almeno possono essere, irrimediabilmente inaffidabili” (pp. 14-15).
Conclude Dawkins: “Ho imparato, dopo aver visto due volte il filmato, che non sarò mai più tentato di dare alle testimonianze oculari una preferenza automatica rispetto alle deduzioni scientifiche indirette” (p. 15). Eppure, il teologo dell’Olocausto Dawkins si contraddice. Aveva detto all’inizio che l’Olocausto è un fatto esattamente come l’evoluzione; poi, arriva a screditare il tipo stesso di prova su cui la dottrina dell’Olocausto si fonda: la testimonianza oculare.
L’affermazione di Dawkins riguardante la “verità” della religione dell’Olocausto potrebbe essere in realtà una qualche forma di “penitenza” per “aver peccato” contro uno degli “dei” contemporanei del mondo occidentale: la potente élite ebraico-sionista. Dopo aver duramente criticato la lobby ebraico-sionista, potrebbe aver inserito questo sciocco – dal punto di vista della logica – mea culpa nel suo ultimo libro come una sorta di “pentimento religioso” per aver osato dire che “gli ebrei, più o meno, monopolizzano la politica estera americana”. Dawkins non è uno stupido: capisce che se vuole che i suoi libri vengano pubblicati negli Stati Uniti, dove le fonti ebraiche esercitano un enorme potere sull’industria editoriale mainstream, doveva assicurare di far parte dei “fedeli dell’Olocausto” e non far arrabbiare troppo la lobby ebraica.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.codoh.com/newsite/sr/online/sr_173.pdf
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Dawkins
…mah!
Sbaglio o la teoria dell'evoluzione è appunto una teoria dato l'anello mancante?
Praticamente ha voluto dire che se l'Olocausto non è avvenuto, non è vera neppure la teoria evoluzionistico-darwiniana! ma certo!
Darwin dice che la natura è competitiva, ogni animale che è sopravvissuto e che è arrivato fino a noi ha dovuto lottare per vincere!
Qual'è il collegamento con il sionismo? Il sionismo ha creato la competizione nel mondo creando il denaro.. prestandocelo, indebitandoci, schiavizzandoci e costringendoci ad entrare in competizione l'uno contro l'altro.
Ai sionisti fa comodo far riconoscere come vera la teoria di Darwin perchè così possono convincerci che la vita sia sempre stata competizione!
Naturalmente non è così perchè la Natura è creativa… lo è sempre stata, Dio non entra in competizione con sè stesso perchè tutto è Uno!
Se l'Olocausto non è avvenuto, non è vera neppure l'evoluzione darwinina… geniale Dawkins!