LA “SONDERBEHANDLUNG” DEI DETENUTI IMMATRICOLATI AD AUSCHWITZ
di Carlo Mattogno, Giugno 2010
«Mattogno discute una quantità di documenti che contengono parole in codice e un lettore non sospettoso potrebbe essere ingannato credendo che Mattogno abbia discusso (e fatto a pezzi) tutte le prove documentarie che contengono le parole in codice, Mattogno invece omette ingannevolmente le fonti più cruciali sull’uso della parola in codice».
E conclude:
«Perciò, omettendo qualunque menzione di questi importanti documenti, Carlo Mattogno si è dato ad un grande e imperdonabile inganno. Speriamo di occuparci in futuro di altri argomenti di questo e altri [suoi] libri, ma è stato già stabilito che non si può fare affidamento sul fatto che egli presenti prove onestamente»[1].
Se qui c’è qualcuno che “inganna”, è proprio Sergey Romanov. Nel mio libro summenzionato, infatti, non solo non ho mai asserito di aver preso in esame «tutte le prove documentarie che contengono le parole in codice», ma ho dichiarato esplicitamente il contrario. Nella nota 1 a p. 12 ho avvertito:
«La questione della “Sonderbehandlung” tra i detenuti immatricolati sarà trattata in uno studio specifico in preparazione».
L’edizione americana esaminata da Sergey Romanov dice ancora più chiaramente:
«Allo stesso modo, una trattazione sistematica di tutti i detenuti immatricolati che furono sottoposti a “trattamento speciale” richiederebbe un’ampia analisi delle affermazioni correnti relative alle gasazioni, nonché del destino di vari gruppi di detenuti, il che eccede i limiti di questa indagine. […]. Su questo argomento è inoltre in preparazione uno studio esaustivo» (Special Treatment in Auschwitz. Origin and Meaning of a Term (Theses & Dissertations Press, Chicago, 2004, nota 18, pp. 11-12).
Perciò, omettendo qualunque menzione a questa avvertenza, Sergey Romanov si è dato ad un grande e imperdonabile inganno, confermando ancora una volta ciò che realmente è, come del resto ho dimostrato ad abundantiam nel mio libro Olocausto: dilettanti nel web (Effepi, Genova, 2005).
Lo studio che avevo preannunciato, uno dei più difficoltosi che abbia realizzato, è finalmente uscito. Il titolo è Auschwiz: assistenza sanitaria, “selezione” e “Sonderbehandlung” dei detenuti immatricolati, 233 pagine in formato 17 x 24, con 60 documenti, molti dei quali praticamente ignoti agli specialisti.
L’indice allegato mostra chiaramente la struttura dell’opera, perciò mi limito a riportarne la conclusione. Vale solo la pena di precisare che il capitolo IV contiene dettagliate statistiche sul numero dei detenuti inabili al lavoro e non impiegabili, malati stazionari e invalidi (!) che furono costantemente presenti negli ospedali di Auschwitz-Birkenau, in quanto istituzionalmente previsti dalla direttiva dell’SS-WVHA del 24 giugno 1942. Nel capitolo 7 ho invece analizzato in 28 pagine i documenti che, secondo Sergey Romanov, avrei “omesso” nel libro precedente.
Ecco dunque la Conclusione:
«La tesi della selezione negli ospedali del complesso Auschwitz dei detenuti immatricolati malati divenuti inabili al lavoro e del loro invio nelle presunte camere a gas non ha alcuna base documentaria. Dai documenti risulta al contrario che ad Auschwitz le SS cercarono sempre di migliorare nei limiti del possibile le condizioni di vita dei detenuti e le loro condizioni sanitarie, istituendo per i malati ospedali nei quali, tra l’altro, furono eseguiti migliaia di interventi chirurgici. Altri detenuti malati furono perfino trasferiti in altri campi per ricevere cure più appropriate.
Il progetto – perfettamente documentato e realizzato solo in parte per ragioni contingenti – di un enorme campo ospedale nel Bauabschnitt III di Birkenau, come già rilevò Pressac, smentisce clamorosamente la tesi dello sterminio in massa e dimostra che la politica delle SS nei confronti dei detenuti divenuti inabili al lavoro non fu l’uccisione, ma il trattamento medico.
Dall’analisi delle presunte selezioni di detenuti immatricolati per le camere a gas elencate da Danuta Czech risulta che nessuna di esse ha una base storico-documentaria, anzi, i documenti molto spesso le contraddicono categoricamente; esse infatti si fondano tutte non solo su semplici congetture di testimoni, ma soprattutto su inaudite manipolazioni che mostrano ciò che il “Kalendarium” di Auschwitz realmente è: non uno strumento storico e storiografico per la comprensione degli eventi, ma uno strumento propagandistico per la loro sistematica distorsione».
Indice dell’opera
PARTE PRIMA – I DETENUTI
CAPITOLO 1 – LE CONDIZIONI DI VITA DEI DETENUTI
1.1 Le disposizioni relative al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti
1.2. La selezione dei detenuti all’arrivo
1.3. Il trattamento dei detenuti secondo il regolamento dei campi di concentramento
1.4. Le punizioni
1.5. I premi di produttività
1.6. La posta.
1.7. Il vitto
1.8. I rilasci e l’ “Arbeitserziehungslager Birkenau”
CAPITOLO 2 – L’OSPEDALE PER I DETENUTI (häftlingskrankenbau)
2.1. Le attività dell’SS–Standortarzt e degli SS–Lagerärzte per la salvaguardia della salute dei detenuti
2.2. I rapporti sul trattamento medico dei detenuti
2.3. Il registro delle medicine dell’Häftlingskrankenbau
2.4. L’ospedale dei detenuti del campo di Auschwitz III-Monowitz
2.5. Il progetto di impianti di disinfestazione a ricircolazione d’aria (Umluft–Entwesungsanlagen) per i detenuti malati del Bauabschnitt II di Birkenau
CAPITOLO 3 – L’ häftlingslazarett DEL BAUABSCHNITT III DI BIRKENAU
3.1. La scoperta di Jean-Claude Pressac
3.2. Genesi e attuazione del progetto del campo ospedale nel Bauabschnitt III di Birkenau
CAPITOLO 4 – LA SORTE DEI DETENUTI IMMATRICOLATI INABILI AL LAVORO
4.1. Il trattamento dei detenuti immatricolati inabili al lavoro
4.2. La statistica dei malati del Quarantänelager
4.3. Immatricolazione e trasferimento di detenuti malati
PARTE SECONDA – LE “SELEZIONI” DEI DETENUTI MALATI PER LE CAMERE A GAS: ANALISI STORICO-DOCUMENTARIA
CAPITOLO 5 – LE “SELEZIONI” DEI DETENUTI MALATI PER LE “CAMERE A GAS” SECONDO IL “KALENDARIUM” DI AUSCHWITZ: LE “SELEZIONI” MINORI.
5.1. La “Sonderbehandlung 14 f 13” e la genesi delle “selezioni” ad Auschwitz
5.2. I certificati di morte dei “selezionati”
5.3. La “Sonderbehandlung 14 f 13” e le “iniezioni di fenolo” ad Auschwitz
5.4. LE “SELEZIONI” nel “KALENDARIUM” di DANUTA CZECH
5.5. LE “SELEZIONI” DEL 1941: LA “PRIMA GASAZIONE”
5.6. LE “SELEZIONI” DEL 1942
5.6.1. La “selezione” dell’11 giugno 1942
5.6.2. La “selezione” del 3 agosto 1942
5.6.3. La “selezione” del 29 agosto 1942 nella sala 3 del Block 20 di Auschwitz
5.6.4. La “selezione” del 5 settembre 1942
5.6.5. Le “selezioni” dell’ottobre 1942
5.6.6. La “selezione” del 14 novembre 1942
5.6.7. La “selezione” del 3 dicembre 1942
5.6.8. La “selezione”del 5 dicembre 1942
5.6.9. La “selezione” dell’8 dicembre 1942
5.7. LE “SELEZIONI” DEL 1943
5.7.1. La “selezione” del 17 gennaio 1943
5.7.2. La “selezione” del 28 febbraio 1943
5.7.3. La “selezione” del 21 agosto 1943
5.7.4. La “selezione” del 29 agosto 1943
5.7.5. La “selezione” dell’8 ottobre 1943
5.7.6. La “selezione” del 22 ottobre 1943
5.7.7. La “selezione” del 19 novembre 1943
5.7.8. La “selezione” del 10 dicembre 1943
5.7.9. La “selezione” del 12 dicembre 1943
5.7.10. La “selezione” del 19 dicembre 1943
5.8. LE “SELEZIONI” DEL 1944
5.8.1. Considerazioni generali
5.8.2. La “selezione” del 23 gennaio 1944
5.8.3. La “selezione” del 3 febbraio 1944
5.8.4. La “selezione” del 3 aprile 1944
5.8.5. Le “selezioni” di detenute del campo femminile BIIc nell’ottobre 1944: le imposture di L. Langfus e di D. Czech
5.9. LE “SELEZIONI” ELENCATE DALL’EX DETENUTO OTTO WOLKEN
5.9.1. La documentazione di Otto Wolken
5.9.2. La “selezione” del 29 agosto 1943
5.9.3. La “selezione” del 2 ottobre 1943
5.9.4. La “selezione” del 10 ottobre 1943
5.9.5. La “selezione” del 14 novembre 1943
5.9.6. La “selezione” del 1° gennaio 1944
5.9.7. La “selezione” del 14 gennaio 1944
5.9.8. La “selezione” del 22 gennaio 1944
5.9.9. La “selezione” del 14 aprile 1944
5.9.10. La “selezione” del 18 aprile 1944
CAPITOLO 6 – LE “SELEZIONI” MAGGIORI SECONDO IL “KALENDARIUM” DI AUSCHWITZ: FAMILIENLAGER-THERESIENSTADT E ZIGEUNER-FAMILIENLAGER
6.1.1. L’istituzione del “Familienlager” BIIb e le presunte gasazioni omicide
6.1.2. Le fonti
6.1.3. La forza del campo BIIb
6.1.4. I trasporti dei mesi di settembre e dicembre 1943
6.1.5. Le “gasazioni” degli Ebrei del “Familienlager”: una tesi storicamente ragionevole?
6.1.6. La cremazione dei cadaveri della “gasazione” dell’8 marzo 1944
6.1.7. Il trasporto a Heydebreck
6.1.8. La “liquidazione” del “Familienlager” (luglio 1944)
6.1.9. I morti e i superstiti
6.1.10. Il trasporto del 7 ottobre 1943
6.2.LA SELEZIONE-GASAZIONE DEGLI ZINGARI AD AUSCHWITZ DEL 2 AGOSTO 1944
6.2.1. La ricostruzione storica di Danuta Czech
6.2.2. I documenti
6.2.3. L’interpretazione dei documenti
CAPITOLO 7 – I DOCUMENTI SULLA “SONDERBEHANDLUNG”
7.1. I documenti sul “Frauenlager”
7.2. Il “Sonderkommando Zeppelin”
7.3. “S.B.” nel registro principale del campo zingari (Hauptbuch des Zigeunerlagers)
7.4. “S.B.” nei rapporti sulla forza e l’impiego del Frauenlager (campo femminile)
7.5. “S.B.” nella Stärkemeldung del Frauenlager
7.5.1. Le detenute ebree del “Durchgangslager”
7.5.2. Le variazioni della forza del Frauenlager nell’ottobre 1944
7.5.3. “S.B.” e “Durchgangs–Juden”
7.5.4. La “S.B.” del 3 ottobre 1944
7.5.5. La “S.B.” del 7 ottobre 1944
7.5.6. Conclusioni
7.6. Le selezioni all’HKB del campo di Auschwitz III-Monowitz
7.7. Il rapporto dell’SS–Untersturmführer Kinna del 16 dicembre 1942
7.8. Le “selezioni” di ragazzi polacchi di Zamość e di altre località della Polonia
7.9. La lettera del capo dell’ Amt DII dell’SS-WVHA datata 26 aprile 1944
CONCLUSIONE
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