Dall’intervista di Silvia Truzzi a Franco Cordero, Il Fatto Quotidiano, 25 Aprile 2010, pp. 4-5:
“…il Pci era rigorosamente ostile al negoziato perché lo Stato non deve trattare. Non era un gesto particolarmente furbo dal punto di vista politico, né molto morale. Giuridicamente parlando la questione era ovvia. Bisognava salvare l’uomo politico. Il Codice penale prevede come scriminante lo stato di necessità. Trattare non significava riconoscere le Br ma venire a capo della questione poliziesca che il ministro degli Interni Cossiga non riusciva a risolvere. E subito dopo dare la caccia ai sequestratori”.
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